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Comunicato n° 39 del 25 gennaio 2024

Approvate le disposizioni in materia di agricoltura e sviluppo rurale

 

Nella seduta pomeridiana del 25 gennaio 2024, il Consiglio regionale ha approvato, con 25 voti a favore (UV, FP-PD, AV-VdAU, PlA, SA, Lega VdA) e 9 astensioni (RV, PCP, FI, GM), un disegno di legge che contiene disposizioni in materia di agricoltura e sviluppo rurale, modificando le leggi regionali n. 17/2016 (nuova disciplina degli aiuti regionali) e n. 19/2022 (consorterie e altre forme di dominio collettivo).

L'atto è stato presentato dalla Giunta il 2 gennaio ed è stato riformulato durante l'esame in terza Commissione. Si compone di 35 articoli che prevedono nuove tipologie di aiuti regionali e reintroducono, accanto ai mutui a tasso agevolato, gli aiuti a fondo perduto per il sostegno agli investimenti, in un’ottica di complementarietà tra gli aiuti a esclusivo finanziamento regionale e gli aiuti cofinanziati dall’Unione europea nell’ambito del nuovo Complemento di sviluppo rurale 2023-2027. È inoltre previsto, in favore delle consorterie, un aiuto una tantum a fondo perduto pari a 1.000 euro per le spese propedeutiche alla registrazione nell’apposito registro.

Contestualmente, è stato approvato all'unanimità un ordine del giorno depositato dal gruppo Lega VdA così come modificato in accordo con l'Assessore all'agricoltura. Il testo impegna il Governo ad aggiornare, entro dodici mesi, uno studio analitico dell'evoluzione del settore zootecnico in Valle d'Aosta con particolare focus sulle razze, sui prodotti, sulle peculiarità dell'allevamento in montagna, sulla produttività e sulla redditività delle aziende di concerto con l'Institut agricole régional, le associazioni e gli enti rappresentanti la categoria, col fine di evidenziare criticità e punti di forza delineando una prospettiva per il settore.

«Ce projet de loi prévoit une révision générale de la loi n° 17/2016, qui avait réuni dans un seul texte toutes les interventions régionales au soutien du secteur agricole et qui était considérée comme le principal moyen de financement des investissements; toutefois, à partir de 2016, en raison de la réduction du budget régional, sa valeur financière a été réduite - a dit le Conseiller Corrado Jordan (AV-VdAU) en illustrant l'acte -. Conscients de la valeur que l'activité agricole a sur les autres secteurs économiques de notre région, ainsi que de son rôle de protection de notre territoire, il faut donc, de manière cohérente, garantir un soutien financier qui puisse permettre de compenser les coûts associés au travail sur un territoire qui présente des difficultés structurelles importantes par rapport à d'autres réalités agricoles.»

«La politique doit faire des choix stratégiques à long termes - a-t-il ajouté -. En particulier, il est capital d'assurer des perspectives au secteur de l'élevage qui connait structurellement des difficultés toujours plus grandes, en termes de nombre d'entreprises et d'animaux élevés. Enfin, sont envisagées des actions qui n'ont pas trouvé de place dans la programmation du Complément de développement rural et qui visent à apporter des réponses concrètes aux petites et très petites entreprises: des aides qui sont importantes dans la gestion d'un territoire qui parfois ne tient pas seulement compte de la composante agricole productive mais qui se caractérise davantage par une connotation environnementale.»

