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Comunicato n° 117 del 24 febbraio 2021

Interpellanza sulla tutela della carne valdostana

Seduta consiliare del 24 febbraio 2021

 

Con un'interpellanza presentata nella seduta consiliare del 24 febbraio 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha voluto fare il punto dei controlli sulla provenienza delle carni consumate in regione e sulla tutela della carne valdostana.

«A maggior ragione in tempo di crisi - ha affermato il Consigliere Dino Planaz -, è necessario garantire la sopravvivenza delle nostre aziende che non riescono a competere con le carni provenienti da allevamenti dei paesi extracomunitari, dove regole di allevamento, controlli e produzioni sono diversi. Sono state attivate misure di controllo per garantire che le carni provenienti da questi paesi non siano commercializzate sul nostro territorio? Oppure quali misure e controlli sono stati attivati per garantirne la qualità? Vorrei anche sapere quali garanzie hanno i consumatori di un prodotto valdostano rispetto al fatto che non siano state utilizzate, per la sua produzione, carni provenienti da paesi extracomunitari. Come si intende tutelare la carne valdostana?»

L'Assessore all'agricoltura, Davide Sapinet, confermando «la volontà del Governo di tutelare e promuovere la carne valdostana» ha precisato che «la normativa di tutela del consumatore è per la quasi totalità di competenza statale o comunitaria. Da un lato, la legislazione europea prevede l’obbligo di etichettare la carne fresca, refrigerata e congelata, con le indicazioni relative ai paesi di nascita, allevamento e macellazione dell’animale, dall'altra parta, sui prodotti trasformati a base di carne tali indicazioni non sono obbligatorie. Quindi, l’acquisto di carne fresca o refrigerata e congelata è garantito, mentre non lo sono i prodotti trasformati. Per quanto riguarda i controlli svolti sul territorio regionale, il Piano regionale integrato dei controlli, approvato annualmente dalla Giunta, prevede controlli volti a garantire la sicurezza degli alimenti e la tutela degli interessi dei consumatori.»

«La partita - ha aggiunto l'Assessore - si gioca anche sul lato del consumatore che deve essere adeguatamente informato e deve essere consapevole al momento dell’acquisto. In tal senso l’Assessorato si impegna da anni nel promuovere il consumo dei prodotti locali a filiera corta, provenienti dai nostri allevamenti locali che essendo di tipo estensivo risultano decisamente più sostenibili dal punto di vista ambientale, sia per una bassa concentrazione di animali, sia per un utilizzo ridotto di mangimi e il ricorso al pascolamento. Nel corso del 2020 è stato attivato un contributo per l’acquisto dei prodotti provenienti dal territorio fra i quali c’erano la carne fresca e i prodotti a base di carne, nell’intento di favorire il collegamento tra le filiere di produzione e la ristorazione locale. È nostra intenzione riproporre tale sostegno anche per il 2021 allo scopo di creare una sempre più proficua sinergia tra gli operatori dei due comparti. Il percorso non è immediato, ma le azioni dell’Assessorato saranno sicuramente indirizzate in tal senso.»

Il Consigliere Planaz si è detto insoddisfatto della risposta: «So benissimo che i produttori della nostra regione hanno fatto molto per identificare il prodotto valdostano, ma io volevo sapere se c'erano tutele riguardo ai prodotti immessi e poi trasformati in Valle d'Aosta. Bisogna obbligare le aziende che trasformano i prodotti a emettere l'etichetta per avere la certezza di identificare la provenienza del prodotto, in un'ottica di trasparenza verso il consumatore e per non rischiare di incentivare prodotti venduti come valdostani ma che in realtà potrebbero provenire da paesi extra UE.»

 

SC