Info Conseil

Comunicato n° 496 del 12 ottobre 2023

Interpellanza sul Piano urbano per la mobilità sostenibile di Aosta

 

Il Piano urbano per la mobilità sostenibile del Comune di Aosta è stato al centro di un'interpellanza del gruppo Lega Vallée d'Aoste discussa nella seduta consiliare del 12 ottobre 2023.

«La viabilità nel Capoluogo coinvolge circa 50-60mila persone e nel 2022 il Comune ha istituito un gruppo di lavoro per la formulazione di proposte al Piano urbano di mobilità sostenibile, avviando una consultazione online che, per i tempi ristretti previsti, ha coinvolto solo una piccola parte di cittadini, molti dei quali hanno espresso numerose criticità sui contenuti del documento - ha sottolineato il Capogruppo Andrea Manfrin -. Il testo, ancora in fase di definizione, si propone di attuare strategie nei vari ambiti di trasporto collettivo su cui, però, il Comune di Aosta non ha nessuna competenza diretta. Infatti, uno dei rilievi che emerge con forza, riguarda proprio la definizione del limite geografico che, per la peculiarità territoriale, non può essere il Comune di Aosta, poiché questo non ha competenza primaria su strutture e servizi ad alta frequentazione ancorché presenti sul territorio. Pensiamo ad esempio alle scuole, all'università ma anche ai trasporti pubblici collettivi, agli uffici regionali, agli ospedali, ai servizi sanitari, ecc. Per altro, l'obbligo di adozione del Piano è stato stabilito con decreto ministeriale del 2017, solo per i Comuni con popolazione superiore a 100mila abitanti, dato ben lontano dalla realtà del Capoluogo. Il nostro movimento ha proposto un referendum che, anche se trattandosi di un'iniziativa informale, ha visto il coinvolgimento di 1100 persone le quali, a stragrande maggioranza, hanno espresso valutazioni negative sui contenuti del Piano. Chiediamo al Governo se abbia intenzione di aprire un confronto con il Comune di Aosta per evidenziare i punti di forza e di debolezza del Piano

L'Assessore ai trasporti e alla mobilità sostenibile, Luigi Bertschy, ha riferito che «il confronto tecnico con il Comune di Aosta è aperto e gli uffici regionali hanno partecipato al tavolo di lavoro costituito per arrivare all'adozione del Piano urbano della mobilità sostenibile e fatto le opportune segnalazioni e osservazioni come per esempio quelle sulle politiche tariffarie o sui percorsi delle navette. In generale, comunque, l'obiettivo delle politiche comunali è quello di ridurre l'utilizzo del mezzo privato e noi condividiamo questa impostazione che è di derivazione europea e nazionale. Il compito della politica è però quello di definire progettualità, tempi e cantieri comprensibili per la popolazione e utili a percorrere la strada per raggiungere l’obiettivo finale. Tra i temi più importanti da definire nei prossimi mesi con il Comune di Aosta figurano sicuramente il collegamento del centro città con la zona F8 e l'attraversamento ferroviario di cui si parla da tempo. Sono scelte su cui il Comune dovrà esprimersi, così come faremo noi in Consiglio. Il percorso necessita di un'attività di ascolto ampia e significativa finalizzata a innalzare la qualità dei servizi. Le decisioni politiche devono essere funzionali allo sviluppo economico e sociale, ma allo stesso tempo essere attuabili nella quotidianità per la collettività: con queste attenzioni lavoreremo e collaboreremo con il Comune per pianificare le future strategie e i relativi investimenti

Il Capogruppo Manfrin si è detto «felice di sapere che alcune scelte non sono state ancora prese e che la bozza del documento può essere ancora modificata. Tuttavia, mi pare che il confronto preventivo, frutto della partecipazione degli uffici regionali al tavolo di lavoro, non abbia inciso in maniera significativa sulla prima stesura del Piano e mi chiedo se il Comune sia realmente disponibile ad ascoltare le istanze. Per quanto riguarda il principio della riduzione dell'utilizzo dei mezzi di trasporto privati, può essere una soluzione vincente solo se crea, a monte, un sistema di trasporto pubblico appetibile che offre spostamenti agili a costi competitivi. Se invece si pensa di imporre una decisione di questa portata semplicemente per affermare un'ideologia, senza tenere conto delle reali necessità della collettività, il progetto è destinato al fallimento. L'accettazione dei cambiamenti passa attraverso la libera scelta e non certo attraverso le imposizioni dall'alto

 

LT