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Comunicato n° 284 del 13 maggio 2021

Approvata una proposta di legge in materia di fattorie sociali e agricoltura sociale

Seduta consiliare del 13 maggio 2021

 

Il Consiglio Valle, a fine della seduta mattutina del 13 maggio 2021, ha approvato all'unanimità una proposta di legge in materia di fattorie sociali e agricoltura sociale.

Il testo, depositato originariamente dai gruppi Lega VdA e Pour l'Autonomie, è stato modificato a seguito di un ampio confronto tra gruppi consiliari e portatori di interesse all'interno della terza e della quinta Commissione.

I diciannove articoli che compongono il provvedimento definiscono e regolamentano le diverse tipologie di attività - agricoltura sociale, fattorie sociali e fattorie didattiche - oltre che i soggetti deputati al loro esercizio, le misure di sostegno, l'istituzione dell'albo sociale e dell'Osservatorio regionale sull'agricoltura sociale, la creazione del logo, gli obblighi e i controlli sull'attività.

Il testo è stato illustrato in Aula dal Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, e dal Capogruppo di VdA Unie, Corrado Jordan.

Il Consigliere Andrea Manfrin ha espresso soddisfazione: «La proposta di legge che abbiamo presentato insieme al gruppo Pour l’Autonomie si è arricchita, lungo il percorso che l’ha portata oggi in Aula, dell’apporto di tutte le forze politiche, che hanno messo da parte le barriere e gli steccati ideologici per addivenire ad un testo che fosse la sintesi migliore tra il testo presentato, le osservazioni degli attori auditi e l'apporto delle strutture. La proposta si pone l'obiettivo di riconoscere le fattorie sociali e promuovere l'agricoltura sociale nella nostra regione, quale mezzo di inclusione di soggetti svantaggiati, oltreché di abilitazione e riabilitazione di persone con disabilità. L’agricoltura sociale altro non è che la nuova e più avanzata espressione del ruolo multifunzionale dell’agricoltura: l’attività agricola diviene così in grado di generare benefici per fasce vulnerabili o svantaggiate della popolazione, dando luogo a servizi innovativi che possono anche costituire una forma efficace di risposta alla crisi dei tradizionali sistemi di assistenza sociale. L’espressione "agricoltura sociale" affonda le sue radici in quella che è l’essenza stessa dell’attività agricola, nelle forme di solidarietà e nei valori di reciprocità, gratuità e mutuo aiuto che caratterizzano da sempre le aree rurali, per metterne in risalto il carattere sociale e proporsi come luogo per l’inserimento lavorativo e per l’inclusione sociale delle persone con disabilità, per la loro integrazione e per mettere in campo pratiche rivolte alla terapia e alla riabilitazione, nonché all’offerta di servizi educativi, culturali, di supporto alle famiglie e alle istituzioni scolastiche. Le imprese agricole sociali diventano così soggetti attivi del welfare e luoghi di inclusione sociale valorizzando al tempo stesso il milieu rural.»

Il Consigliere Corrado Jordan ha sottolineato che «la diversificazione delle attività agricole ha permesso di ampliare i settori di intervento permettendo così di cogliere nuove e interessanti opportunità che il mercato e in generale il territorio ha apprezzato. Il turismo, in particolare, è uno dei principali settori che beneficiano dell'attività del settore agricolo: in questo caso la ruralità diventa fattore trainante per lo sviluppo locale. Diversa e meno nota è l'interazione con il sistema sociale, ma l'agricoltura si configura con sempre maggiore evidenza come attività che affianca, alla tradizionale funzione di produzione di beni alimentari, la capacità di generare servizi in grado di dare luogo a valori di utilità pubblica, creando benefici per e da fasce vulnerabili o svantaggiate: terapia e riabilitazione delle persone con disabilità, inserimento lavorativo e inclusione sociale di soggetti svantaggiati, offerta di servizi educativi, culturali, di supporto alle famiglie e alle istituzioni didattiche. Riteniamo che con questa norma si possa favorire lo sviluppo di progetti in grado di far parte della programmazione socio-sanitaria regionale territoriale. L'agricoltura sociale può, insomma, portare benefici alla società come erogatore di servizi sociali e contribuire al miglioramento della qualità dei servizi esistenti a vantaggio degli abitanti delle aree rurali.» Il Consigliere Jordan ha illustrato gli emendamenti depositati in Aula congiuntamente al Consigliere Manfrin: «Si tratta di emendamenti che non modificano la sostanza, ma sono migliorativi del testo sotto il profilo formale e giuridico

