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Comunicato n° 184 del 25 marzo 2021

Interpellanza sull'introduzione di un nuovo modello di cure domiciliari

Seduta consiliare del 25 marzo 2021

 

L'introduzione in Valle d'Aosta di un nuovo modello di cure domiciliari è stata al centro di un'interpellanza illustrata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare del 25 marzo 2021.

Il Consigliere Nicoletta Spelgatti ha riferito: «Si tratta di un modello, recentemente adottato dalla Regione Piemonte e dalla Regione Veneto, che ha portato ad un crollo dei ricoveri ad un terzo e ad un crollo di decessi: sono previste cure domiciliari precoci, in cui il paziente non aspetta il decorso della malattia ma viene preso in carico a domicilio, sia nella fase degli accertamenti diagnostici che in quelli successivi della cura. La Giunta regionale conosce questo modello, lo ha studiato? C'è l'intenzione di procedere nella stessa direzione anche in Valle d'Aosta, alla luce dei risultati ottenuti?»

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha risposto che «l'evoluzione della pandemia ha reso necessario potenziare la precoce presa in cura dei pazienti a domicilio positivi al Covid attraverso un nuovo e dinamico modello assistenziale che viene attivato tramite i dati disponibili sulla piattaforma della Protezione civile, che registra tutti i casi di positività, o direttamente dal medico di famiglia. Per evitare trasferimenti in strutture ambulatoriali e per contenere il rischio di contagio, il nostro modello prevede la presenza di una figura infermieristica esperta accanto al medico dell'Unità speciale di continuità assistenziale; quest'ultimo, a differenza di quanto avviene in altre Regioni, mantiene organicamente i rapporti con i medici di medicina generale, la continuità assistenziale e gli specialisti ospedalieri. In quest'ambito si inserisce l'avvio della terapia con anticorpi monoclonali. È stato anche avviato il percorso di riorganizzazione e potenziamento dell'assistenza domiciliare integrata che, a sua volta, andrà a inserirsi in un più ampio disegno riorganizzativo dell'assistenza territoriale, che rappresenta una priorità non più rinviabile.»

«Ritengo - ha concluso Barmasse - che il modello di presa in carico degli assistiti a domicilio messo a punto a livello regionale nell'ambito dell'emergenza sanitaria ancora in corso sia efficace nel fornire pronte risposte sanitarie ai pazienti. Ciò non esclude l'opportunità di volgere l'attenzione anche alle azioni delle altre Regioni.»

Il Consigliere Spelgatti ha replicato: «Fa piacere che si vada nella direzione della cura del paziente a domicilio: questa deve essere sempre più l'ottica per il futuro, perché dobbiamo passare da una visione ospedalocentrica ad un potenziamento della medicina territoriale. Ritengo, comunque, che sia sempre opportuno fare il confronto con altre regioni che stanno ottenendo crolli verticali dei decessi e degli accessi al pronto soccorso.»

 

SC