Info Conseil

Comunicato n° 606 del 18 novembre 2015

Interpellanza sul potenziamento della Struttura politiche della formazione e dell'occupazione

Riunione consiliare del 18 novembre 2015

Con un'interpellanza discussa nella riunione consiliare del 18 novembre 2015, il gruppo Union Valdôtaine Progressiste ha voluto porre l'accento sul potenziamento della Struttura regionale politiche della formazione e dell'occupazione, cui è demandata la gestione dei fondi sociali europei.

«Il 2016 vede il pieno ingresso della programmazione europea 2014-2020, con importanti stanziamenti per assicurare gli interventi previsti (22 milioni per la sola annualità 2016) – ha sottolineato il Consigliere Elso Gerandin –. Ben si capisce quindi l'importanza di questa Struttura e dei tre Centri per l'impiego, che sono chiamati ad attuare le misure di politica attiva previste dal FSE. Ci chiediamo      se vi sia l'intenzione di incrementare il personale assegnato e i motivi per cui, malgrado l'avvenuta riorganizzazione delle strutture e del personale dipendente regionale, non si sia già provveduto. Vorremmo capire la visione dell'Assessore in merito.»

Nella risposta, l'Assessore alle attività produttive e politiche del lavoro, Raimondo Donzel, ha convenuto sull'importanza della Struttura organizzativa politiche della formazione e dell'occupazione che ha inglobato le funzioni della vecchia Agenzia del lavoro. «Colgo con favore l'impostazione di una interpellanza che è tesa a riconoscere e valorizzare il ruolo del Dipartimento delle politiche del lavoro e l'importanza dell'attività svolta dai nostri uffici e dai nostri dipendenti. Preciso che, pur con un piccolo ritardo, siamo riusciti a fare partire in modo significativo la programmazione europea 2014-2020 che, per il 2016, ha già impegnato oltre 10 milioni di euro e raggiungerà l'obiettivo dei 22 milioni di euro e, questo, mentre si chiude la complessa procedura della programmazione 2007/2013. Nel corso del 2015, sette persone sono state indirizzate verso il Dipartimento della formazione e dell'occupazione, di cui quattro sono andate ai Centri per l'impiego. L'intenzione è quella di rafforzare ulteriormente questo Dipartimento, nel rispetto dei contratti di lavoro, cercando di motivare gli impiegati. In questo momento, a seguito di un spostamento interno, esiste una carenza di un'unità nel profilo D per quanto riguarda l'Autorità di gestione, che è una funzione strategica. Per i Centri per l'impiego è stato previsto un concorso per un'altra figura e la graduatoria consentirà, per tre anni, di sfruttare le risorse del POR-FSE – che valgono 1 milione 550 mila euro – per assumere ulteriori persone in modo da coprire le esigenze di sportello dei Centri vista la situazione del mercato del lavoro. La Struttura quindi non è stata ferma, servono però ulteriori risorse così come si dovrà ricollocare il Dipartimento delle politiche del lavoro nella sede semivuota di piazza della Repubblica andando anche a fare importanti risparmi nei costi complessivi dell'Amministrazione. Questa operazione consentirà di rimettere insieme tutte le risorse dell'Assessorato e creerà maggiori sinergie interne che oggi sono più difficili per ragioni anche di lontananza fisica. Le criticità esistono e non vanno sottovalutate vista la delicatezza delle procedure dei fondi europei, ma nel 2015 abbiamo già dato risposte importanti e ribadisco che la programmazione è avviata e gli obiettivi saranno pienamente raggiunti

Il Consigliere Gerandin ha ricordato che «tra il 2008 e il 2009, l'Agenzia del lavoro impiegava 44 persone, di cui 21 dipendenti e 23 con collaborazioni continuative, oggi nella nuova Struttura, che è autorità di gestione, vi sono 23 dipendenti, ossia la metà delle risorse rispetto al 2009. Riguardo al personale assegnato ai tre centri per l'impiego che attuano misure di politica attiva, nel 2008-2009 lavorano 34 persone contro le 32 attuali, solo che prima il tasso di disoccupazione era del 3% mentre ora siamo al 9%, con punte per i giovani ancora più alte e con competenze ampliate anche in ragione del fatto che la Valle d'Aosta sta soffrendo più di altre realtà. Non è accettabile che in un contesto con più di 2000 dipendenti, non si riesca a motivare del personale per lavorare in questi uffici. Noi crediamo che la politica debba programmare, motivare e fare capire ai dipendenti che il futuro della Valle passa anche e soprattutto per questo settore.»


SC