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Comunicato n° 672 del 16 dicembre 2015

Esaminata la petizione contro il progetto di centralina idroelettrica nel vallone di Menouve

Seduta consiliare del 16 dicembre 2015

Il Consiglio Valle, ad inizio della seduta pomeridiana della seduta del 16 dicembre 2015, ha preso atto della petizione contro il progetto di costruzione di una centralina idroelettrica privata nel vallone di Menouve, sottoscritta da 1.188 cittadini abitanti e amici di Etroubles e Saint-Oyen.

Sullo stesso argomento, l'Assemblea ha respinto con 21 astensioni (UV, SA e PD-SVdA) e 13 voti favorevoli (ALPE, UVP e M5S)  una risoluzione depositata in Aula dai gruppi di opposizione, volta ad impegnare da una parte il Governo regionale a non rilasciare la subconcessione di derivazione di acqua pubblica ad uso idroelettrico relativamente al progetto in questione o ad eventuali sue varianti non sostanziali, dall'altra la Commissione consiliare competente, nel caso di presentazione da parte del proponente di un nuovo progetto o una variante sostanziale, a riavviare l'esame della nuova richiesta di subconcessione. L'Assessore ai lavori pubblici ha motivato l'astensione della maggioranza perché, pur condividendo le riflessioni espresse sulle problematiche ambientali, al momento non è possibile esprimere giudizi in quanto non è pervenuta alcuna nuova richiesta o nuova documentazione.

L'iniziativa popolare, depositata alla Presidenza del Consiglio Valle il 5 ottobre scorso, è stata oggetto di un esame congiunto della terza e della quarta Commissione consiliare, che, dopo aver effettuato una serie di audizioni, in cui sono stati sentiti i firmatari dell'iniziativa, i referenti dell'impresa che ha presentato il progetto, i Sindaci dei Comuni interessati e gli Assessori competenti, hanno approvato all'unanimità una relazione, nella quale i Commissari riconoscono la legittimità delle istanze e le preoccupazioni espresse dal territorio, cui deve andare la dovuta e necessaria attenzione da parte della pubblica Amministrazione e del legislatore. I Commissari hanno ritenuto di non poter fornire valutazioni utili sulla tematica, soprattutto prendendo atto della richiesta di sospensione della procedura di valutazione di impatto ambientale presentata dagli stessi proponenti nello scorso mese di settembre.

Il Consigliere Alberto Bertin (ALPE) ha dichiarato: «Riteniamo che la centralina di Menouve abbia un valore emblematico, innanzitutto per quanto attiene allo sfruttamento idroelettrico dell'acqua in Valle d'Aosta: siamo ormai in una situazione in cui la quasi totalità delle aste torrentizie è interessata da impianti; ogni nuovo intervento ormai pone dei seri problemi ambientali. L'impianto in questione si colloca su di un'asta torrentizia che vede già altri due impianti; da Menouve ad Aosta, praticamente senza soluzione di continuità, si susseguono impianti e il corso d'acqua rischia di essere totalmente intubato lasciando solo il minimo vitale, che sappiamo spesso non essere rispettato. Inoltre, nella zona sono già presenti diversi impianti e altri cinque sono in progettazione. Tanti, troppi: negli ultimi cinque anni in Valle d'Aosta sono state rilasciate ben 160 subconcessioni. Quindi ogni nuovo impianto deve essere valutato attentamente. Altro aspetto da evidenziare riguarda i cambiamenti climatici: il 2015 sarà l'anno più caldo di sempre, ma a preoccupare è soprattutto la media: dei 10 anni più caldi dell'ultimo secolo, 7 sono successivi al 2000 e le conseguenze sui ghiacciai alpini sono evidenti. L'acqua è sempre più una risorsa scarsa. L'impianto di Menouve, oltre a mettere in pericolo l'approvvigionamento degli acquedotti, condiziona lo sviluppo agricolo e turistico ambientale della zona. L'analisi dei costi/benefici è il terzo elemento da considerare: Menouve è una centralina piccola in termini di produzione, ma non di impatto ambientale. Infine, voglio sottolineare la necessità di rispettare la volontà delle popolazioni, in generale più attente alle tematiche ambientali: in questo caso, è palese che la comunità, comprese le amministrazioni comunali, non voglia questa centralina.»

Per il Capogruppo del M5S Stefano Ferrero, «questa petizione non può concludersi con una semplice archiviazione, ma occorre trarne una lezione: non si può continuare a privilegiare l'iniziativa e il guadagno dei privati a scapito della sensibilità delle popolazione e delle Amministrazioni locali. I cittadini vanno coinvolti direttamente e questo caso apre una serie di riflessioni sull'approccio che devono attuare le Istituzioni. L'acqua è un bene comune e non deve finire come al solito nelle tasche di pochi

Il Consigliere Alessandro Nogara, evidenziando come nel vallone di Menouve siano già presenti diverse centraline, ha affermato: «Non siamo contrari alla costruzione di centrali idroelettriche, ma lo sfruttamento delle acque deve essere rispettoso dell'ambiente, attenendosi alle regole e non arrivare a prosciugare il deflusso minimo vitale. L'acqua è una risorsa preziosa per la nostra regione

Il Presidente della quarta Commissione "Sviluppo economico" Giuseppe Isabellon ha precisato: «I proponenti della centralina hanno manifestato la volontà di cambiare progetto per non condizionare l'approvvigionamento di acqua da parte degli aventi diritto e in Commissione hanno illustrato una possibile nuova ipotesi, non ancora presentata. I Consorzi di miglioramento fondiario non saranno penalizzati e potranno continuare ad effettuare prelievi di acqua; potranno anche accedere a mutui per realizzare investimenti per le strutture agricole. Le Commissioni hanno recepito tutte le sensibilità, hanno sentito tutti i soggetti interessati e ritengono quindi di aver portato a termine il loro compito, pur restando in attesa di eventuali ulteriori sviluppi

MM