Info Conseil

Comunicato n° 534 del 26 ottobre 2016

Interpellanza sulla situazione delle vaccinazioni in Valle

Seduta consiliare del 26 ottobre 2016

Nella seduta consiliare del 26 ottobre 2016, il gruppo ALPE ha voluto fare il punto sulla situazione delle vaccinazioni in Valle d'Aosta.

In particolare, la Consigliera Patrizia Morelli, richiamando il dibattito in corso sul calo delle vaccinazioni e sui conseguenti possibili rischi di recrudescenza delle malattie epidemiche, ha sottolineato che la Valle d'Aosta si colloca al di sotto della soglia percentuale considerata di sicurezza (95%). Appreso che alcune Regioni hanno introdotto gli obblighi vaccinali come requisito di accesso alla scuola primaria e ai servizi educativi della prima infanzia, ha voluto conoscere le intenzioni del Governo regionale in merito nonché le azioni concrete poste in essere per sensibilizzare la popolazione su questo tema.

L'Assesseur à la santé a certifié que en Vallée d'Aoste, comme dans le reste d'Italie, les vaccinations sont en baisse: aujourd'hui, en lançant la campagne pour la vaccination contre la grippe, a-t-il expliqué, nous avons décliné des données qui confirment que ces vaccinations ont diminué (en 2011-2012 la couverture des personnes de plus de 65 ans sur l'anti-grippe était de 56,2%, en 2015-2016 elle était arrivée à 42%). Pour l'Assesseur Viérin, il y a un grand travail à faire et nous avons la nécessité d'arriver à faire percevoir un message important: se faire vacciner est un investissement dans le domaine de la santé car il évite à la population de tomber malade et permet aussi d'éviter toute une série de dépenses pour les médicaments.

L'Assessore ha poi evidenziato che riguardo alle coperture vaccinali pediatriche, vi è un incremento del rifiuto vaccinale: la Valle d'Aosta si situa leggermente al disotto della soglia del 95% per le vaccinazioni obbligatorie ma praticamente in linea con quella nazionale. L'obbligo vaccinale in vigore è quello secondo la normativa nazionale per alcune malattie (tetano, poliomelite, epatite B…), però la comunità scientifica ha più volte chiesto il superamento dell'obbligatorietà anche allo scopo di evitare il rischio di sottovalutare l'importanza di alcune vaccinazioni non obbligatorie, ma fondamentali (morbillo, parotite, meningite). Nonostante le crescenti correnti anti-vaccinali, ha detto Laurent Viérin, si continua a puntare sull'informazione piuttosto che sull'obbligatorietà sancita dalle norme. Secondo l'Assessore, per ottenere una copertura efficace, ci vogliono misure condivise su tutto il territorio nazionale e non singole iniziative, e questo per superare le disuguaglianze sanitarie e non operare a macchia di leopardo. Noi, ha proseguito Viérin, crediamo sia importante puntare sulla sensibilizzazione dei genitori sull'importanza della vaccinazione, non solo mediante campagne "tout public" ma soprattutto attraverso azioni mirate affinché abbiano piena consapevolezza dei vantaggi che possono derivare da tale pratica di prevenzione e dei rischi per il bambino e per la comunità nel non seguirla. Per l'Assessore è poi importante fornire informazioni ai genitori che rifiutano i vaccini sui propri figli: questi sono chiamati a colloquio con il medico di sanità pubblica il quale, prima di raccogliere il dissenso scritto, informa in maniera dettagliata la famiglia.

La Consigliera Patrizia Morelli ha replicato che l'informazione corretta è fondamentale, perché la validità della vaccinazione non è assodata solo dal punto di vista sanitario, ma anche sotto il profilo finanziario. Infatti, ha sottolineato Morelli, investire sui vaccini tutela la salute pubblica e permette di produrre dei risparmi sulla spesa farmaceutica che si dovrebbe sostenere per combattere le malattie. Per la Consigliera, bisogna persistere in questa azione, coordinandosi con le altre Regioni perché la politica a macchia di leopardo ha dei limiti, così come bisogna cercare di contrastare i movimenti anti-vaccini con il supporto argomentato della comunità scientifica.

SC