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Comunicato n° 333 del 16 dicembre 2020

Ambiti territoriali e segretari enti locali: approvata una proposta di legge

Nella seduta consiliare del 16 dicembre 2020

 

Nella seduta del 16 dicembre 2020, il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità la proposta di legge che contiene disposizioni urgenti per la revisione degli ambiti territoriali sovracomunali (di cui alla legge regionale n. 6/2014) e il correlato conferimento dei nuovi incarichi ai segretari degli enti locali (modificazioni alla legge regionale n. 14/2019).

Sempre all'unanimità è stato approvato un ordine del giorno sottoscritto da tutti i gruppi consiliari per impegnare la prima Commissione ad avviare l'iter normativo per arrivare a proporre un Testo unico in materia di enti locali, tenendo conto del fatto che i futuri concorsi per il reclutamento dei segretari comunali siano strutturati secondo lo schema del "corso-concorso"; che occorre revisionare la legge regionale n. 46/1998 sui segretari comunali, anche nell'ottica di valutare un percorso concreto per definire la realizzazione dell'albo unico della dirigenza; che vanno ridefiniti i criteri di conferimento dell'incarico di servizio di segreteria nell'ambito delle nuove forme associative tra enti locali.

Il testo, presentato il 4 dicembre scorso, è stato sottoscritto dai Consiglieri Restano e Jordan (VdA Unie), Sammaritani e Aggravi (Lega VdA), Carrel e Baccega (Pour l'Autonomie), Chatrian e Marquis (AV-SA), Grosjacques e Rosaire (UV) e Erika Guichardaz (PCP).

Il provvedimento, che si compone di nove articoli, reca disposizioni urgenti finalizzate a consentire, alla scadenza delle convenzioni in essere al 31 dicembre 2020, la rideterminazione degli ambiti territoriali sovracomunali e il conferimento dei nuovi incarichi ai segretari degli enti locali.

Relatori della proposta di legge sono stati i Consiglieri Giulio Grosjacques (UV) per la maggioranza e Paolo Sammaritani (Lega VdA) per la minoranza.

«È una legge che certamente non risolve tutte le problematiche emerse in questi anni nel sistema degli enti locali valdostani, ma è un buon punto di partenza, che ci consente di dare le prime e più urgenti risposte - ha affermato il Consigliere Giulio Grosjacques (UV) -. Tutti i contenuti dell'articolato sono molto importanti per i nostri enti locali e in effetti abbiamo lavorato celermente, in un clima molto collaborativo, consapevoli dell'importanza dei Comuni e delle Unités, che devono essere messi nella condizione di avviare la Legislatura con regole certe e immediatamente applicabili. Questa è stata definita "legge-ponte", perché entro il 31 dicembre 2021 vogliamo arrivare all'approvazione di un Testo unico sugli enti locali, in modo da disciplinare in modo definitivo le attività dei Comuni, uniformando tutta la vigente normativa, adattandola alle nuove esigenze delle piccole realtà

Entrando nel merito del provvedimento, il Consigliere Grosjacques ha spiegato: «Si interviene in favore dei piccoli come dei grandi Comuni, compresa Aosta: a quelli di minori dimensioni e meno strutturati amministrativamente dà la possibilità di associarsi senza il vincolo di doverlo fare con Comuni contermini e senza l'obbligatorietà dell'appartenenza alla stessa Unité des Communes; a quelli invece che superano i duemila abitanti è tolto l'obbligo di associare i servizi con altri Comuni

«Viene poi disciplinato puntualmente il conferimento degli incarichi di segretario di ente locale - ha specificato il Consigliere Grosjacques -, andando a riconoscere all'interno della cosiddetta parte seconda dell'elenco dei soggetti iscritti all'Albo, nell'assegnazione delle supplenze, una priorità a chi ha seguito il corso di formazione tenutosi negli anni 2009-2010. È stata poi inserita la possibilità per il Bacino imbrifero montano (BIM) di dotarsi nuovamente di un Segretario, da utilizzare obbligatoriamente in convenzione con l'Agenzia dei Segretari: questa previsione è un primo passo per il riconoscimento della dignità delle funzioni e delle responsabilità del Presidente del BIM e della sua Giunta. Inoltre viene data la possibilità di conferire ai dipendenti appartenenti alla qualifica dirigenziale assunti a tempo indeterminato l'incarico di segretario nel caso in cui gli stessi siano iscritti alla parte seconda dell'Albo e non ci siano oneri aggiuntivi. Prevista anche la proroga della durata delle convenzioni per l'esercizio associato delle funzioni e degli incarichi da Segretario fino alla conclusione del procedimento di revisione degli ambiti; in ultimo, gli enti locali potranno sciogliere le convenzioni stipulate, ad eccezione di quelle di Segretario

