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Comunicato n° 40 del 25 gennaio 2024

Approvato il disegno di legge in materia di contratti pubblici

 

Nella seduta del 25 gennaio 2024, il Consiglio regionale ha approvato, con 19 voti a favore (UV, FP-PD, AV-VdAU, PlA, SA) e 15 astensioni (Lega VdA, RV, PCP, FI, GM), le disposizioni organizzative urgenti in materia di centralizzazione delle funzioni di committenza e di contratti pubblici.

Il disegno di legge, presentato dalla Giunta il 19 dicembre 2023 e riformulato durante l'esame in terza Commissione, si compone di dieci articoli che riorganizzano la normativa regionale di settore alla luce dell'entrata in vigore del nuovo Codice dei contratti pubblici (decreto legislativo 36/2023).

Il Consigliere Paolo Cretier (FP-PD), nell'illustrare l'atto all'Aula, ne ha declinato gli obiettivi: «Il primo è di carattere legislativo e riguarda la necessità di adeguare le normative regionali con il nuovo Codice che modifica sostanzialmente le norme per i contratti pubblici di lavori, servizi e forniture. Il secondo obiettivo è quello di rendere il processo omogeneo e trasparente, unificare la disciplina, i dati e la stessa pubblicità; il terzo è volto a modificare la composizione della Consulta regionale per i contratti pubblici, integrando le richieste avanzate dagli auditi in Commissione, che dovrà stabilire un prezziario unico di riferimento, aggiornato e fruibile.»

Entrando nel merito dei contenuti, il Consigliere ha evidenziato: «Si definiscono gli obblighi di centralizzazione per acquisizione di forniture e servizi tramite Inva come Centrale unica di committenza (Cuc) e affidamento di contratti di lavoro nella qualità di Stazione unica appaltante (Sua) per l’acquisizione di servizi di architettura e ingegneria. Viene inoltre rafforzata la centralità dell’elenco regionale degli operatori economici costituito presso la Sua. Gli obblighi informativi e di pubblicità digitale avvengono attraverso la piattaforma regionale di approvvigionamento digitale quale nodo regionale interconnesso con la Banca dati nazionale dei contratti pubblici presso l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac). Per quanto riguarda la Consulta regionale per i contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, sono definiti la composizione e i delegati, le modalità di funzionamento e i compiti attribuiti.»

Il dibattito in Aula

Il Consigliere della Lega VdA Luca Distort ha osservato: «Gli approfondimenti in Commissione hanno evidenziato degli aspetti migliorabili al disegno di legge, in particolare quelli suggeriti dalla Chambre e dalla Consulta delle professioni, che corrispondono integralmente alla nostra visione del settore: visione che tiene conto del ruolo dell'imprenditoria nel rapporto con la pubblica amministrazione e l'ambito degli appalti è proprio il luogo di incontro tra Pa e gli operatori economici. La loro acquisizione integrale avrebbe potuto rispondere alle esigenze reali del mondo imprenditoriale e, nello specifico, professionale: invece, qui mancano il richiamo all'equo compenso e gli strumenti di aggiornamento dell'elenco prezzi, strutturando il contributo di analisi svolto dai professionisti, che avrebbe potuto essere valorizzato con un corretto iter tra portale dedicato e strutture regionali - come da loro proposto -, perché i dati dovrebbero diventare patrimonio comune di tutti. Questi aspetti rappresentano il grande vulnus di questo testo di legge e pur riconoscendo un certo sforzo da parte del Governo, il testo rimane debole e incompleto, che invoca ulteriori misure: è un'occasione perduta per dare una risposta complessiva alle esigenze del settore professionale e imprenditoriale. Non bocciamo il testo di legge, ma non lo riconosciamo come rappresentazione della nostra visione.»

Il Capogruppo di RV, Stefano Aggravi, ha evidenziato una serie di criticità contenute nel testo «sulle quali anche le associazioni di categoria hanno rappresentato le loro perplessità in fase di audizione in Commissione. Sui prezzi, ad esempio, ben venga l'analisi dei dati relativi agli affidamenti e alla gestione dei contratti per individuare elementi di miglioramento, ma bisogna considerare un tratto tipicamente presente in Valle. Infatti, per la particolare conformazione del nostro territorio, il prezzo standard può avere un peso economico differente in fondovalle rispetto a quello in una in una vallata laterale. È stata chiesta anche una maggiore omogeneità dei comportamenti delle stazioni uniche appaltanti, non solo in riferimento agli enti locali ma anche alle società partecipate. Altra necessità evidenziata dagli auditi è la maggiore semplificazione delle procedure. Non c'è solo la necessità di adeguarsi alla normativa nazionale ma bisogna anche cercare delle vie proprie che possano facilitare il percorso di imprese e professionisti.»

«Ci sono degli obblighi di recepimento della norma nazionale dove non si può intervenire - ha evidenziato il Presidente della terza Commissione, Albert Chatrian (AV-VdAU) -: dove invece si è potuto integrare e modificare, c'è stata la volontà di apportare delle modifiche all'impianto della legge. Le audizioni della Chambre e della Conferenza delle professioni hanno messo in evidenza degli elementi, che in parte sono stati recepiti, mentre non è stato possibile recepire la questione dell'elenco prezzi. Con questa legge, abbiamo caricato la Consulta regionale per i contratti pubblici di molte incombenze: l'auspicio è che l'Assessorato con i suoi uffici possa accompagnare il suo lavoro fornendo gli elementi utili per farvi fronte. Sono soddisfatto del lavoro svolto in Commissione: c'è stato un percorso di confronto produttivo, che ha portato a modifiche che hanno sicuramente migliorato il testo.»

«Sul tema degli appalti e dei contratti, lo spazio di manovra della Regione è un equilibrio tra competenze statali e direttive europee - ha specificato l'Assessore alle opere pubbliche, Davide Sapinet -. Ci siamo concentrati per assicurare uniformità e omogeneità nella gestione delle procedure delle stazioni appaltanti a beneficio degli operatori economici, puntando alla valorizzazione degli imprenditori locali anche attraverso la gestione trasparente e oggettiva dell’elenco delle imprese per la selezione dei soggetti da invitare alle procedure negoziate. Particolare rilevanza assume la digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti pubblici attraverso appositi sistemi informatici che devono garantirne anche gli obblighi informativi e di pubblicità: uno strumento fondamentale per garantire la semplificazione e la trasparenza delle procedure di affidamento. Siamo intervenuti anche sull'elenco prezzi regionali, definendone l'ambito di applicazione, le modalità di gestione, di utilizzo e specificando la possibilità, sentita la Consulta, di un aggiornamento. La questione dell'equo compenso necessita di una di una riflessione in più tavoli tecnici: è un tema controverso oggetto da tempo di confronto sia a livello nazionale che con i professionisti.»

 

SC-LT