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Comunicato n° 137 del 7 marzo 2024

Interpellanza sul reimpiego degli operatori di sostegno della Società dei Servizi

 

Nella seduta consiliare del 7 marzo 2024 il gruppo Progetto Civico Progressista ha presentato un'interpellanza sul reimpiego degli operatori di sostegno della Società dei Servizi.

«Il Defr 2024-2026 ha tra i suoi obiettivi anche quello di ripensare la struttura giuridica della Società dei Servizi con particolare riferimento alle nuove esigenze di erogazione dei servizi sociali, socio assistenziali e socio educativi, anche attraverso la costituzione di un ente strumentale - ha ricordato la Capogruppo Erika Guichardaz -. A seguito di nostre iniziative, il Governo aveva annunciato l'anticipo del servizio degli operatori di sostegno a partire dal 1° settembre e un prolungamento del lavoro fino al 30 giugno 2024. Chiediamo aggiornamenti sullo stato dell'arte rispetto alla creazione dell'ente strumentale; sul numero degli operatori di sostegno che hanno accettato il prolungamento del servizio sino alla fine di giugno. Quali sono gli intendimenti rispetto all'anno scolastico 2025-2026 per garantire il reimpiego dei lavoratori attualmente in servizio presso questa Società e definire con anticipo il periodo lavorativo e le tipologie di contratto?»

«La creazione di un ente strumentale è un'operazione complessa e delicata, alla quale le diverse strutture dell’Amministrazione interessate stanno lavorando - ha premesso l'Assessore al sistema educativo, Jean-Pierre Guichardaz -. Saranno anche necessari degli interventi legislativi e, al momento, non è possibile dare dei tempi certi per la creazione dell’ente strumentale, che non potrà essere operativo per l’anno scolastico 2024-2025. Come previsto nella delibera di Giunta 907/2023, il servizio di assistenza e sostegno, anche educativo, agli studenti con disabilità in situazione di gravità frequentanti le istituzioni scolastiche ed educative della Regione, comprese le scuole secondarie di secondo grado paritarie, è previsto per il periodo dal 1° settembre 2023 al 6 giugno 2024, per un monte ore complessivo pari a 8.640 ore settimanali. Per far fronte a eventuali necessità nella scuola dell’infanzia fino al termine delle attività educative (30 giugno 2024) e per l’assistenza per gli esami di Stato conclusivi dei cicli di istruzione, sarà possibile proseguire parte del servizio fino a conclusione delle attività didattiche. La Sovraintendenza agli studi procederà, come di consueto verso la fine di marzo, con la richiesta di ricognizione rivolta alle istituzioni scolastiche interessate. Rispetto all’anno scolastico 2024-2025, non è al momento possibile fare delle previsioni dato che non si conoscono ancora con certezza il numero degli alunni riconosciuti in situazioni di disabilità grave ai fini dell’inclusione scolastica. Inoltre, i gruppi di lavoro per l’inclusione scolastica non si sono ancora riuniti per stabilire, per questi alunni, il monte ore necessario relativo alle figure di sostegno utili al loro successo formativo (ipoteticamente le ultime riunioni Pei inizieranno dalla seconda metà di marzo). Una volta valutate le richieste complessive inviate dalle istituzioni scolastiche (a giugno) sarà possibile fornire delle informazioni più di dettaglio.»

«Non ci aspettavamo che l'ente strumentale fosse in dirittura di arrivo, ma volevamo avere la conferma che le strutture ci stessero lavorando, anche se abbiamo molte perplessità su questo strumento - ha replicato la Capogruppo Erika Guichardaz -. Rispetto al ruolo degli educatori di sostegno, questi vivono sempre nell'incertezza sia sul periodo lavorativo sia sul numero di ore del loro contratto, a dispetto del ruolo così importante che svolgono per i ragazzi con disabilità, per le loro famiglie e per i colleghi con i quali collaborano. La Società di Servizi era stata creata per assicurare economicità e razionalizzazione delle risorse, ma così abbiamo dei dubbi sia stato, come non c'è stato nessun tipo di stabilizzazione. Probabilmente, le persone che svolgono questo tipo di attività guarderanno altrove, a fronte, però, del continuo aumento dei casi che richiedono un operatore di sostegno. Sarebbe opportuna una maggiore attenzione da parte dell'Amministrazione nei confronti almeno di quelle persone che negli anni hanno continuato a svolgere questo ruolo con competenza e passione.»

SC