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Comunicato n° 536 del 26 ottobre 2016

Petizione sulla sede del Liceo Regina Maria Adelaide di Aosta: respinte due risoluzioni

Seduta consiliare del 26 ottobre 2016

Nella seduta del 26 ottobre 2016, il Consiglio Valle ha preso atto della petizione presentata il 28 giugno scorso e sottoscritta da 1475 cittadini per richiedere che, al termine delle necessarie opere di ristrutturazione, la sede del Liceo Regina Maria Adelaide venga mantenuta in via Torino, e non sia delocalizzata in Regione Tzamberlet. Contestualmente l'Assemblea ha respinto, con 7 voti a favore e 24 astensioni (UV, UVP, SA, PD-SVdA) due risoluzioni depositate in Aula dai gruppi di minoranza ALPE, M5S e GM. La prima intendeva impegnare il Governo regionale a prevedere un piano di recupero e ammodernamento dell'edilizia scolastica presente iniziando dall'edificio che accoglie attualmente il Liceo Regina Maria Adelaide in via Torino, utilizzando anche le risorse finanziarie previste per la realizzazione della nuova scuola in regione Tzamberlet di Aosta. La seconda iniziativa chiedeva alla Giunta di procrastinare il trasferimento del Liceo in via Chavanne al prossimo mese di luglio 2017 in modo tale da consentire tempistiche più gestibili ed efficaci al personale scolastico e una migliore e più puntuale organizzazione del trasloco.

Il Presidente della terza Commissione consiliare, Pierluigi Marquis, ha illustrato all'Aula le risultanze dell'iter di esame della petizione popolare svolto congiuntamente dalla terza e dalla quinta Commissione. I Commissari hanno innanzitutto effettuato un sopralluogo presso la sede del Liceo in via Torino, con la partecipazione dell'Assessore regionale alle opere pubbliche, il quale ha riferito che, dopo l'entrata in vigore della normativa antisismica nel 2003, si è resa necessaria una verifica tecnica per valutare lo stato di conservazione dell'edificio e gli eventuali interventi di ristrutturazione, i cui costi stimati ammontano attualmente a circa 20 milioni di euro. Le Commissioni hanno quindi sentito i firmatari della petizione, i quali hanno espresso le preoccupazioni dei genitori degli alunni derivanti da questioni di natura logistica (zona scarsamente servita da servizi di trasporto pubblico, poca presenza di pubblici esercizi che possano fornire i pasti agli alunni nei giorni di rientro pomeridiano, lontananza dal centro città e dai servizi culturali) e degli esercenti di via Torino derivanti dallo spostamento della scuola per le ricadute negative che interesserebbero le attività commerciali presenti. Le audizioni sono poi proseguite con l'Assessore regionale alle opere pubbliche, il quale ha ricordato che l'area di Tzamberlet è stata individuata dopo aver escluso altre zone non ritenute adeguate per la realizzazione di un polo che potesse ospitare due istituzioni scolastiche - per il quale la Regione ha ottenuto un finanziamento statale di circa 7 milioni di euro, a fronte di un intervento che si aggira intorno ai 24 milioni -  e che sulla futura destinazione della sede del Regina Maria Adelaide non è stata ancora assunta nessuna decisione; nell'attesa, l'Assessore Baccega ha anche ribadito l'opportunità di trasferire l'istituto da via Torino a via Chavanne, dove vi era la sede temporanea dell'ITPR ora nuovamente localizzato in via Federico Chabod, in quanto questa struttura risulta essere maggiormente sicura e notevolmente più efficiente dal punto di vista energetico e che il trasferimento, posticipato nel periodo delle vacanze natalizie, è stato concordato tenendo conto dei suggerimento del Liceo stesso. Anche l'Assessore regionale all'istruzione ha evidenziato che si è innanzitutto inteso perseguire l'obiettivo di fornire agli studenti un ambiente scolastico sicuro e di maggior comfort rispetto alle situazioni attuali. Infine, sono stati auditi i progettisti della verifica sismica svolta nell'anno 2006 e il Sindaco di Aosta.

