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Comunicato n° 126 del 25 febbraio 2021

Approvata una serie di modifiche al Regolamento interno del Consiglio

Seduta consiliare del 25 febbraio 2021

 

Nella seduta consiliare del 25 febbraio 2021, sono state approvate all'unanimità alcune modifiche al Regolamento per il funzionamento interno del Consiglio regionale.

Illustrate dal Presidente dell'Assemblea, le modifiche interessano distinti ambiti: lo svolgimento dei lavori d'Aula e degli organi consiliari in modalità telematiche, la tutela della privacy negli atti di sindacato politico ispettivo e nella pubblicità dell'attività istituzionale, l'ordine di iscrizione degli oggetti da trattare nella seduta, il raggruppamento di interrogazioni, interpellanze e mozioni per amministratore di competenza e il diritto di accesso dei Consiglieri regionali.

«Questo è un primo intervento, limitato ma molto significativo, al quale dovranno seguirne altri - ha sottolineato il Presidente Alberto Bertin -: il cantiere è aperto ed è nostra intenzione lavorare a un altro pacchetto di modifiche da elaborare entro l'inizio dell'estate, con l'augurio di rendere sempre più efficienti e più efficaci i lavori del Consiglio.»

«In tema di svolgimento delle sedute del Consiglio e degli organi consiliari con modalità telematiche - ha proseguito -, la previsione di introdurre un apposito articolo nel Regolamento interno risponde all'esigenza di dare seguito, formalizzandolo, a quanto già di fatto realizzatosi durante il periodo del lock down quando la modalità telematica è divenuta la regola per le adunanze consiliari e per le riunioni delle Commissioni consiliari, dell'Ufficio di Presidenza, della Conferenza dei Capigruppo. L'articolo inserito prevede che sia l'Ufficio di Presidenza a determinare con propria deliberazione, d'intesa con la Conferenza dei Capigruppo, i casi in cui è consentito lo svolgimento delle sedute in modalità telematica, disciplinandone le singole procedure e le regole per l'espressione del voto.»

«Con riferimento alla materia della tutela della privacy - ha specificato Bertin - le modifiche interessano ambiti diversi e hanno il fine di adeguare il Regolamento interno alle disposizioni in materia di protezione dei dati personali: in particolare gli interventi hanno riguardato le modalità di pubblicazione e diffusione degli atti degli organi consiliari, i casi di discussione in seduta segreta del Consiglio regionale, la formulazione degli atti di sindacato politico ispettivo, e la previsione espressa di un obbligo di riservatezza per le informazioni acquisite dai Consiglieri in seno agli organi consiliari di cui fanno parte.»

Due modifiche in particolare fanno invece riferimento allo svolgimento dei lavori consiliari: «La prima - ha detto Bertin - mira a valorizzare la funzione tipica dell'Assemblea legislativa, prevedendo una redazione dell'ordine del giorno delle adunanze consiliari che contempli la trattazione in apertura dei lavori, subito dopo l'approvazione dei verbali, degli atti proposti dall'Ufficio di Presidenza e dalla Giunta regionale e degli atti legislativi e a seguire gli atti di sindacato politico-ispettivo; la seconda si propone di accorpare interrogazioni, interpellanze e mozioni per materia, in modo che vengano trattate nello stesso frangente le iniziative riguardanti lo stesso amministratore, Presidente della Regione o Assessore, competente, con il fine di rendere più facilmente fruibile al cittadino il dibattito sulle questioni che vertono sugli stessi temi.»

Infine un triplice intervento di modifica interessa la disciplina dell'accesso agli atti da parte dei Consiglieri, su cui è stato depositato un emendamento in Aula dopo alcuni approfondimenti tecnici: il termine di 20 giorni per la risposta, previsto dal Regolamento vigente, è ridotto a sette giorni in caso di richiesta circoscritta alla sola copia di documenti facilmente individuabili e a disposizione della struttura dirigenziale competente; i dirigenti delle strutture dirigenziali competenti, ove ritengano tali termini non congrui, sono tenuti a darne immediatamente motivata comunicazione precisando il termine entro cui la richiesta può essere adempiuta; infine, si esplicita la procedura nel caso in cui il dirigente non adempia nei termini alle richieste di accesso agli atti con un rinvio al testo unico delle disposizioni contrattuali della dirigenza.

