Info Conseil

Comunicato n° 592 del 22 novembre 2016

Interpellanza sui risultati dei programmi di screening

Seduta consiliare del 22 novembre 2016

Il gruppo ALPE, con un'interpellanza posta nella seduta consiliare del 22 novembre 2016, ha voluto conoscere le risultanze delle adesioni ai programmi di screening previsti dal Piano regionale della prevenzione.

Considerato che il Piano regionale della prevenzione 2016-2018 prevede l'incremento dei programmi di screening oncologici, la Consigliera Patrizia Morelli ha chiesto quali siano i risultati di adesione dell'ultimo anno ai programmi di screening esistenti, quali le variazioni percentuali rispetto al passato, quali gli obiettivi prefissati e le azioni da mettere in atto; inoltre, ha voluto sapere se sia già stato introdotto il test HPV-DNA per l'individuazione di cellule cancerogene nella cervice uterina.

L'Assessore alla sanità ha ribadito la volontà di lavorare affinché la popolazione valdostana possa continuare ad essere oggetto di azioni di screening, strumento ritenuto fondamentale per la prevenzione di malattie.

L'Assessore Laurent Viérin ha quindi elencato i dati relativi ai vari programmi di screening, per i quali si deve evidenziare un calo percentuale di adesioni: per l'ambito cervico-vaginale nel 2015 si è registrato un 63.3% rispetto al 68.8% del 2014; per il programma mammella 66.6% nel 2015 contro il 71.8% nel 2014. Al fine di perseguire gli obiettivi fissati, l'Assessore ha spiegato che l'intento è di abbracciare la più larga fascia d'utenza:  per la prevenzione del carcinoma alla cervice uterina la fascia d'età non cambia, mentre per la prevenzione del carcinoma alla mammella, gli inviti vengono estesi alle donne con cadenza annuale nella fascia 45-49 anni, con cadenza biennale nella fascia 70-74 anni.

L'Assessore alla sanità ha quindi annunciato che dal 1° dicembre partirà il programma di screening che comprende anche il test HPV. A gennaio 2017 partirà invece il nuovo programma contro il tumore eredo-familiare, l'Assessore ha precisato che sarà inviato loro un questionario per indirizzarle nel percorso diagnostico nel caso di conferma di rischio elevato a seguito di analisi genetiche.

Passando invece ad esaminare le adesioni allo screening contro il tumore al colon-retto, l'Assessore ha comunicato che il dato del 2015 è del 64.5% rispetto al 66.2% del 2014. Per rispettare gli obiettivi, lo screening abbraccia una fascia d'età 50-74 anni, mentre nelle altre regioni la fascia è 50-70 anni. L'indirizzo, ha sottolineato l'Assessore, è quello di arrivare il più possibile alla comunità, garantendo una copertura maggiore. I dati di adesione, ancorché in calo rispetto al 2014, sono tra i migliori in Italia. Questo, ha aggiunto Viérin, non ci deve far rinunciare alla volontà di arrivare ad uno screening che cresce e dà possibilità di prevenzione mirata.

L'Assessore Viérin ha quindi annunciato che, al fine di pervenire ad una maggiore adesione, si sta seguendo un cronoprogramma, comprendente corsi per professionisti, serate divulgative sul territorio, invio lettere agli utenti.

Riguardo all'introduzione del test HPV, l'Assessore ha specificato che saranno interessate le donne dai 30 ai 64 anni con cadenza quinquennale. Infine, l'Assessore ha ribadito come una campagna informazione sia fondamentale per andare a toccare il maggior numero di cittadini.

La Consigliera Patrizia Morelli, nella replica, ha posto l'accento sul calo di adesioni: bisogna porsi delle domande e puntare sull'informazione. Va tenuto conto del fatto, ad esempio, che dare per scontato certi aspetti faccia venire meno l'attenzione. Nel 2012 l'adesione allo screening per la mammografia era arrivata al 77%: essere scesi al 66%, per la Consigliera Morelli, deve far suonare un campanello di allarme. Si tratta di argomenti importanti, che vanno affrontati in maniera puntuale; ad esempio, l'individuazione dei soggetti con familiarità costituisce una novità di rilievo. La Consigliera Morelli ha ribadito che non va mai abbassata la guardia.

MM