Nel dibattito generale ha preso la parola la Consigliera di ALPE Patrizia Morelli, la quale ha evidenziato che costruire nuovi istituti e migliorare la qualità degli ambienti scolastici è una cosa bella e giusta, perché si tratta di un investimento per la cultura e per i giovani, ma in questo caso vi sono molte perplessità e assolutamente di buon senso. Docenti, famiglie e studenti, ha spiegato la Consigliera, temono che vi sarà un impoverimento dell'offerta e chiedono se veramente sul piatto della bilancia siano stati messi i costi e i benefici di questa operazione. Premesso che dal punto di vista della normativa antisismica bisogna intervenire sulla struttura, per Patrizia Morelli è inopportuna e scriteriata la volontà di non procedere con la linea adottata sino ad ora, ossia ristrutturare e mettere a norma il Maria Adelaide. Si tratta di una scuola che ha una ragione di essere lì, in quella sede, ha aggiunto Morelli: negli anni sono stati realizzati interventi sui locali, sulle palestre, sull'ascensore, sui serramenti al fine di rispondere adeguatamente alle esigenze di studenti e insegnanti ed ora quegli investimenti risulterebbero incomprensibili. Inoltre vi sono motivazioni didattiche, perché è vicina ai centri sociali e culturali, perché i ragazzi di quell'età non vanno ghettizzati nelle periferie ma devono vivere nel centro città; così come la città vive di questi studenti. Per la Consigliera, sostenere una programmazione di interventi di edilizia scolastica senza sapere cosa si farà poi degli edifici che si vanno ad abbandonare fa sorgere molti dubbi sulla lucidità delle scelte. La Consigliera ha poi detto che il gruppo ALPE non condivide la decisione di costruire una scuola in una zona vocata allo sport come quella di Tzamberlet: con una programmazione puntuale, invece, le scuole da ristrutturare si possono avvicendare nella scuola polmone evitando di costruirne un'altra con una spesa ingente. Ha quindi concluso che le istanze dei firmatari sono di buon senso e dovrebbero essere tenute in considerazione, invitando il Governo regionale a fare un'ulteriore riflessione.

Il Consigliere dell'UV Leonardo La Torre è intervenuto con due riflessioni. La prima sul metodo: molte volte le azioni della politica hanno un senso, ha detto La Torre, ma non siamo capaci di spiegarle ai cittadini generando così dei cortocircuiti, come è avvenuto in questo caso, che creano delle fratture tra politica e cittadini. Secondo il Consigliere, non si è stati nemmeno capaci di chiedere scusa per il disagio che docenti e studenti subiranno a causa del trasferimento. La seconda riflessione riguarda il merito e verte sulla destinazione urbanistica: per La Torre, non c'è un progetto chiaro di quello che si vuole per la città di Aosta e in particolare per questa parte di città che rappresenta un punto strategico di cerniera tra un'area più urbanizzata e una meno urbanizzata, così come nulla si sa sulla futura destinazione dell'edificio che ospita il Maria Adelaide.

Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta ha osservato che tutte le petizioni presentate dai cittadini non sono mai state accolte dal Consiglio: il che significa che non c'è la volontà di risolvere i problemi, ma solo di fare ciò che si è deciso di fare, utilizzando peraltro a proprio piacimento le leggi. Per il Consigliere, così operando emerge che l'Amministrazione regionale non lavora per i cittadini ma per gli Assessori. Chi patirà per questo spostamento, ha aggiunto Cognetta, saranno anche e soprattutto i commercianti della zona: quando si assumono delle decisioni politiche così importanti un po' più di considerazione bisognava averla nei loro confronti. È grave, ha concluso Cognetta annunciando la presentazione di due risoluzioni, che siano fatte operazioni di questo genere senza valutare nel suo insieme ciò che può accadere.

