Il gruppo consiliare Movimento 5 Stelle ha posto un'interpellanza riguardo alle procedure di affido delle forniture di beni o servizi dell'Amministrazione regionale.

Il Capogruppo Stefano Ferrero ha richiamato i dati elaborati dalla sezione di controllo della Corte dei conti che indicano come «nel sistema di affido di forniture della pubblica amministrazione, la percentuale delle procedure negoziate senza pubblicazione di bando, nel 2011, risultava essere del 92,4 per cento sul totale di tutte le procedure di aggiudicazione. Si tratta di una grave anomalia del sistema che crea potenziali squilibri di mercato e un'alterazione del principio della libera concorrenza e della trasparente contrattazione da parte dell'Ente pubblico. Di fatto è un sistema per dare a chi si vuole l'affidamento di un appaltino.» Il Consigliere ha quindi voluto conoscere i dati relativi al 2012 e al 2013 e gli intendimenti della Regione riguardo all'utilizzo di questo sistema che «dovrebbe rappresentare un'eccezione, ma che di fatto è adottato normalmente. Redistribuire le forniture sarebbe un segnale di sensibilità nei confronti di tutti gli operatori economici.»

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha risposto che «a seguito dei numerosi interventi legislativi approvati nel 2012 e nel 2013 – come ad esempio nel contesto del programma di spending review –, l'attività contrattuale ha subito un forte mutamento sia in termini operativi che organizzativi, i cui risultati potranno essere evidenziati nella prossima relazione della Corte dei Conti. L’obbligo normativo di fare ricorso al mercato elettronico della pubblica amministrazione (MEPA gestito dal Consip) e alle convenzioni o gli accordi quadro Consip per l’acquisto di particolari categorie merceologiche comporterà una forte riduzione dell’utilizzo delle procedure negoziate. Per razionalizzare la spesa sugli acquisti e ottenere economie di scale è stata prevista la costituzione della Centrale unica di committenza. Il suo compito non sarà solo l'aggregazione dei fabbisogni, ma anche l'espletamento delle funzione di gestore del mercato elettronico valdostano (MEVA), di amministrazione aggiudicatrice e di stazione appaltante. La centralizzazione degli acquisti comporterà lo studio delle caratteristiche del mercato e il grado di standardizzazione dei fabbisogni e dei prodotti, nonché la programmazione degli acquisti rendendo più facile il monitoraggio ed il controllo della spesa pubblica. Per quanto riguarda, invece, il settore dei lavori pubblici è in avanzata fase di studio l’attivazione della Stazione unica appaltante che assicurerà la trasparenza, la regolarità e l’economicità nella gestione delle gare d’appalto dei lavori.»

Il Presidente ha poi evidenziato che «che le procedure negoziate sono utilizzate più spesso per acquisizioni di importi ridotti mentre quando è superata la soglia comunitaria è sempre utilizzata la procedura aperta. Per i contratti di importo sotto soglia è previsto altresì, legittimamente, l’uso delle procedure in economia. Per inciso, va anche ricordato che le procedure negoziate sono quelle di cui beneficiano le imprese locali. Al riguardo va anche sottolineato che la legge regionale 36/2011, che ha disciplinato in conformità ai principi del Codice dei contratti pubblici le acquisizioni in economia, ha già introdotto modalità di selezione degli operatori aperte.»

Nella replica, il Consigliere Ferrero ha evidenziato che «il 92 per cento di procedure negoziate grida giustizia e un po' di miglioramento è altamente auspicabile e possibile. Anche noi siamo d'accordo sul fatto che le forniture di piccola entità debbano essere mantenute sul territorio, ma vorremmo che avvenissero in una logica di concorrenza: non si possono sempre affidare le forniture alle stesse aziende. Bisogna fare in modo che la Regione non si inserisca a gamba tesa sul mercato. Cerchiamo di essere un esempio virtuoso per il resto d'Italia.»

SC