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Comunicato n° 123 del 25 febbraio 2021

Interpellanza sul nuovo Piano di sviluppo rurale

Seduta consiliare del 25 febbraio 2021

 

La stesura del nuovo Piano di sviluppo rurale (PSR) è stata l'argomento dell'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 25 febbraio 2021 dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

Il Consigliere Nicoletta Spelgatti ha spiegato: «Il PSR  2014-2020 è stato prolungato per gli anni 2021 e 2022 mantenendo le stesse regole, senza alcun rifinanziamento ma recuperando risorse da misure non utilizzate: qual è lo stato attuale della gestione e quali le prospettive per questo biennio? Ci chiediamo poi cosa si stia facendo, quali siano le linee essenziali nella stesura del PSR 2021-2027 e se sia intenzione del Governo regionale coinvolgere attivamente con ampio anticipo le competenti Commissioni, oltre alle interessate associazioni di categoria e professionali, nonché i vari portatori di interesse in grado di dare un contributo fattivo. Il PSR è lo strumento fondamentale per aiutare i nostri agricoltori e allevatori: è quindi fondamentale, anche alla luce dell'emergenza Covid, avere le idee chiare lavorando in un'ottica di lungo periodo.»

L'Assessore all'agricoltura, Davide Sapinet, ha riferito che «il Programma di sviluppo rurale 2014-2020 ha un costo totale programmato di circa 137 milioni di euro: al 31 dicembre 2020 risultano impegnati importi per complessivi 125 milioni di euro che rappresentano circa il 92% del totale programmato. Durante la programmazione sono stati pubblicati bandi per tutte le misure, sia per le misure a sostegno degli investimenti nelle aziende (misure strutturali), sia per le misure a superficie (premi a superficie).»

L'Assessore ha poi confermato che «a fine 2020 l'attuale quadro della Politica agricola comune è stato esteso per un periodo aggiuntivo di due annualità (2021 e 2022): è attualmente in corso una trattativa tecnica e politica di confronto fra Regioni e Province autonome al fine di addivenire a una proposta di riparto del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), da destinare a ciascun programma di sviluppo rurale vigente. Non è quindi dato sapere, allo stato attuale, l’ammontare definitivo delle quote (risorse ordinarie, provenienti dal Quadro finanziario pluriennale 2021-2027, e risorse aggiuntive, provenienti dal Next Generation) che saranno assegnate alla nostra Regione. Le esigenze finanziarie a cui far fronte sono sostanzialmente note all’Amministrazione: gli spazi di manovra sono limitati, da una parte, dalle imprescindibili misure a sostegno del reddito agricolo (premi a superficie, la cui dotazione è esaurita e dovrà necessariamente essere riassortita per finanziare le due "campagne" 2021 e 2022) e degli investimenti aziendali e, dall’altra, dalle regole del regolamento di estensione sulla destinazione dei fondi Next generation GEU.»

In merito al PSR 2023/2027, l'Assessore Sapinet ha detto: «La nuova programmazione della Politica Agricola Comune prenderà avvio dal 2023 (PAC 23/27), e prevedrà quasi certamente uno strumento di pianificazione nazionale (Piano Strategico Nazionale): non si conoscono ancora i margini di manovra delle Regioni. L'Assessorato ha svolto delle attività programmatorie coinvolgendo il partenariato e le associazioni di categoria e professionali: nel 2019 è stata pubblicata una prima consultazione pubblica sugli indirizzi della nuova PAC tramite la somministrazione di un questionario online accessibile a tutti (target: grande pubblico); nel 2020 è stato pubblicato proposto un secondo questionario online, riservato solo agli agricoltori, in cui era richiesto il loro punto di vista sulla programmazione della Politica agricola comune post-2020 e qui è stata evidenziata la necessità di avere meno burocrazia e di velocizzare le procedure. Una volta che avremo un quadro più chiaro, coinvolgeremo attivamente anche la terza Commissione consiliare, presumibilmente a partire dall'autunno 2021.»

Il Consigliere Spelgatti, nella replica, ha evidenziato l'importanza «di focalizzare l'attenzione sul PSR: il 2023 è dietro l'angolo e noi non possiamo permetterci di perdere questo treno. Se non si fa una programmazione esaustiva che porti effettivamente dei cambiamenti e non si ha una visione per il futuro di questo settore, che è fondamentale per la Valle d'Aosta, ci saranno ripercussioni gravissime.»

 SC