Il Consigliere dell'UV Claudio Restano, riferendo di essere particolarmente coinvolto da questa petizione, in quanto i suoi figli frequentano il Regina Maria Adelaide, ha evidenziato il ritardo della scelta politica rispetto agli eventi; infatti la modifica dell'accordo di programma andava discusso e firmato prima di tutto il resto. Così facendo, ha proseguito il Consigliere, si avrebbe avuta la possibilità di intervenire nel dibattito forse indirizzare le scelte anche diversamente e nel rispetto di tutti. In conclusione, Restano ha annunciato la non partecipazione al voto sulle risoluzioni presentate al fine di esprimere la propria solidarietà agli insegnanti, agli alunni e alle famiglie che oggi non condividono la scelta di trasferire la sede del Liceo da via Torino.

Il Consigliere di ALPE Alberto Bertin ha evidenziato come la scuola di via Chavanne funga di fatto da scuola polmone ed era ovvio, volendo costruire a tutti i costi la nuova struttura in zona Tzamberlet, che quest'ultima diventasse permanente. Per il Consigliere, i 30 milioni e oltre per realizzare la nuova scuola potrebbero essere utilizzati per la ristrutturazione del patrimonio scolastico esistente, ad iniziare dal Maria Adelaide; invece, con questa nuova scuola, si perde anche la coerenza con tutti quei progetti - tanto comunali quanto regionali - che inserivano via Torino in un percorso legato alle attività culturali e scolastiche nella città di Aosta. Il Consigliere Bertin ha sostenuto che la scelta di trasferire l'Istituto Maria Adelaide avrà delle conseguenze negative di ordine economico e sociale sul centro storico della città.

La Consigliera Chantal Certan (ALPE) ha sottolineato che per l'ennesima volta la Giunta regionale ha deliberato senza neanche aver preso in considerazione la petizione, confermando così un metodo arrogante. Ha inoltre evidenziato la dicotomia tra il portare l'Università in centro città e trasferire in periferia le scuole superiori. Per la Consigliera, si fa tutto al contrario e questo trasferimento è un errore gravissimo, anche perché va a colpire una rete commerciale già in equilibrio precario. Se questa scelta sarà definitiva, per Certan si ripercuoterà sulle future generazioni.

Anche il Consigliere di ALPE Fabrizio Roscio ha contestato principalmente il metodo seguito dalla Giunta: la Commissione non avrebbe potuto decidere, ha detto, perché ci si è trovati di fronte al fatto compiuto; la scelta era già stata compiuta Per Roscio, il Governo ha fatto scelte sulla base di elementi con notevoli incertezze, soprattutto sui costi; inoltre altri edifici, con metrature importanti, si aggiungo ad altri "scatoloni vuoti" che già esistono nella città, in contrasto netto con la vocazione turistica che spesso viene sbandierata.

Il Capogruppo Jean-Pierre Guichardaz ha espresso da parte del PD-SVdA un plauso allo sforzo fatto da tutti coloro che si sono spesi per la raccolta per le firme a corredo alla petizione, oltre a un ringraziamento ai rappresentanti dei firmatari, intervenuti più volte in Commissione. Il nostro gruppo, ha sottolineato Guichardaz, sin dalla scorsa Legislatura ha sempre manifestato propensione per la dismissione dell'edificio di via Torino. Su argomenti tanto delicati si devono assumere discussioni non viziate da pregiudizi di schieramenti: sulle opere strategiche, per Guichardaz, non ci sono maggioranze e minoranze. Un edificio più sicuro e moderno, ha sostenuto Guichardaz, è da preferire ad uno ormai incoerente con le esigenze didattiche e persino non del tutto sicuro; la politica deve ascoltare i genitori, ma anche i progettisti, i tecnici, in modo da giungere ad una decisione ponderata. Il Capogruppo ha evidenziato l'opportunità del trasferimento anche per una questione economica e ha concluso dichiarando che è ancora aperta la questione sul possibile utilizzo dell'attuale struttura del Regina Maria Adelaide: si potrebbe prevedere un'alienazione, ma anche la demolizione; le valutazioni dovranno essere le più ampie e le più condivise con le categorie interessate.