Il Consigliere di Pour l'Autonomie Mauro Baccega ha osservato che «la questione della richiesta di accesso agli atti è stata molto dibattuta: alla fine si è trovata una mediazione e ci auguriamo che migliori i tempi di risposta alle richieste dei Consiglieri. Siamo perplessi sul fatto di avere accorpato le iniziative ispettive per amministratore competente: l'auspicio è che non si debba ricorrere nel tempo alla verifica del numero legale in Aula. Votiamo convintamente queste prime modifiche, che vanno nella logica dello snellimento e del miglioramento dei lavori e del diritto di accesso agli atti dei Consiglieri.»

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha evidenziato l'importanza «di lavorare con una unità di intenti all'interno della Commissione Regolamento: infatti, se si modificano le regole della nostra attività politica a colpi di maggioranza, non si fa bene alla democrazia. Questo lavoro è frutto di un lungo dibattito e di una mediazione che, mi auguro, possa migliorare i lavori del nostro Consiglio. Riguardo alla privacy con la modifica si chiarisce che la censura operata ieri era assolutamente fuori luogo e non sarà più possibile reiterarla. Riguardo alle richieste di accesso agli atti da parte dei Consiglieri si riducono i tempi e si introducono sanzioni che verificheremo attentamente affinché, le tempistiche siano rispettate

Anche per il Capogruppo di AV-SA, Albert Chatrian, «quando si modificano le regole del gioco è importante che ci sia unanimità di intenti. È vero che c'erano delle criticità, ma in questi frangenti bisogna avere la capacità e la forza di trovare delle soluzioni percorribili per assicurare il giusto equilibrio tra la necessità di avere risposte e il rispetto dei carichi di lavoro. Ognuno di noi ha una sua funzione in quest'Aula e cerca di essere utile al ruolo che gli è stato dato: le modifiche di oggi vanno in questa direzione.»

Il Consigliere di PCP Andrea Padovani ha detto che «il lavoro della Commissione è stato importante ed è un primo passo per poi affrontare future modifiche. Come importante è il raggiungimento dell'unanimità sulle modifiche proposte. Oggi discutiamo e voteremo queste proposte che riteniamo necessarie, sotto il profilo della tutela della privacy dei singoli soggetti e nel colmare il vuoto sulla disciplina delle sedute telematiche. Con le modifiche all'articolo 116 (diritto di accesso agli atti dei Consiglieri) proviamo a dare una funzione più pregnante e utile all'istituto dell'accesso agli atti, vedremo se questo esperimento avrà funzionato. Con la modifica all'ordine dei lavori ci auguriamo di rendere maggiormente fruibili e più comprensibili i nostri lavori d'Aula.»

«Il Regolamento è uno strumento di garanzia - ha detto il Capogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz - e non un protocollo da utilizzare fra due duellanti che si confrontano. Occorre avere buon senso. Riguardo all'accesso agli atti e i tempi di risposta, va fatto un ragionamento complessivo, tenendo conto del fatto che ci sono Assessorati già oberati di lavoro, come attualmente quello della sanità. Ci saranno altre tematiche da affrontare. Ad esempio, le discussioni in Aula e le relative tempistiche sono meritevoli di una valutazione: in 25 minuti per una singola iniziativa si rischia di ripetere gli stessi concetti. D'altronde, la qualità di un intervento può essere inversamente proporzionale alla durata; non sempre contingentare il tempo è un male. Il lavoro ad oggi dà soddisfazione, ma è un cantiere aperto e si può fare ancora meglio.»

 
SC