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Comunicato n° 639 del 1° dicembre 2015

Leggi di bilancio della Regione: repliche dell'Assessore alle finanze e del Presidente della Regione

Seduta del Consiglio Valle del 1° dicembre 2015

Dopo la chiusura della discussione generale, nella seduta consiliare del 1° dicembre 2015, hanno preso la parola l'Assessore alle finanze e il Presidente della Regione per le repliche sulle leggi di bilancio di previsione 2016-2018 della Regione e della relazione della Sezione di controllo della Corte dei conti.

L'Assessore al bilancio, finanze e patrimonio, Ego Perron, ha preso la parola per evidenziare «il percorso di condivisione immaginato fin dall'avvio dell'elaborazione del bilancio, cercando di fare una fotografia onesta e non nascondendo le difficoltà. Riteniamo di aver agito con trasparenza e correttezza nei confronti di tutti. Riguardo alle osservazioni avanzate dalle Organizzazioni sindacali, abbiamo cercato di coglierle, mantenendo il sistema del welfare e della scuola. Forzatamente, abbiamo dovuto, in alcuni settori, fare dei tagli. Rispetto al mondo economico, abbiamo cercato di mantenere alta l'attenzione sui fondi europei, così come richiesto e abbiamo recepito quando ci è stato chiesto di tenere conto di tutti i settori che compongono il dinamico mondo valdostano, cercando di dare una risposta complessiva, avendo come punto di riferimento il lavoro. Il bilancio ha cercato anche di prendere in considerazione le sollecitazioni che periodicamente vengono avanzate in quest'Aula, attraverso ordini del giorno e risoluzioni. Purtroppo, la legge perfetta non esiste, soprattutto in queste condizioni, ma riteniamo che il bilancio abbia un suo percorso in evoluzione e in questo senso vanno gli emendamenti della maggioranza, al fine di migliorare le proposte. Ed è con spirito propositivo che discuteremo gli emendamenti proposti dalle opposizioni. Ho apprezzato i richiami alla Banca d'Italia, che però devono essere letti nella loro complessità: infatti, la fotografia della Banca d'Italia è di una lieve ripresa del sistema in un contesto italiano che presenta timidi segnali di rilancio. Oggi, ci chiediamo dove andrà la Valle d'Aosta nel 2020. Dobbiamo cercare di rappresentare quale sarà il livello di sopportazione della nostra spesa per mantenere l'attenzione alla persona e alle fasce deboli. In prospettiva, occorre guardare ad un modello diverso, ad un modello di rilancio e non solo di difesa della nostra autonomia. È chiaro anche agli occhi del Governo regionale che occorre un disegno in favore della Valle, perché se la logica non va cambiata, la nostra autonomia è destinata a indebolirsi, a causa di scelte che non sono tutte nostre. Il modello è costoso, ma abbiamo cercato di ridurre la spesa corrente, anche se non si tratta di un'operazione facile. Abbiamo cercato di mantenere un nostro sistema scolastico, perché è un punto di forza della nostra piccola regione, concependo un modello di scuola in perfetta sinergia con il mondo del lavoro. Vogliamo anche spendere meglio: il Governo regionale fa spending review tutti i giorni nell'esercizio delle sue funzioni. Così come abbiamo cercato di investire, con un'attenzione alta verso tutti i settori, prospettando un'iniezione di liquidità robusta quale stimolo per la ripresa: l'Ente pubblico cerca di rivitalizzare l'economia al fine di far ritrovare fiducia nel modello valdostano, attraverso investimenti nei beni pubblici, nella sanità, nell'agricoltura, nel sociale, nella scuola. È questa una risposta forte ad un sistema che guarda alla Regione come ad uno dei motori dell'economia valdostana. Bisogna creare fiducia nel sistema perché si possa ripartire. Oggi, ci chiediamo: siamo usciti dalla crisi? Proviamo a dire di sì! Cerchiamo di dire che la Regione, a piccoli passi, ha imboccato la strada della ripresa e che il lungo periodo di recessione è finito e che possiamo guardare al futuro con maggiore ottimismo. Questa è una legge che scommette sulla Valle d'Aosta. Il bilancio "ponte" sottolinea che il cambiamento non si applica con l'accetta, ma deve essere culturale e deve essere accompagnato in tutti i settori e in questo senso l'Amministrazione regionale può svolgere una funzione importante. A tutti abbiamo chiesto di fare sistema, ossia di aiutare chi investe, di sostenere chi crede nelle potenzialità della Valle d'Aosta ed è questo che chiediamo anche alle forze politiche presenti in Aula. Questo bilancio quindi è una risposta forte per una Valle che vuole crescere, che crede nella possibilità di produrre ricchezza e lavoro e assicurare alla nostra comunità condizioni stabili di ripresa

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin ha confermato «l'intention de suivre avec attention les secteurs de l'agriculture et des forêts. La situation générale parle d'un système qui veut réagir afin de sortir de la crise. I dati ci parlano di una crescita della Valle d'Aosta nel 2015, ciò nonostante siamo tutti prudenti quando si parla di ripresa, ma sappiamo di aver fatto il possibile per attivare meccanismi fruttuosi. Sugli investimenti, ci si contesta il fatto che sono realizzati tramite mutui, quindi indebitamenti, ma è un percorso che va nella logica auspicata. Ci sono stati cambiamenti nelle grandi opere, ma alcune sono state realizzate (SkyWay), altre proseguono (Università). Abbiamo previsto una programmazione triennale in tutti i settori. La Regione deve essere collegata alla fondamentale realtà dei Comuni: abbiamo previsto di utilizzare gli avanzi di amministrazione senza togliere niente a nessuno, perché se queste cifre non fossero utilizzate sarebbero congelate e nessuno potrebbe giovarne. C'è la massima attenzione al territorio nel suo complesso, dalle valli laterali ad Aosta, in particolare per quanto riguarda i temi della scuola, dei trasporti e della sanità, per cui i presidi nel territorio devono funzionare per non intasare l'ospedale regionale. Il concetto di autonomia purtroppo dalla gente molto spesso viene confuso coi buoni benzina. I Parlamentari stanno adempiendo alla loro funzione di difesa dei nostri interessi, hanno presentato gli emendamenti dovuti, ma purtroppo ad oggi a Roma da soli non contano. La riforma costituzionale andrà ad impattare sui rapporti politici della Regione con lo Stato, in particolare per i rappresentanti in Senato. Esprimiamo ottimismo per l'ammontare delle risorse di cui potremo disporre dal 2018 non sulla base di accordi stipulati col Governo nazionale, sono le sentenze della Corte costituzionale a sancirlo. Questo, dunque, è un bilancio positivo, che presenta aspetti programmatici accanto a debolezze.»

I lavori proseguono ora in seduta notturna.

SC-MM