Il Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerandin ha osservato che la scelta è stata irreversibile quando la Giunta ha deciso di destinare i 9 milioni del decreto ministeriale del 2015 alla realizzazione del polo scolastico unico permanente. Non accetto, ha detto Gerandin, che sia stata tenuta segreta una scelta che già nel 2015 era stata definita. Altro aspetto, ha aggiunto, è quello relativo all'accordo di programma con il Comune di Aosta che è stato modificato unilateralmente, perché l'accordo votato dal Consiglio comunale cittadino prevedeva una scuola provvisoria. Nel metodo, ha concluso il Consigliere, la Giunta ha sbagliato perché non ha detto chiaramente ai cittadini cosa intendeva fare.

Il Consigliere dell'UVP Nello Fabbri ha auspicato che con questa delocalizzazione il polo ovest della città possa avere uno sviluppo sociale e urbanistico; d'altronde, la scuola non è distante da una zona abitata, viva, culturalmente effervescente. Ma il Consigliere Fabbri si è soffermato soprattutto sull'aspetto della sicurezza: è questo il focus principale, ha detto, è questa la nostra priorità e il nostro obiettivo da perseguire. Usufruendo di una struttura più moderna e a misura di studenti, ha concluso Fabbri, anche la didattica ne trarrà beneficio.

L'Assessore alle opere pubbliche ha replicato che la pubblica amministrazione lavora attraverso una programmazione degli interventi e, soprattutto, nell'interesse generale della collettività. Ha quindi evidenziato che il percorso è partito da una responsabile valutazione rispetto ad una serie di normative che sono intervenute negli anni e che hanno fatto propendere per la realizzazione di un polo scolastico unico: infatti, i 3500 alunni che frequentano le scuole superiori sono ospitati in 12 sedi differenti, di cui alcune in locazione, altre con costi energetici proibitivi, tra le quali il Liceo M.R. Adelaide. Inoltre, ha aggiunto l'Assessore Baccega, il continuo spostamento di studenti da una sede all'altra aveva ricadute negative sulla didattica e sulle prestazioni scolastiche: ad aprile 2016 abbiamo quindi adottato un provvedimento in tal senso. A maggio 2016, ha proseguito Baccega, è entrato in vigore il decreto ministeriale che obbliga tutti gli istituti scolastici ad avere il certificato antincendio entro il 31 dicembre 2016: per adeguare il Maria Adelaide alla normativa erano necessari interventi ingenti, con un impegno di 500 mila euro e si è data quindi certezza alla scelta di delocalizzare l'istituto. Visto che l'IPR tornava nella sua sede storica, ha sottolineato l'Assessore, abbiamo previsto il contestuale trasferimento del Maria Adelaide, ma fu la stessa istituzione a chiedere di traslocare nel mese di dicembre durante le vacanze natalizie e per i prossimi anni, fino al 2020-2021, il liceo sarà quindi collocato in via Chavanne. Per Baccega, il percorso individuato va nella direzione di dare agli studenti, agli insegnanti e al personale che vi lavora una scuola sicura. E ha concluso: siamo fortemente convinti di questa scelta perché sulla sicurezza dei ragazzi non si può scherzare.

Il Presidente della Regione ha preso la parola evidenziando che obiettivamente localizzare diversi istituti in una zona come quella di Tzambarlet non può che essere la scelta ottimale. In passato, ha precisato Rollandin, si è pensato di intervenire con cifre minori sulla ristrutturazione, ma, visti gli sviluppi, il cambiamento è più che giustificato.

È stata poi rimandata alla prossima adunanza consiliare, così come stabilito dalla Conferenza dei Capigruppo, la discussione della proposta di legge in materia di rafforzamento dei principi di trasparenza, contenimento dei costi e razionalizzazione della spesa nella gestione delle società partecipate dalla Regione.

I lavori riprendono domani, giovedì 27 ottobre 2016, alle ore 9.00.

SC-MM