Il Consigliere Augusto Rollandin (PlA) ha sottolineato come il provvedimento «metta un punto fermo, facendo ordine nei rapporti tra aziende e soggetti che possono far parte di questa collaborazione. È importante avere contezza dell'evoluzione di un sistema che la regione conosceva già, ma ora viene regolamentato, anche per sensibilizzare le aziende che possono aderire ai progetti. Si pongono così le premesse per iniziare un buon lavoro, per garantire buoni risultati e per venire incontro in maniera efficace alle persone con disagio, unendo l'aspetto sociale a quello agricolo.»

Il Consigliere Christian Ganis (Lega VdA) ha affermato: «Grazie alle fattorie sociali, investendo sull'approccio all'agricoltura, si può fornire a persone svantaggiate la possibilità di socializzare lavorando, di acquisire nuove competenze e professionalità, costruendo così le fondamenta per una vita migliore. Alla base c'è la convinzione che il contatto con la natura riesca a stimolare capacità emotive, ma non solo: la cura della terra e degli animali può essere una risorsa per un futuro lavorativo in autonomia. Questa legge non fa che consolidare il valore costituito dalle fattorie sociali.»

Per il Consigliere dell'UV Renzo Testolin, «si tratta di un ulteriore percorso di diversificazione delle attività agricole, che fa seguito a un approccio già avviato nel tempo a sostegno delle attività collaterali del mondo dell'agricoltura. Questa norma dimostra due aspetti importanti: la collaborazione tra gruppi consiliari per far convergere le energie positive in favore della nostra comunità, situazione che ha permesso di arricchire il testo proposto e renderlo più equilibrato e concreto; le risposte che saranno date sia al contesto agricolo sia al settore sociale aumenteranno le opportunità di nuove forme di reddito, di nuovi percorsi di inserimento, di nuova consapevolezza del contesto rurale in cui viviamo e delle potenziali ricadute positive sul valore economico dei prodotti derivanti dal plusvalore dell'attività sociale nella loro produzione. Una legge che dà un senso compiuto alle iniziative già attivate nel tempo, arricchendole di nuove opportunità. È un buon inizio che darà frutti nel tempo: agricoltura e sociale, uniti, possono dare risposte importanti ad entrambi i settori.»

Il Presidente della terza Commissione, Albert Chatrian (AV-SA), si è soffermato sul metodo seguito nell'esame della tematica: «Fin da subito è emersa la volontà di andare oltre, di elaborare un nuovo impianto architettonico con una prospettiva innovativa. Ritengo che si sia trovato un giusto equilibrio e sarà interessante monitorare gli obiettivi che saranno raggiunti. Intanto, abbiamo definito il percorso da seguire. Voglio poi sottolineare come i lavori nelle Commissioni in questi mesi siano stati fruttuosi, creando le condizioni per una migliore discussione in Consiglio. Il testo di oggi ha il duplice valore: quello di metodo e quello dei contenuti.»

Il Consigliere Andrea Padovani (PCP) ha parlato di «testo completo e concreto: il confronto con gli operatori del settore è sempre arricchente perché permette di dare le giuste risposte alle attese. L'agricoltura sociale permette di coniugare l'inserimento sociale delle persone in difficoltà con la pratica agricola e la conoscenza della natura. Le fattorie sociali possono anche migliorare la reputazione e l'attrazione di un sistema economico. Si tratta di un nuovo modello di sostenibilità per un'economia più giusta.»