Entrando nel merito dei contenuti, il Consigliere Jordan ha evidenziato: «Il tema delle avversità atmosferiche è trattato con una migliore definizione dei periodi di riferimento aiutando così la quantificazione della perdita di produzione. Nel caso di calamità naturale formalmente riconosciuta con decreto, gli aiuti a fondo perduto previsti possono essere concessi fino al 100 per cento dei costi dei danni subiti. Per gli investimenti aziendali, oltre alla reintroduzione dell'aiuto a fondo perduto, troviamo nella definizione dei beneficiari, per i soli alpeggi e mayen, anche i proprietari non conduttori di azienda, così come viene assicurata una maggiore flessibilità sulla rateizzazione dei mutui e sulla quantificazione dell'aiuto in considerazione dell'attuale andamento dei tassi di mercato. È poi prevista la concessione di aiuti per incentivare la creazione di imprese di acquacoltura sostenibile. Viene inoltre incrementato, in considerazione dell'aumento generale dei costi sofferto anche dal settore apistico negli ultimi tre anni, l’aiuto massimo previsto ad alveare. Per i consorzi di miglioramento fondiario, oltre al finanziamento di interventi puntuali, vengono sostenute iniziative per l'efficientamento nell’utilizzo della risorsa idrica e alla partecipazione a bandi nazionali.»

Il dibattito in Aula

Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Erik Lavy, ha sostenuto che «negli ultimi anni ci sono stati diversi cambiamenti nel settore dell'agricoltura, sia in ragione delle nuove regole dell'Ue ma anche perché il contesto valdostano è in profonda mutazione. Questa legge si deve adattare alle nuove sfide dell'agricoltura valdostana, che in alcuni settori conosce delle fasi di crescita - come nella viticoltura - mentre l'ambito della zootecnica è in difficoltà e patisce una mancanza di ricambio generazionale. Per fare un buon lavoro sarebbe opportuno fare un'analisi dei vari sotto-settori per capire chi potrebbe usufruire maggiormente dei finanziamenti previsti. Se si analizza la produttività totale del lavoro delle aziende, spiccano quelle del settore vitivinicolo, con 60mila euro di retribuzione totale annua, contro i 38mila di quelle di bovini; la produttività netta della terra dà un valore aggiunto di 28mila euro per le vigne, 9mila per la frutta, 677 euro per i bovini. Dati che fanno capire che saranno le aziende zootecniche ad avere maggiore bisogno degli aiuti definiti da questa legge. Altro fattore importante di questo atto sono gli aiuti per le calamità naturali, tema collegato ai cambiamenti climatici. Questa legge puntella un settore senza dargli una vera prospettiva, ma dà degli aiuti ad un sistema in un momento molto delicato, soprattutto per la zootecnia: una legge quindi che non si può non sostenere, sapendo però che è necessario sviluppare altri strumenti normativi come una legge sulla multifunzionalità delle aziende agricole.»

Il Consigliere Dino Planaz (RV) ha definito il disegno di legge «importantissimo per gli effetti che produrrà su tutto il nostro territorio. La precedente legge sull'agricoltura è stata il pilastro fondamentale dello sviluppo agricolo dell'inizio degli anni Novanta perché prevedeva sostegni quando, né in campo nazionale, né a livello europeo, erano stati istituiti. La programmazione dell'Ue, poi, ha inciso profondamente sulle scelte di allevatori e agricoltori valdostani ma i cambiamenti climatici, la crisi post pandemica hanno reso difficile invertire la rotta della crisi che attanaglia il settore. Abbiamo perso il 10% nell'allevamento dei bovini, il numero di alpeggi è drasticamente diminuito e "l'azienda Valle d'Aosta" ha bisogno di essere sostenuta con iniziative radicali. Questa legge prevede forme di sostegno che avrebbero dovuto essere mirate, valorizzando ad esempio le imprese giovani. Anche le associazioni di categoria, soprattutto del comparto zootecnico, lamentano la mancanza di una politica concreta di incentivi. È importante l'attenzione riservata al settore apistico perché bisogna puntare alla biodiversità e si dovrebbe investire anche sulle attività che non producono reddito ma il cui lavoro ha una ricaduta importante sul nostro territorio. Non voteremo questo disegno di legge perché manca di quelle risposte radicali necessarie per invertire la rotta.»

