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Comunicato n° 285 del 13 maggio 2021

Approvate tre mozioni su snow farming, animali d'affezione e riqualificazione Quartiere Cogne

Seduta del 13 maggio 2021

 

Nella seduta del 13 maggio 2021, il Consiglio Valle ha discusso quattro mozioni, approvandone tre e respingendone una.

Mozioni approvate

La tecnica dello snow farming, cioè la conservazione della neve dell'inverno precedente per poter programmare e anticipare la prima apertura delle piste di sci di fondo, è stata l'oggetto della prima mozione approvata all'unanimità. Depositato dal gruppo Lega VdA ed emendato su proposta del Consigliere Restano (VdA Unie), il testo impegna il Governo regionale a modificare la legge regionale 18/2008 (Interventi regionali per lo sviluppo dello sci nordico) inserendo un sostegno apposito, anche per la gestione, per chi avvierà la sperimentazione dello snow farming oltre che la predisposizione da parte degli uffici di un'apposita graduatoria tra i gestori che si renderanno disponibili ad avviare la sperimentazione da approvarsi a cura della Giunta regionale previo parere della Commissione consiliare competente. Nell'illustrazione, il Consigliere Dennis Brunod ha elencato numerose località turistiche, italiane e estere, che stanno già stoccando la neve: «Stiamo parlando di un'iniziativa dal potenziale rilievo economico e turistico. Nella discussione del DEFR, l'Aula ha approvato un ordine del giorno, sempre per valorizzare lo sci di fondo, l'attività dei nostri sci club e le nostre stazioni. Mettendo in pratica lo snow farm, eviteremmo ai nostri ragazzi, nei mesi di ottobre e novembre, lunghe trasferte per potersi allenare, perdendo così giorni di scuola. Allo stesso tempo, questo progetto darebbe la possibilità di far rimanere risorse sul nostro territorio, a vantaggio dell’economia locale andando ad allungare la stagione turistica. Tale iniziativa di sperimentazione in alcune località della nostra regione potrà e dovrà essere anche una grande occasione per promuovere e rilanciare fortemente lo sci di fondo valdostano e tutte le sue meravigliose località, anche con il supporto e la collaborazione dei grandi campioni di livello internazionale che la nostra regione ha nello sci di fondo e biathlon.» Il Consigliere Claudio Restano (VdA Unie) ha proposto di emendare la mozione inserendo una modifica alla norma che finanzia le piste di sci nordico: «Si è investito tantissimo nel settore dello sci nordico, ma non abbiamo raccolto molto: abbiamo piste molto valide a livello agonistico ma a livello turistico non siamo riusciti ad avere il giusto appeal. Ad oggi, la legislazione regionale prevede contributi per le spese di investimento, ma per incentivare località che vogliono avviare un discorso del genere, sarebbe opportuno contribuire anche alle spese di gestione: una sorta di energia di attivazione nel primo momento di sperimentazione dello snow farming. È un modo per far percepire la vicinanza delle Istituzioni. Va inoltre fatto uno sforzo dal punto di vista promozionale così da attrarre gli appassionati ed invitarli a soggiornare in Valle d'Aosta dove si pratica lo sci nordico in anticipo rispetto ad altre realtà.» L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha annunciato il voto favorevole alla mozione: «Lavoreremo su una proposta di legge che vada a completare il lavoro svolto nel tempo a sostegno degli sport invernali; in particolare, per lo sci di fondo nel 2019 abbiamo approvato delle modifiche alla legge e composto un tavolo di lavoro che ha prodotto risultati, tra cui l'indicazione delle località che potrebbero raccogliere la sfida dello snow farming (Torgnon, Bionaz, Cogne, Saint-Barthélemy, Gressoney). Il lavoro può proseguire e l’integrazione delle risorse finanziarie aiuterà lo sviluppo dell’idea. Deve essere ben chiaro l'obiettivo da perseguire e il territorio deve essere consapevole della portata di questo investimento e pronto a interagire: ci devono essere programmazione e il coinvolgimento di tutti gli attori. I soldi pubblici servono all'avvio del progetto, ma vanno accompagnati dall'intervento di ASIVA, ANEF e dei privati, accomunati dalla logica di far funzionare il progetto. Ribadendo la massima attenzione allo sci di fondo, su cui non bisogna far scemare l'interesse accresciuto in quest'ultimo anno, la nostra intenzione è quella di arrivare al secondo assestamento con la modifica di legge e l'integrazione delle risorse.»