«Anche se molto rimane da fare - ha concluso il Consigliere Giulio Grosjacques -, questa legge rappresenta l'avvio di un percorso che questo Consiglio vuole effettuare in modo condiviso, congiuntamente al Consiglio permanente degli enti locali e a tutti gli attori che saranno interessati. Il nostro obiettivo è salvaguardare le prerogative dell'ordinamento degli enti locali valdostani, rispettandone e valorizzandone peculiarità e specificità. I Comuni sono presidio e tutela del territorio, i Sindaci e amministratori locali, operativi 24 ore su 24, meritano la nostra attenzione

«I lavori delle Commissioni - ha osservato il Consigliere Paolo Sammaritani (Lega VdA) nella sua relazione - sono stati accelerati per agire il più efficacemente possibile, per soddisfare la necessità di dare una risposta concreta agli enti locali, dopo una tornata elettorale che ha delineato i nuovi Consigli di gran parte dei nostri comuni. A più riprese si è dibattuto della necessità di superare alcune criticità applicative in merito alla gestione associata delle funzioni e dei servizi comunali: la legge regionale 6 del 2014, nata da encomiabili esigenze di razionalizzazione della macchina amministrativa e di risparmio nella gestione, con la sua rigidità, ha fatto sì che alcuni comuni manifestassero malesseri e malfunzionamenti. Insomma, un principio ispiratore, sicuramente buono, richiede ora, alla prova dei fatti, di essere declinato con modalità diverse

«La Corte Costituzionale ha sancito come gli eccessivi vincoli legati agli obblighi associativi non siano rispettosi degli articoli della Costituzione sulle autonomie locali e sul decentramento amministrativo - ha proseguito il Consigliere Sammaritani -. È doveroso, da parte di un organo legislativo regionale attento e il più vicino possibile alle mutevoli necessità del territorio, mettere mano a una revisione organica dell'intera normativa di settore, per dare finalmente un assetto complessivo non frammentario e farraginoso all'importantissimo comparto degli enti locali, fondamentale soprattutto in una regione che fa dell'autonomia la sua bandiera

«Questa legge - ha precisato il Consigliere Paolo Sammaritani - nasce con il preciso intento di traghettare il settore nelle more dell'approvazione del Testo unico, che dovrà tener conto delle criticità manifestate, dell'esperienza dei Sindaci e dei Segretari comunali, nonché del principio sancito dalla Corte Costituzionale per dare attuazione al principio di autonomia dei nostri Comuni e al principio di sussidiarietà, anche nel rispetto del valore della leale collaborazione in linea verticale. Una riforma, quella che sarà messa in campo, da realizzare con un confronto continuo e costante, con un lavoro concertato; una riforma imprescindibile, vista l'importanza dell'intervento di riassetto normativo che affronteremo nel prossimo anno

Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, ha affermato: «L'articolo 5, sul rinvio della riforma globale del settore, è di auspicio per una norma che la regione aspetta da molto tempo. Questa legge non sposta finanze, ma genera ragionamenti che dobbiamo fare. Non sarà facile lavorare su uno dei pilastri portanti del nostro sistema, quello comunale, in un momento di crisi pandemica, ma non possiamo rimandare scelte che costano in termini di risorse, di inefficienze e rigidità decisionali. Sarà necessario lavorare per riformare il sistema della finanza locale, non privilegiando più la mera logica perequativa, ma premiando realtà che cooperando e unendosi per scelta democratica vadano a creare condizioni di miglior risposta ai cittadini per carico fiscale, tariffe, servizi e qualità della vita. Saranno da considerare il livello di complessità amministrativa dell'ente, i servizi offerti sul territorio di cui beneficiano anche i comuni vicini. Non saranno scelte facili, ma la definizione di un tavolo di concertazione permanente con i rappresentanti dei Comuni potrà favorire il percorso della riforma

Il Presidente della prima Commissione, Claudio Restano (VdA Unie), ha illustrato l'ordine del giorno a firma di tutti i gruppi consiliari che «riguarda gli impegni futuri che dovrà affrontare il nostro Consiglio, impegnando la prima Commissione ad avviare l'iter normativo per arrivare a proporre un Testo unico in materia di enti locali con obiettivi molto ambiziosi e che ci porti a lavorare in un modo nuovo e partecipato, come abbiamo fatto con la proposta di legge in discussione. Sarà importante intervenire, attraverso il coinvolgimento diretto degli enti locali, sui futuri concorsi per il reclutamento dei segretari comunali, la realizzazione dell'albo unico della dirigenza.»

