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Comunicato n° 547 del 23 settembre 2021

Interpellanza sulla riforma del modello organizzativo di medicina di base

Seduta del 23 settembre 2021

 

La riforma del modello organizzativo di medicina di base è stata affrontata dall'Aula nella seduta consiliare del 23 settembre 2021 con un'interpellanza del gruppo Lega Vallée d'Aoste.

«Fonti di stampa riferiscono che le Regioni stanno lavorando ad una riforma del modello di medicina di base, con l'obiettivo di suggerire al Ministro della salute di rivedere, in tempi brevi, il contratto nazionale e creare tra l'altro un rapporto di dipendenza tra dottori di famiglia e sistema sanitario nazionale -  ha detto il Consigliere Stefano Aggravi -. Attualmente l'attività è condotta dalla Commissione sanità della Conferenza delle Regioni: la nostra Regione è stata coinvolta? Quali contributi e richieste sono state presentati dalla Valle d'Aosta? Vorrei anche sapere se siano state prese in esame le problematicità inerenti le realtà turistiche o dei comuni di montagna e quali siano gli intendimenti del Governo regionale per riformare il modello organizzativo della medicina di base valdostana

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha specificato che «le strutture dell'Assessorato alla sanità seguono regolarmente i lavori dei tavoli tecnici interregionali ai quali intervengono anche rappresentanti ministeriali. Inoltre, l'Assessorato partecipa - con le Regioni Liguria, Veneto, Emilia-Romagna, Campania, Marche, Umbria e Sardegna - al gruppo di lavoro Agenas per la cabina di regia costituita presso il Ministero della salute in relazione al Patto per la salute 2019-2021. Iniziati nella primavera scorsa, i lavori di questo gruppo hanno portato all'elaborazione di un documento tecnico volto alla definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell'assistenza territoriale nel sistema sanitario nazionale: i suoi contenuti costituiranno il riferimento per la redazione di un decreto ministeriale che detterà le linee guida per la riforma dell'assistenza territoriale,  cui le programmazioni regionali dovranno conformarsi, anche tenuto conto delle risorse messe a disposizione dal PNRR. L'Assessorato sta ultimando la definizione del Piano della salute e del benessere sociale 2022-2025, che rappresenterà il documento di programmazione regionale e che già tiene conto della nuova impostazione dei servizi territoriali. Come Assessorato abbiamo già avuto un primo confronto con il Direttore generale dell'Agenas, mentre un secondo è programmato per lunedì prossimo: sarà questa l'occasione per definire in modo concreto alcuni presupposti che daranno formalmente avvio alla riforma dell'assistenza territoriale

«In merito alla riforma del modello di medicina generale - ha proseguito Barmasse -, ad oggi, sono al vaglio tre diverse ipotesi: passaggio alla dipendenza con il sistema sanitario nazionale per tutti i medici oggi convenzionati, possibilità di mantenere la convenzione per i professionisti in attività e rapporto di dipendenza per i nuovi entrati, fine della convenzione con i singoli professionisti in favore di forme di accreditamento dei servizi di medicina primaria. Su queste ipotesi, le Regioni si sono confrontando per elaborare una proposta unitaria da sottoporre proprio nella giornata di oggi al Ministero della salute e successivamente ai sindacati. Lo specifico contributo che la Valle d'Aosta intende portare sul tavolo delle Regioni è quello di una sfida volta a ridisegnare il modello di assistenza territoriale regionale che, da una parte, sia adempiente ai requisiti richiesti ai livelli nazionale e correlati ai finanziamenti del PNRR e che, dall'altra, possa dare quelle risposte urgenti e concrete alle peculiarità del nostro territorio di montagna, particolarmente complesso dal punto di vista morfologico e demografico. La riorganizzazione dovrà pertanto attuare politiche di razionalizzazione e di efficientamento, ma al contempo dovrà continuare a garantire l'assistenza in modo capillare sull'intero territorio regionale, pur nella consapevolezza che il sistema sanitario regionale, fatto essenzialmente di medicina di montagna, sconterà costi più elevati rispetto alle altre regioni. Il documento presentato al Ministero è legato essenzialmente ai nuovi tipi di contratti e obblighi, tra cui quello di associazioni o gruppi di medici per garantire un servizio anche nelle zone più periferiche, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Permane la carenza di medici di medicina generale: un problema che pare di più difficile risoluzione rispetto a quello ospedaliero e su cui l'Azienda USL sta lavorando, anche con l'elaborazione di un progetto di attrattività che riguarda non solo l'ospedale, ma anche il territorio. L'Assessorato mantiene stretti contatti a livello nazionale, riportando l'attenzione sulle zone di montagna

Il Consigliere Aggravi si è detto soddisfatto della risposta «che ha fatto un quadro completo. In Valle d'Aosta bisogna lavorare su due fronti: l'assistenza ai turisti, in modo da non perdere flussi turistici, soprattutto esteri, e l'assistenza ai residenti; per quest'ultimo aspetto, ben venga la telemedicina. Spesso ce ne dimentichiamo, ma l'attrattività dei medici è il primo baluardo per evitare un sovraccarico di attività ospedaliera. Sono contento che, almeno nel settore sanitario, forse riusciremo a prendere il treno dei fondi del PNRR. Importante che ci sia costante attenzione sui territori di montagna, nonostante i piccoli numeri

 

SC-MM