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Comunicato n° 164 del 20 marzo 2024

Question time sulle segnalazioni di maltrattamenti in famiglia

 

I dati dei maltrattamenti in famiglia nei primi due mesi del 2024 sono stati al centro di un'interrogazione a risposta immediata del gruppo Progetto Civico Progressista trattata nella seduta consiliare del 20 marzo.

«Da notizie stampa risulta che nei primi due mesi dell'anno i maltrattamenti siano 26 a fronte dei 93 del 2023 e che la proiezione per il 2024 porterebbe a 150 le denunce totali - ha sostenuto la Consigliera Chiara Minelli -. Si tratta di una realtà preoccupante che deve essere contrastata con ogni mezzo; vorremmo conoscere le risultanze delle analisi dei dati di gennaio e febbraio 2024 e, in particolare, il numero di segnalazioni effettuate da donne e da uomini e la tipologia (maltrattamenti, percosse, violenze sessuali, ecc).»

L'Assessore alla sanità e politiche sociali, Carlo Marzi, ha riferito che «i dati di violenza domestica comunicati dall'Azienda Usl e rilevati in base agli accessi al Pronto soccorso dal 1° gennaio al 29 febbraio, sono 13: 9 donne vittime di maltrattamento in famiglia; 1 uomo vittima di maltrattamento domestico; 1 donna vittima di aggressione in strada; 2 minori vittime di maltrattamento domestico. Tutti i casi in esame sono stati trattati dal Nucleo psicologico dell'emergenza e sono stati refertati all’Autorità giudiziaria. Per completezza, ricordo che non è possibile quantificare il numero di denunce formalizzate alle forze dell’ordine partendo dal numero delle segnalazioni emerse in Pronto soccorso. I delicati dati, infatti, non sono raffrontabili, in quanto coperti da privacy o segreto istruttorio, e pertanto non possono essere resi noti al di fuori dell’ambito in cui gli stessi vengono trattati. A questo si aggiunge il fatto che la violenza non è solo fisica ma anche emotiva e psicologica, soprattutto nei casi più prolungati. Quindi, non sempre, una denuncia si traduce in un accesso al Pronto soccorso, così come non tutti gli accessi al Pronto soccorso si tramutano in denunce.»

«I dati benché parziali confermano che si tratta di un fenomeno che coinvolge soprattutto le donne, anche se a volte si tende a minimizzare la realtà o forse a manipolarla - ha replicato la Consigliera Minelli -. In Commissione è stato detto che si sta lavorando ad una revisione della legge regionale sul tema pensando ad un testo unico che metta insieme anche le discriminazioni sessuali in senso lato. Secondo noi non ha senso mescolare le due tematiche. Su questo argomento vigileremo e ci aspettiamo un confronto in Commissione al più presto.»

 

SC