Info Conseil

Comunicato n° 139 del 9 marzo 2016

Interpellanza sull'Institut valdôtain de l'artisanat typique

Seduta consiliare del 9 marzo 2016

Il gruppo ALPE, con un'interpellanza discussa nella seduta consiliare del 9 marzo 2016, ha voluto approfondire l'attività dell'Institut valdôtain de l'artisanat typique, ente creato nel 2007 per sviluppare e valorizzare l'artigianato valdostano di tradizione.

La Consigliera Chantal Certan ha voluto sapere quali sono le strategie di sviluppo, gli intendimenti e la pianificazione di mercato per il 2016 del nuovo Consiglio di amministrazione dell'IVAT e quali le linee di indirizzo che intende dare l'Amministrazione regionale; inoltre, entrando più nel dettaglio, ha chiesto il numero di fornitori dell'IVAT (hobbisti e professionisti) e le loro caratteristiche per essere definiti tali; le convenzioni stipulate dall'IVAT con altri soggetti; i costi riferiti all'anno 2015 del personale, delle consulenze, dei quattro punti vendita, dei quali ha anche voluto conoscere i margini operativi lordi e i ritorni economici delle collaborazioni con il Forte di Bard, Casinò, l'ADAVA e SkyWay. L'IVAT, ha precisato la Consigliera, è lo scrigno di tutto l'artigianato della nostra regione e dovrebbe avere un ruolo centrale nel settore del marketing.

L'Assessore alle attività produttive ha precisato che l'IVAT riveste una grandissima importanza non soltanto nell'ambito dell'artigianato tipico, ma per il suo ruolo nella valorizzazione dell'identità, dei valori e delle tradizioni della Valle d'Aosta. Tutta la disciplina relativa alle forniture, ha detto Donzel, è rigidamente normata dalla legge; sono 92 le imprese (produttori professionali) ad aver stipulato convenzioni con l'IVAT. Di questi soggetti, ad aver utilizzato formalmente gli accordi nel 2015 sono stati 62. Invece, ha affermato l'Assessore, il ricorso ai fornitori non professionisti è molto limitato, si riferisce a situazioni di criticità laddove gli artigiani professionisti non eseguono più determinati manufatti.

In merito alle convenzioni, Donzel ha spiegato che fino al 2014, l'IVAT ha esercitato il proprio ruolo commerciale in forma diretta, attraverso le "boutiques de l'artisanat", i punti vendita situati in località strategiche (Aosta, Courmayeur, Ayas, Cogne, Gressoney-Saint-Jean, e, dal 2014, anche Antey-Saint-André, Breuil-Cervinia e il Forte di Bard); successivamente, a fronte di una riduzione dei finanziamenti, sul territorio sono rimasti le boutiques di Aosta, Ayas, Cogne e Courmayeur, e un book shop gestito al Museo dell'artigianato valdostano di tradizione di Fénis. Si sono però attivati i "coins de l'artisanat", spazi commerciali in convenzione: la vetrina di prodotti nella Maison Musée Berton di La Thuile e quella molto fruttuosa della SkyWay. Analoga iniziativa è stata attivata al Forte di Bard e si sta studiando per realizzarne una a Gressoney-Saint-Jean, grazie alla convenzione con la Cooperativa D'Socka; inoltre, è in fase di trattativa un progetto con l'AREV che gestisce la Maison de l'alpage di Valtournenche.

In merito ai costi, l'Assessore ha riferito che per il 2015 per l'area amministrativa la spesa è stata di 142 mila euro, per l'area culturale 203 mila, per l'area commerciale 99 mila euro, per i servizi itinerali 169 mila euro. Relativamente agli incassi, ad Aosta sono stati 140 mila euro, ad Ayas 52 mila, a Cogne 59 mila, a Courmayeur 50 mila, a Gressoney-Saint-Jean 42 mila, alla SkyWay, dal 1° giugno, 26 mila euro, Cooperativa D'Socka, dal 1° dicembre, 3500 euro, al Forte di Bard, dal 1° dicembre, 308 euro. Il risultato più rilevante, ha osservato l'Assessore, è l'aver favorito l'acquisto di manufatti artigianali per un valore di circa 300 mila euro. L'obiettivo strategico più importante perseguito, ha concluso Donzel, è puntare sulla formazione dei giovani per dare un futuro all'artigianato e consentire alla cultura valdostana di trovare nuova linfa.

La Consigliera Chantal Certan, nella replica, ha concordato sull'intenzione di focalizzare l'attenzione sui giovani. Proprio per tramandare questo savoir faire è fondamentale, secondo la Consigliera, compiere uno sforzo non più procrastinabile per creare una rete organizzata che amplifichi la funzione dell'IVAT e il valore culturale che gli artigiani portano con la loro arte. Occorre, ad esempio, concretizzare una sinergia tra i corsi svolti nei Comuni. La Consigliera ha poi ribadito l'importanza di disporre di trasparenza, di equità e di regole chiare sulla disciplina delle forniture e dei criteri di accesso sul prezziario, invitando l'Assessore a monitorare l'attività dell'Institut e soprattutto a fare in modo che tutti gli artigiani e le cooperative artigianali abbiano pari opportunità.

MM