Il Vicecapogruppo di PCP, Paolo Cretier, ha evidenziato: «La legge ha obiettivi strategici, utili anche al contesto montano. La multifunzionalità dell'agricoltura locale è un aspetto essenziale da non perdere di vista. In montagna i costi sono maggiori rispetto alla pianura: non è possibile fare economia di scala, è necessaria un'integrazione al reddito per il mantenimento e il presidio del territorio, cui va unito l'aspetto terapeutico del contatto con la natura e gli animali. Da anni è riconosciuto il valore dell'ortoterapia e di attività simili, in particolare per i soggetti fragili, di tutte le fasce d'età. Il provvedimento propone misure organiche e integrate alla programmazione agricola, socio-sanitaria e sociale. Non si può dare soddisfazione a tutti, ma la legge deve circoscrivere un perimetro e evitare gli abusi. La speranza è che ci sia una buona adesione ai progetti e va passato il messaggio per cui l'imprenditore agricolo non sarà solo, ma accompagnato da educatori. I nostri imprenditori agricoli hanno una preparazione tecnica specifica, ma hanno poca esperienza sull'argomento: potrebbe essere utile inserire questo aspetto nei corsi per giovani agricoltori.»

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha espresso soddisfazione su questo testo che «ha l'intento di fornire un nuovo strumento che favorirà l'inserimento delle persone a rischio inclusione sociale in un contesto protetto e si integrerà nel panorama di servizi per la realizzazione del progetto di vita delle persone più fragili.»

L'Assessore all'agricoltura, Davide Sapinet, nel ringraziare i componenti delle Commissioni per il lavoro svolto, ha parlato di «traguardo importante sia per l'agricoltura sia per i servizi sociali: potremo raggiungere le aree più svantaggiate del nostro territorio, contrastare lo spopolamento dei nostri villaggi, ampliare le opportunità di diversificazione delle attività agricole, creare nuove occasioni di lavoro, in particolare per le donne, favorire l'inclusione sociale dei soggetti più svantaggiati. Le aziende agricole e sociali sono diverse per bagaglio di esperienze: coniugare il loro lavoro non sarà facile, ma sarà sicuramente entusiasmante.»

L'Assessore alle politiche del lavoro, Luigi Bertschy, ha aggiunto: «Questa legge rappresenta un ulteriore strumento per portare avanti le politiche volte all'inserimento lavorativo delle persone con disabilità. Per fortuna, da anni nella nostra regione sono operative Associazioni che si dedicano ai più fragili sviluppando le loro capacità in ambito lavorativo: sono esperienze importanti, che rappresentano un valore aggiunto e sono la dimostrazione dell'attenzione posta al territorio e al ruolo sociale che possono avere le pratiche agricole. Questa legge valorizzerà la formazione già acquisita e rafforzerà l'idea di una comunità solidale in senso costruttivo, nel rispetto di tutte le abilità e garantendo a tutti la dignità del lavoro. Voglio poi mettere in evidenza come il Consiglio regionale si stia riappropriando dell'attività legislativa, in tutto il suo iter: è la strada giusta per recuperare un ruolo che si stava perdendo.»

La Presidente della quinta Commissione, Erika Guichardaz (PCP) ha osservato: «Il testo che esaminiamo oggi è molto migliorato rispetto a quello presentato: si aumentano le tipologie di attività di agricoltura sociale, la platea di destinatari e soprattutto la creazione dell'Osservatorio sarà fondamentale perché avrà il compito di raccogliere dati e monitorare l'attuazione della norma. Ci sono già attività di questo tipo in Valle d'Aosta: con questa legge avranno un riconoscimento oltre che un valore aggiunto grazie al logo che verrà loro assegnato.»

I lavori sono sospesi e riprendono questo pomeriggio alle ore 15.00.

 

SC-MM