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Comunicato n° 49 del 27 gennaio 2021

Interrogazione sulla costituzione di parte civile della Regione in un procedimento penale

Seduta consiliare del 27 gennaio 2021

 

Ponendo un'interrogazione nella seduta del 27 gennaio 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha chiesto notizie in merito alla costituzione di parte civile della Regione in un procedimento penale in materia di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale instaurato dalla Procura della Repubblica di Aosta nei confronti di un cittadino valdostano.

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha innanzitutto premesso: «Questa interrogazione riguarda una vicenda che conferma, con straordinaria coincidenza con la celebrazione della Giornata della Memoria, come sia compito quotidiano delle Istituzioni e di tutti i cittadini ricordare gli orrori del ventesimo secolo e ciò tanto più che la Valle d’Aosta è stata insignita nel 1971 della medaglia d’oro al valor militare per attività partigiana

Entrando nel merito dell'iniziativa, il Presidente Lavevaz, riportando quanto comunicato dall'Avvocatura regionale, ha riferito: «Il reato contestato è previsto dall’articolo 604 bis del Codice Penale su “Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa”, la cui ratio è il rispetto della dignità umana e soprattutto del principio di uguaglianza etnica, razziale e religiosa. Si ravvisa quindi l’esigenza di tutela contro azioni discriminatorie fondate sulla razza, l’origine etnica o la religione di ciascun individuo. Nel caso che stiamo trattando, è contestata, inoltre, l’aggravante del negazionismo

«La costituzione di parte civile della Regione - ha specificato il Presidente della Regione - trova il suo fondamento, come risulta dalla deliberazione della Giunta n. 1334/2020, nella circostanza che le condotte contestate all’imputato ledono, oltre all’ordine pubblico e il diritto costituzionale all’eguaglianza, anche i valori antinazisti e antifascisti che permeano la storia, la cultura e la collettività valdostana, tutelati dalla Regione in quanto ente esponenziale della comunità locale, anch’essa colpita a suo tempo dalle deportazioni naziste. Sono valori fatti oggetto di specifica tutela anche penale, e fanno parte della storia e della cultura della collettività, a prescindere da ogni colore politico e dall’orientamento politico di ogni governo, nazionale o regionale che sia

«Nel caso specifico - ha concluso il Presidente Lavevaz -, all’udienza del 10 dicembre scorso è stata ammessa la costituzione di parte civile della Regione. Il dibattimento è appena iniziato e l’esito dell’azione della Regione nel procedimento costituirà una statuizione civile della sentenza che sarà pronunciata all’esito del dibattimento

Il Consigliere Paolo Sammaritani ha replicato: «Il tema è estremamente delicato, oltre che importante, a maggior ragione in una ricorrenza come quella di oggi. È un campo minato, ma è la Giunta che ci si è voluta inoltrare, perché non dovrebbe fare politica in questo modo. Anche tutti i 74 Comuni valdostani tutelano i valori dell'antifascismo: allora anche loro avrebbero dovuto costituirsi parte civile. Quando non c'è lesione diretta dei diritti del soggetto pubblico, sarebbe bene che questi diritti siano tutelati da altri enti esponenziali, ma non da un organo politico di rappresentanza, perché qui il diritto tutelato è la personalità dello Stato. La Giunta a mio avviso avrebbe dovuto astenersi dal costituirsi parte civile in questo tipo di processo: non è il suo compito. Non è stato opportuno nemmeno sprecare le energie dell'Avvocatura regionale per una fattispecie che tratta il reato di opinione, altro tema estremamente delicato

I lavori del Consiglio sono sospesi e riprendono alle ore 15.00.

 

MM