Il Consiglio ha anche approvato all'unanimità una mozione del gruppo Lega VdA riguardante il cimitero per gli animali d'affezione. Il testo impegna il Governo regionale ad avviare un approfondimento sull'assetto normativo e procedurale che attualmente disciplina la realizzazione delle strutture cimiteriali per animali di affezione e degli impianti per la cremazione delle spoglie, finalizzato all'individuazione di un iter procedurale standardizzato, nello spirito della semplificazione delle procedure burocratiche, da trasmettere poi agli enti locali e che consenta la promozione di iniziative concesse a enti o a privati, per la realizzazione di cimiteri per animali d'affezione, compresa l'installazione di impianti per la cremazione delle spoglie. «È esattamente in questa triste situazione generata dall'affanno delle misure sanitarie - ha evidenziato il Consigliere Luca Distort nell'illustrazione - che, in tante situazioni personali, gli animali domestici si sono rivelati compagni insostituibili di persone fisicamente ed affettivamente sole, spesso di età anziana che hanno condiviso e continuano a condividere con il proprio animale di affezione le limitazioni e i divieti posti dalle misure anti-Covid. In questo periodo di misure matrigne diventa ancora più importante mettere in atto misure materne e la classe politica ha il dovere morale di ricostruire la vita della propria comunità permettendole di riprendersi il tempo del vivere rispetto al tempo del sopravvivere, quel tempo che ci si ricomincia a prendere quando ci si vuole riappropriare di tutto quanto ci è stato sottratto e ci ha sfasciati dentro. Ecco allora che un tema così apparentemente secondario alla vita di una comunità, come il progetto di un cimitero per gli animali diventa il banco di prova su cui si misura la stoffa di una classe politica.» L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha concordato «sul ruolo sociale che svolgono gli animali d'affezione. Ruolo che il Consiglio regionale ha voluto riconoscere con la legge regionale n. 37/2010 che contiene disposizioni per la loro tutela. Tuttavia, quando l'animale muore rientra nella normativa dei sottoprodotti di origine animale disciplinati da regolamenti europei. La disciplina in materia di polizia mortuaria degli animali domestici è carente in Italia e si concentra solo sul trasporto, la sepoltura o l'incenerimento di carcasse di animali generalmente provenienti da allevamenti o da impianti per la macellazione. Pe superare l'impasse normativa, vi sono numerose leggi di settore e la Regione ha disciplinato una serie di interventi: tuttavia il quadro va semplificato e quindi accogliamo questa mozione che ci consentirà di fare chiarezza su questa materia.»

Riguarda il Piano di riqualificazione del Quartiere Cogne di Aosta la mozione del gruppo Pour l'Autonomie approvata all'unanimità ed emendata su proposta dell'Assessore alle politiche sociali. Il testo impegna il Presidente della Regione e l'Assessore competente a relazionare nelle Commissioni competenti rispetto al Piano e a tutti gli interventi che sono previsti nel programma delle opere pubbliche; il Presidente della quinta Commissione "servizi sociali" ad audire il Presidente e il direttore dell'ARER, e, per quanto riguarda il Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare, il responsabile unico del procedimento, al fine di avere una panoramica degli interventi previsti. Nell'illustrazione il Consigliere Mauro Baccega ha evidenziato: «Abbiamo preso atto del progetto di riqualificazione del Quartiere Cogne, che prevede interventi per una spesa di circa 30 milioni di euro: una programmazione che abbiamo valutato positivamente, che discende da tanti provvedimenti che partono dall'accordo di programma del 2015 tra Regione, Comune di Aosta e ARER, ma è una programmazione che richiede maggiore approfondimento. Voglio anche precisare una novità: l'ARER ha affidato a una Cooperativa sociale il servizio "Dall'abitare al lavoro: ARER e il welfare di comunità". Riguardo alla problematica delle richieste di interventi negli alloggi, ricordo che l'APS, che gestiva il patrimonio del Quartiere del Comune di Aosta, aveva istituito una squadra di pronto intervento: un modo per risparmiare e per dare risposte sollecite. Non si può poi non citare la demolizione dei due grattacieli (più di un milione di spesa), con il ritrovamento di amianto che ritarderebbe i lavori. Ma ciò che ci fa pensare ad un'operazione non completa è il mancato coinvolgimento nel piano del complesso delle Villette degli impiegati: dovrebbe essere l'Ente pubblico a intervenire, atteso che si tratta di edifici tutelati in quanto bene documento. Ma non va tralasciata la questione della sicurezza (mancano riferimenti al completamento degli ascensori delle case Fresia Alte) e ci stupisce il mancato coinvolgimento della riqualificazione dell'edificio Nuova Stura. Ci preme capire il motivo per cui non ci sono piani di intervento di ristrutturazione e di rifacimento di alloggi, nonostante le necessità di rifare bagni, piastrellature, adeguamenti per disabili. A nostro avviso, riqualificare un quartiere significa intervenire su tutti gli edifici, soprattutto dove ci sono condomini misti, in cui i proprietari sono più attenti alla gestione.» L'Assessore alle politiche sociali, Roberto Barmasse, ha dettagliato gli interventi di ristrutturazione che saranno effettuati, «finalizzati da un lato a una riqualificazione strutturale e progettazione, all'altro, all'implementazione di servizi per rafforzare il senso di appartenenza degli abitanti e per migliorarne la qualità della vita». Ha quindi proposto un emendamento alla mozione «i cui contenuti sono condivisibili, perché riconosciamo la valenza strategica rappresentata dal quartiere e vogliamo tenere conto degli investimenti già effettuati