Il Capogruppo di AV-SA, Albert Chatrian, ha ripercorso «il lavoro di redazione di questa legge, intenso ma molto interessante: il Consiglio ha voluto fortemente questo atto, trovando subito l'impulso per dare risposte alle Amministrazioni locali, ottenendo il parere favorevole di quasi tutti i Sindaci. Abbiamo concluso la prima parte del percorso, ora dovremo pensare alla riforma organica del futuro Testo unico. Ci siamo assunti una grande e bella responsabilità: il sistema degli enti locali rappresenta il contrappeso nei confronti della Regione. Auspichiamo capacità e desiderio di governare il prosieguo del lavoro, tracciando strade innovative per affrontare il futuro. Intendiamo valorizzare, creare le condizioni per unire i Comuni, lavorare insieme per raggiungere in termini di efficacia ed efficienza della macchina pubblica che eroga i servizi fondamentali in ottica di sussidiarietà e che ogni decisione debba partire dalle comunità. Si tratta di creare dei veri equilibri per una macchina pubblica più performante, senza perdere il presidio del territorio

Per la Capogruppo di Progetto Civico Progressista, Erika Guichardaz, «è importante e significativo che la prima legge a firma di tutti i gruppi consiliari sia una norma sugli enti locali, che vuole dare una risposta pronta ed efficace ai Comuni rispetto alle criticità evidenziate nell'applicazione della legge 6 del 2014. Una legge che non può essere esaustiva di tutte le problematiche, ma era necessario intervenire nel più breve tempo possibile per definire gli ambiti ottimali e stabilire le sedi di segretaria. La competenza esclusiva in materia di enti locali ha rafforzato il ruolo della Regione e si sono concretizzate due leggi fondamentali, la 48/1995 e la 54/1998, con le quali si è creato un modello valdostano fondato sui principi di autonomia, sussidiarietà e pari dignità tra i due livelli di governo, Comuni e Regione. È tuttavia mancata la volontà politica di introdurre veri principi federalisti, quali l'albo unico della dirigenza che avrebbe permesso trasferimenti di funzioni regionali più agevoli. I comuni sono un importante presidio del nostro territorio e abbiamo visto il ruolo fondamentale svolto durante l'emergenza sanitaria. In questo anno di lavoro per arrivare al testo unico dobbiamo lavorare nell'ottica di rafforzare le nostre collettività locali.»

Il Capogruppo di Vallée d'Aoste Unie, Corrado Jordan, ha evidenziato: «Il tema delle funzioni associate e dell'identificazione della migliore forma dei servizi non poteva essere affrontato nel suo complesso in maniera esaustiva in tempi così brevi. L'aver reso obbligatorio l'accorpamento di funzioni e servizi dopo una Legislatura di applicazione dimostra che i soli principi di economicità non sono sufficienti per dimostrare efficienza ed efficacia dell'azione amministrativa. Dare una risposta immediata ai Comuni più grandi e strutturati va proprio nell'ottica di risolvere subito alcune problematiche e per tutti i Comuni avviare la giusta riflessione sul migliore modello organizzativo da attuare. Questo non vuol dire rinnegare le politiche associazionistiche della legge 6, peraltro volute anche dal sistema degli enti locali, ma aprire un confronto reale, serio, partecipato e soprattutto paritario. I Comuni sono l'istituzione più vicina ai cittadini, a loro va il nostro massimo rispetto e tutta la nostra attenzione

Le Conseiller Augusto Rollandin (Pour l'Autonomie) a déclaré: «Pour la première fois nous voyons un projet qui n'insiste pas sur les différences entre petites et grandes communes: nous respectons les unes et les autres. Aujourd'hui nous voyons d'une façon claire ce qui signifie pour les gens de résister dans les communes de montagne. Il est fondamental de faire vivre ces petites communautés: ces communes ont un rôle de protagonistes absolues dans le maintien du territoire.» Il Consigliere ha poi proseguito: «Fortunatamente, oggi non si parla più di quella spinta che per molti anni c'è stata verso l'unificazione dei piccoli comuni: il comune è infatti un riferimento fondamentale per il territorio, attraverso l'azione puntuale di sindaci e consiglieri comunali che portano un valore aggiunto a tutta la regione. Ovviamente si può parlare di riorganizzazione delle funzioni comunali, e diventa sempre più centrale il ruolo dei segretari comunali: sono figure nodali, che devono avere la nostra massima attenzione. Questo rapporto tra gli enti comporta un lavoro difficile, che può portare anche a una discussione a volte rude: ma è un principio da salvaguardare per una regione di montagna come la nostra.»

Le Président de la Région, Erik Lavevaz, a pris la parole en conclusion du débat en soulignant que «le processus qui a mené à la présentation de ce projet de loi est un exemple de partage pour réaliser des parcours plus structurels, tels que la révision de la loi 6/2014. C'est une loi à revoir, mais qui a des points positifs à retenir, notamment les économies qui découlent de la gestion collective des services.» Il Presidente si è poi soffermato sulla finanza locale: «Sono anni che la finanza locale si è svuotata di quello che era, ora che siamo in una fase di stabilità delle entrate regionali, bisogna trovare una solidità finanziaria per i nostri enti locali affinché possano progettare il futuro in maniera autonoma in una visione federalista.»

 

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