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Comunicato n° 577 del 5 novembre 2015

Respinta una risoluzione sul rinnovo dei vertici della Monterosa spa

Adunanza del Consiglio del 4 e 5 novembre 2015: conclusi i lavori

In chiusura dei lavori dell'adunanza del 4 e 5 novembre 2015, il Consiglio ha discusso una risoluzione depositata in Aula dal Movimento 5 Stelle riguardante il rinnovo dei vertici amministrativi e dirigenziali della società Monterosa spa.

Il testo, che è stato respinto con 2 voti favorevoli (M5S), 21 contrari (UV, SA e PD-SVdA) e 12 astenuti (UVP e ALPE), era volto a far sì che il Consiglio regionale provvedesse «all'individuazione di criteri puntuali riguardo ai titoli di studio e di qualificata esperienza professionale del futuro Consiglio di amministrazione dell'azienda riducendo nel contempo il numero dei componenti; di provvedere ad analoga individuazione riguardo alla figura del nuovo direttore amministrativo; di  valutare una riduzione sostanziale dei compensi dei nuovi vertici dell'azienda di cui si tratta e del dirigente dell'ufficio tecnico.»

Il Capogruppo del M5S, Stefano Ferrero, nell'illustrazione, ha osservato che «con le nuove nomine e con la situazione disastrata dell'azienda, dobbiamo cambiare marcia. Con questa iniziativa chiediamo che si stabiliscano delle regole prima di procedere alle nomine, che si taglino gli sprechi e i privilegi. Secondo noi sarebbe una svolta, un modo per fare vedere che le cose possono cambiare. Dobbiamo uscire dalla logica del clan per poter far funzionare le società partecipate.»

Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta ha aggiunto che «il Consiglio di amministrazione precedente, quando è stato audito in Commissione consiliare, ha riferito di aver trovato delle anomalie nella gestione dell'azienda, ma ha trovato delle enormi resistenze nel rimuoverle. L'audizione è stata una sorta di bomba, tant'è che subito dopo ci sono state le dimissioni del Consiglio di amministrazione. L'obiettivo della nostra iniziativa è quello di mettere un punto fermo in una azienda che fattura milioni di euro.»

L'Assessore al turismo, sport e commercio, Aurelio Marguerettaz, ha riferito: «Questo Consiglio di amministrazione non è decaduto per aver lavorato male, ma perché al suo interno c'erano problemi di rapporti deteriorati. Era il collettivo che non funzionava più, indipendentemente dai titoli di studio. C'è stata quindi la presa atto del non poter continuare ad amministrare in queste condizioni. Riteniamo che già oggi prestiamo la massima attenzione ai criteri per la scelta del Consiglio di amministrazione, pensiamo ad esempio al rispetto delle pari opportunità. L'individuazione dei criteri non va esasperata. La figura da trovare è quella del Direttore generale per poter gestire sia la parte amministrativa sia la parte tecnica e a farlo deve essere il Consiglio di amministrazione. E' antitetico pretendere di aggiungere professionalità diminuendo i compensi. Non siamo quindi in grado di votare questa risoluzione. E' certamente interesse di tutti avere un Consiglio di amministrazione efficiente, che abbia capacità manageriale a prescindere dalla formazione scolastica

Il Capogruppo Ferrero ha replicato: «Noi vogliamo inserire un criterio semplice: se mi rendi ti pago, altrimenti non ti dò un euro. A nostro avviso bisogna dire basta alla nomina nelle società partecipate di politici che hanno già un incarico. Lasciamo fare i manager ai manager e i sindaci ai sindaci. Mi auguro veramente che, al di là dell'approvazione o meno di questa risoluzione, si possano trovare persone in grado di amministrare questa società

Il Consigliere Laurent Viérin (UVP) ha sottolineato: «Non conoscevamo i motivi delle dimissioni del Consiglio di amministrazione ma non intendiamo entrare nelle faide personali. Dovrebbe essere una legge a fissare i criteri per le nomine nelle società partecipate. Crediamo che più che i titoli di studio, ad essere fondamentali sono l'esperienza, la capacità e la conoscenza del territorio. Occorre compiere scelte oculate, auspicando in un'armonia nel gruppo. Concordiamo sull'opportunità di non fissare regole eccessivamente stringenti. Dobbiamo pensare al bene della Monterosa, in prossimità dell'apertura della stagione invernale. Siamo d'accordo sullo spirito dell'iniziativa, ma ci asterremo non condividendo alcuni passaggi di forma

Il Consigliere di ALPE Fabrizio Roscio ha precisato che «il tema è sicuramente interessante: dall'audizione è emerso che in questa società ci sono interferenze di tutti i tipi. Noi come gruppo riteniamo che la politica debba dare gli indirizzi, fare le nomine che le competono e fermarsi lì. Quindi noi auspichiamo che la proposta di legge che stiamo discutendo in seconda Commissione possa definire delle regole precise che consentano di mettere fine a certi meccanismi che portano le nostre partecipate al fallimento. Pur condividendo lo spirito della risoluzione, i toni essendo troppo forti e i criteri di scelta di difficile definizione, noi ci asterremo

Il Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, ha preso la parola per annunciare il ritiro delle restanti mozioni all'ordine del giorno. I lavori sono quindi conclusi. Il Consiglio tornerà a riunirsi mercoledì 18 e giovedì 19 novembre 2015.

SC-MM