Mozione respinta

L'opportunité de trouver un siège commun aux différentes associations culturelles présentes sur le territoire de la Commune d'Aoste était le thème d'une motion présentée par le groupe Lega VdA et repoussée par le Conseil. «L'échange d'idées entre les associations culturelles devrait être à la base des travaux de recherches, afin qu'on ait une contamination positive entre différentes sensibilités - a dit le Conseiller Erik Lavy en illustrant l'initiative -. Ce concept devrait être à la base de la vie culturelle valdôtaine, la "Maison de la culture valdôtaine" dont on parle depuis bientôt 50 ans sans que jamais elle n’ait vu le jour. Nous engageons le Président de la Région à trouver ce siège commun pour les associations qui ont déjà un siège dans la commune d'Aoste, dans lequel, pour permettre un travail en synergie, un bureau commun devrait être mis à la disposition aussi des autres associations culturelles situées dans toute la Vallée.» Per il Consigliere «non c'è un obiettivo chiaro su questa questione: per noi sarebbe importante impegnarsi a trovare una sede comune per le associazioni culturali già situate ad Aosta in cui comunque potrebbero avere uffici anche le altre associazioni che devono mantenere la loro sede negli altri comuni valdostani, in un'ottica di riorganizzazione e di condivisione di sensibilità diverse.» L'Assessore ai beni culturali, Jean-Pierre Guichardaz, ha concordato sul fatto che «le associazioni culturali contribuiscono a ricordarci le fonti della nostra specialità e svolgono un lavoro preziosissimo di custodi del nostro patrimonio culturale. Nel corso dei numerosi incontri che ho avuto con loro, più che la necessità di una sede fisica, è emersa soprattutto l'esigenza di locali dove ricoverare il proprio materiale e di sedi espositive per valorizzare la loro attività. Non mi sono sembrati interessati ad avere una sede comune a tutte le associazioni, quanto piuttosto ad avere risorse per rifunzionalizzare le sedi esistenti, anche per continuare a radicare la loro presenza sul territorio. Certo, la questione finanziaria è spesso al centro delle interlocuzioni istituzionali tra l’Assessorato e le associazioni e a questo proposito voglio ribadire che noi continuiamo a ritenere fondamentale sostenere le associazioni, malgrado il bilancio regionale abbia subito negli ultimi anni un ridimensionamento importante. Segnalo che stiamo lavorando comunque a una riformulazione delle modalità di contributo e sostegno alle associazioni: sarà importante fare un lavoro di monitoraggio complessivo e approfondito circa le loro attività, sull'impatto che hanno le realtà associative sul territorio e sul ruolo che giocano nella realtà sociale della Valle. E stiamo anche lavorando per creare sempre maggiori sinergie operative con le associazioni che, mantenendo l’autonomia e lo spontaneismo della loro azione culturale, possano diventare sempre più protagoniste della scena culturale valdostana. A proposito del tema della risoluzione, posso dire che insieme all'Assessorato alle finanze, stiamo comunque lavorando per verificare eventuali disponibilità di locali nel caso dovessero servire per le associazioni, non solo quelle riconosciute dalla legge regionale come meritevoli di contribuzioni pubbliche. Ma si tratta di un lavoro lungo e complesso e non possiamo assumere oggi l'impegno di trovare loro delle sedi. Le chiedo quindi di ritirare la mozione, in alternativa ci asterremo.»

 

SC-MM