Il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier, ha parlato di un «disegno di legge molto atteso dal comparto agricolo, un mondo che non può essere valutato semplicemente attraverso numeri e percentuali. Il settore è composto spesso da intere famiglie che producono reddito, creano indotto e contribuiscono al mantenimento del territorio. Ai conduttori delle aziende e in particolare degli alpeggi non possiamo chiedere di più oltre ai molti sacrifici che già stanno compiendo. Era quindi necessario agire garantendo loro un sostegno continuo e con compensazioni ricorrenti. Ma questa legge interviene anche sulle ristrutturazioni degli alpeggi, aprendo ai proprietari non conduttori; sulla questione del "Bio"; sui consorzi di miglioramento fondiario e su tanti aspetti della vita della nostra agricoltura e dei suoi operatori, cercando di semplificare le procedure e di snellire i tempi di risposta della pubblica amministrazione. Si tratta di un primo passo concreto nel settore agricolo. Dopo l’approvazione sono necessarie due azioni: una divulgativa, immediata, sui contenuti della legge e la seconda, in prospettiva, di implementazione finanziaria dei fondi. Dispiace constatare che altri Consiglieri, che pure appartengono al mondo dell'agricoltura e bene ne conoscono le problematiche, abbiano deciso di non votare il disegno di legge.»

Il Capogruppo di AV-VdAU, Albert Chatrian, ha sottolineato: «Una delle principali novità di questo disegno di legge è che prevede di re-introdurre, accanto ai mutui a tasso agevolato, gli aiuti a fondo perduto, finanziati con fondi regionali. Questo consentirà di avere dei bandi più snelli e veloci, calati sulle diverse realtà del nostro territorio. È importante, soprattutto in questo particolare periodo storico, poter dare risposte dirette e puntuali a questo settore strategico per la Valle d'Aosta e un'altra novità rilevante riguarda la strutturazione delle procedure in un'ottica di semplificazione.»

La Consigliera Chiara Minelli, annunciando il voto di astensione del gruppo PCP, ha sottolineato che «in fase di stesura del testo, sarebbe stato opportuno fare un lavoro più approfondito di concerto con tutte le associazioni di categoria che, invece, sono state sentite solo in parte e nella fase finale. L'erogazione dei contributi a fondo perduto dovrà essere fatta con attenzione e auspichiamo che i contenuti dell'ordine del giorno approvato trovino una rapida applicazione.»

«Questo disegno di legge - ha replicato l'Assessore all'agricoltura, Marco Carrel - dà seguito alla legge di bilancio e immette 3 milioni di euro di risorse per cercare di dare le risposte al settore agricolo attraverso dei fondi regionali. Un testo che ha anche l'obiettivo di semplificare l'iter amministrativo per le piccole e piccolissime aziende agricole valdostane, che soffrono maggiormente e che non possono attingere alle risorse del Complemento di sviluppo rurale. Un testo importante perché raggruppa tutto il settore agricolo valdostano, cercando di tutelare tutte le imprese che lavorano sul nostro territorio. Le risorse sono limitate, ma il nostro ragionamento non è stato solo economico: abbiamo cercato di trovare gli sviluppi dell'agricoltura del domani, integrando le informazioni a disposizione degli uffici con quelle delle associazioni di categoria, che sono state coinvolte nel percorso di elaborazione del testo. Una legge quindi che è il frutto di una mediazione con il mondo agricolo ed esprime la volontà politica di questo governo di dare risposte concrete ad un settore in difficoltà.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha concluso: «Questa legge si inserisce a pieno titolo nella filosofia del bilancio di previsione 2024-2026 che vede nella sostenibilità e nell'attenzione al territorio le priorità che il Governo ha voluto proporre nei documenti di programmazione. Una sostenibilità che deriva dalla necessità di curare il territorio e sostenere tutte le aziende che arricchiscono la nostra regione con delle iniziative che sono complementari e destinate a sopperire a situazioni dove il Complemento di sviluppo rurale non è in grado di arrivare. La salvaguardia del territorio passa infatti sovente tramite quei piccoli interventi di manutenzione e di attenzione, forse non troppo redditizi ma da sempre eseguiti e curati dalle nostre piccole aziende ed è anche lì che vogliamo arrivare.»

 

SC-LT