Info Conseil

Comunicato n° 41 del 25 gennaio 2024

Question time sull'incendio di Aymavilles

 

L'incendio di Aymavilles dello scorso mese di luglio è stato oggetto di due interrogazioni a risposta immediata, trattate nella seduta consiliare del 25 gennaio 2024 e presentate dai gruppi Lega Vallée d'Aoste e Forza Italia.

«Se l'incendio, che ha lasciato senza casa diverse famiglie e distrutto ettari di bosco e proprietà ci ha lasciato attoniti, prendere atto di quello che ha gravitato attorno a quell'evento catastrofico è quantomeno vergognoso e imbarazzante! - ha dichiarato il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin -. Da informazioni stampa emerge che il traliccio gestito dalla Deval risulterebbe essere la causa dell'incendio e sono state rese note ipotesi di truffa sulle modalità di spegnimento dell'evento calamitoso e di ritardi nel riconoscimento dei risarcimenti promessi. Chiediamo di conoscere quali siano state le azioni messe in campo dalla Regione per concludere l'iter dei risarcimenti e determinare le responsabilità a seguito dell'incendio.»

Il Capogruppo di FI, Pierluigi Marquis, ha sottolineato che «verosimilmente il Governo, nell'ambito delle sue prerogative, ha effettuato delle valutazioni su quanto accaduto, in particolare sulle possibili fonti di innesco del rogo e chiediamo di sapere che esito hanno avuto.»

Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha risposto che «per quanto concerne la richiesta relativa ai risarcimenti dei danni causati dall’incendio, premetto che è stato decretato lo stato di calamità il 21 luglio 2023; la cessazione della calamità, a spegnimento certo di tutti i focolai che sono rimasti a lungo presenti in loco, così come accertato dal Corpo forestale della Valle d’Aosta, è stata determinata con successivo decreto del 10 agosto. Faccio presente che la data di emanazione del decreto di cessazione riveste una particolare rilevanza per quanto concerne l’aspetto risarcitorio, in quanto dalla data stessa decorrono i 90 giorni di tempo per la richiesta dei contributi da parte di chi ha subito danni. Tale tempistica ha permesso ai vari proprietari di beni e di fondi interessati dall’incendio di presentare la loro domanda, completa di perizia, fino all’8 novembre 2023. Complessivamente sono pervenute alla Protezione civile 9 domande, alcune di queste molto articolate, poiché riguardano fabbricati, alcuni peraltro abitati al momento dell’incendio. Gli uffici stanno ora provvedendo ad effettuare l’istruttoria delle richieste: valutazioni che - salvo integrazioni che potranno essere richieste - saranno concluse entro 180 giorni dal termine di scadenza di presentazione delle domande, ossia entro il 6 maggio 2024. A tal proposito, preciso - anche per dipanare le paure sollevate da alcuni proprietari attraverso i mezzi stampa a seguito della notizia sulle indagini in corso - come nulla muti in relazione all’attività di analisi delle domande presentate per ottenere i contributi e come l’indagine in corso assolutamente non distoglie la dovuta attenzione che sin da subito si è voluto dare a quanto accaduto, proprio decretando in pochissimi giorni lo stato di calamità e, una volta verificati i presupposti, provvedere alla celere decretazione della conseguente cessazione.»

«Per quanto, invece, attiene alle cause ed alle ragioni che hanno scatenato l’incendio al momento non si è in grado di dare alcuna risposta, le indagini sono in corso e solo gli sviluppi ci potranno fornire delle risposte in merito - ha detto il Presidente -. In merito alle eventuali responsabilità nell’accaduto, non è attualmente nelle nostre possibilità poterle determinare e anche su tale aspetto vi è un’indagine in corso che potrà darci le risposte dovute. Non si possono su questioni come questa dare delle interpretazioni politiche, ma bisogna stare ai fatti, i chiarimenti arriveranno dalle indagini in corso.»

«Viste le competenze prefettizie del Presidente - ha replicato il Capogruppo Manfrin - avremmo voluto avere maggiori informazioni rispetto a quanto emerso sui giornali, perché le accuse lanciate sono gravissime. Il Presidente dà un orizzonte che termina a maggio per dare risposte alle richieste di risarcimento, ossia dieci mesi dopo l'incendio. Le chiedo di mettersi nei panni di chi ha perso la casa e di cercare di velocizzare le procedure.»

Il Capogruppo Marquis ha aggiunto: «Non ci aspettavamo che fosse fatta completa chiarezza sul caso, ma ci aspettavamo di più. Pensavamo che la dinamica ricostruita dalle strutture competenti potesse essere messa a disposizione dell'Aula.»

 

SC