Info Conseil

Comunicato n° 223 del 20 aprile 2016

Interpellanza sulla creazione del marchio "ombrello" per la Valle d'Aosta

Seduta consiliare del 20 aprile 2016

Nella seduta consiliare del 20 aprile 2016 il gruppo Union Valdôtaine Progressiste, con un'interpellanza, ha chiesto informazioni sulla creazione del marchio cosiddetto "ombrello", approvata dalla Giunta regionale lo scorso 7 aprile, al fine di ricomprendere tutte le declinazioni relative ai differenti comparti della Regione, dall’enogastronomia, all’ambiente, allo sport, alla cultura, e offrire un'immagine unitaria della Valle d'Aosta.

«Considerata l'esistenza di numerosi marchi o loghi già presenti sul territorio regionale, anche legati alle varie associazioni o ai vari prodotti – ha detto il Consigliere Vincenzo Grosjean –, vogliamo sapere quanti e quali sono questi vari loghi e se le associazioni oggetto di questo nuovo marchio sono state interessate. Chiediamo poi quale sia l'obiettivo reale di questa decisione della Giunta e quali scopi intenda raggiungere con questo nuovo investimento

L'Assessore al turismo, Aurelio Marguerettaz, ha risposto che «uno studio condotto dall’Università della Valle d’Aosta ha censito 95 marchi presenti sul territorio: all'interno di questi marchi c'è di tutto, ma una costante è che sono ragionevolmente sconosciuti o conosciuti a macchie. Per esempio, ci sono Comunità montane che hanno al loro interno marchi che sono in contraddizione l'uno con l'altro. Riguardo alla decisione di dotarsi di un marchio "ombrello", la parte grafica e creativa è secondaria; l'aspetto principale è, invece, quello di definire con correttezza la brand territoriale, ossia la filosofia cui vogliamo tendere e successivamente interpretare una strategia per poi comporre un marchio. L'aspetto grafico sarà quindi successivo. È ovvio che, sia che si parli di cultura, di enogastronomia o di sport, bisogna innanzitutto cercare di anteporre il nome Valle d'Aosta a tutto il resto. Non sarà così facile convincere tutti i Comuni, perché alcuni ritengono che la loro reputazione sia superiore al marchio Valle d'Aosta. Sarà quindi fondamentale la parte di studio durante la quale saranno coinvolti tutti gli Assessorati, la Chambre, le associazioni e tutti i soggetti istituzionali al fine di creare un percorso di condivisione che sia inclusivo per poi realizzare un impianto per cui chi vi aderirà avrà dei sicuri vantaggi. Perché questo marchio dovrà essere patrimonio di tutta la comunità produttiva valdostana. In questo percorso avremo modo di confrontarci anche in Commissione consiliare e credo che il dibattito sarà interessante e proficuo per tutti

Il Consigliere Vincenzo Grosjean, nella replica, si è detto fortemente dubbioso: «La creazione di un nuovo marchio è sempre un problema perché genera confusione. In Valle d'Aosta abbiamo dei marchi già conosciuti e anche molto belli che forse sarebbe meglio utilizzare piuttosto che elaborarne uno nuovo per il quale si andranno a spendere 90 mila euro di grafica. Io sarei per lavorare piuttosto sulla parte della delibera che prevede la stesura dei disciplinari e del regolamento d’uso, al fine di inquadrare tutto il sistema.»

SC