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Comunicato n° 330 del 15 dicembre 2020

Leggi di bilancio della Regione 2021-2023: approvati quattro ordini del giorno

Seduta del Consiglio Valle del 15 dicembre 2020

 

Nella seduta pomeridiana del Consiglio Valle del 15 dicembre 2020, è proseguita la trattazione degli ordini del giorno depositati in Aula, discutendo altri nove presentati dalla Lega Vallée d'Aoste, di cui ne sono stati approvati quattro, e uno di Pour l'Autonomie.

Il primo ordine del giorno approvato all'unanimità, così come emendato in accordo con l'Assessore Jean-Pierre Guichardaz, impegna il Governo a predisporre una procedura per la valorizzazione dei beni del patrimonio artistico-culturale regionale attraverso il "project financing" - o formule di partenariato pubblico privato - in coerenza con le disposizioni di tutela e conservazione del codice dei beni culturali, individuando un elenco di possibili beni da sottoporre a tale strategia. «L'esempio - ha detto il Consigliere Nicoletta Spelgatti - è quello del restauro della cupola antonelliana della Basilica di Novara. Non è possibile continuare solo con interventi pubblici: occorre una mentalità che ci porti a poter attirare capitali in Valle d'Aosta, sia con un dialogo con i privati sia con un ricorso importante ai fondi europei, che troppo spesso non vengono reperiti o utilizzati adeguatamente. Serve un cambio di visione rispetto alla valorizzazione del nostro preziosissimo patrimonio: dare la giusta considerazione a tutta questa bellezza è la sola strada per guardare al futuro

L'Assessore ai beni culturali, Jean Pierre Guichardaz, ha dichiarato che «non ci sono pregiudiziali su formule di collaborazione pubblico-privato: sono interventi che possono dare possibilità nuove al nostro patrimonio culturale. Lo scrupolo è ovviamente quello di garantire la fruizione collettiva, che non pregiudichi un godimento democratico e aperto a tutti: occorre tenere conto della dignità del bene e del suo significato storico e simbolico. L'investimento privato può essere una positiva spinta verso la valorizzazione di questi beni, come reciprocamente la Soprintendenza fa nei confronti dei beni privati che hanno un valore culturale

Il secondo ordine del giorno approvato, sempre all'unanimità con un emendamento proposto dall'Assessore alle politiche del lavoro, impegna il Governo regionale nella definizione dei prossimi provvedimenti legislativi a predisporre una misura di sostegno al reddito a favore di tutti quei soggetti che non possono beneficiare di ammortizzatori sociali pur avendo perso il proprio lavoro. «Vi sono tra i lavoratori stagionali, i collaboratori domestici, i lavoratori a chiamata, i tirocinanti, i lavoratori dello spettacolo, gli apprendisti, casistiche che non possono beneficiare di alcuna forma di ammortizzatore sociale - ha detto il Consigliere Christian Ganis -. In particolare il comparto turistico, dove lavora il 30% della popolazione, la ristorazione, il commercio, l'hôtellerie, gli impianti a fune sono i settori maggiormente colpiti dall'attuale crisi. La montagna per noi è vita: non possiamo lasciare indietro i lavoratori che rappresentano il nostro tessuto socio-economico tradizionale

L'Assessore alle politiche del lavoro, Luigi Bertschy, ha sostenuto che «la crisi ha creato nella comunità un sintomo di forte paura per l'avvenire oltre che l’inizio di una frattura sociale tra chi ha un posto di lavoro garantito e chi questa garanzia non ce l’ha. Su un tema così importante, oltre agli ordini del giorno che sono necessari per creare una discussione e un confronto politico, bisogna ragionare non solo sul semplice ristoro ma su ulteriori iniziative legislative e azioni politiche per creare lavoro, dare dignità alle persone e creare sicurezza sociale.»

Il terzo ordine del giorno approvato all'unanimità riguarda l'offerta formativa dell'Università della Valle d'Aosta e impegna il Presidente della quinta Commissione "Servizi sociali" a promuovere, di concerto con le competenti rappresentanze dell'Università e l'Assessorato competente, opportuni approfondimenti al fine di rendere l'offerta formativa dell'ateneo valdostano maggiormente legata alla connotazione territoriale, linguistica e sociale della regione, mediante anche collaborazioni con università nazionali e internazionali eccellenze della montagna. «Purtroppo l'ateneo valdostano ha la nomea di essere di serie B: va fatta una riflessione sul ruolo di questa Università, anche alla luce del contesto regionale - ha sostenuto il Consigliere Erik Lavy -. Si potrebbe ad esempio considerare come importanti realtà scolastiche quali l'Institut Agricole Régional e il Don Bosco di Châtillon potrebbero avere maggiore sviluppo se ci fosse uno sbocco universitario. Sono conscio dei costi e delle difficoltà che comporterebbe l'apertura di nuovi corsi di laurea, ma ritengo valga la pena studiare queste opzioni

L'Assessore all'istruzione, Luciano Caveri, ha annunciato il voto favorevole, ritenendo «del tutto opportuno un focus in Commissione: avremo modo di scavare sulla storia e sulle difficoltà riscontrate in questi anni. Nel pieno rispetto dell'autonomia universitaria, trattandosi di un ateneo regionale, è bene che riprendere in mano il volante per avere la dovuta coesione tra gli interessi della Valle d'Aosta e di un ateneo che auspichiamo possa brillare nel panorama universitario

Unanimità è stata espressa anche per il quarto ordine del giorno approvato, così come emendato in accordo con il Presidente Lavevaz, che impegna la Giunta regionale a dare corso alla riorganizzazione del sistema di welfare regionale adottando un unico percorso di sostegno a favore delle persone e delle famiglie in condizione di disagio socioeconomico, per superare l'attuale frammentazione e sovrapposizione di aiuti.

«Gli ultimi dati sulla povertà nella nostra regione - ha dichiarato nell'illustrazione il Capogruppo Andrea Manfrin - sono del 2009: nel frattempo abbiamo attraversato una crisi economica e stiamo attraversando una crisi pandemica, quindi la situazione non può che essere peggiorata. Occorre delineare un nuovo sistema, che possa adattarsi alle diverse forme di povertà e alle necessità di ciascuna situazione. Lo scenario degli aiuti è invece estremamente frastagliato: negli anni si sono sommati interventi disorganici e a volte caotici. La soluzione migliore è andare verso una "misura unica", che permetta alla persona in difficoltà di essere presa in carico nella sua specificità e di avere chiaro quale percorso ha di fronte a sé

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha risposto in sostituzione dell'Assessore alla sanità Barmasse, richiamando «le evidenze della drammaticità di queste nuove forme di povertà: è indispensabile che le possibilità di aiuto siano chiare, raggiungibili ed efficaci. Siamo d'accordo quindi sulla necessità di muoversi per superare questa frammentazione, andando verso una semplificazione: sono iniziative perviste anche nel DEFR, così come nel piano regionale di lotta alla povertà. Occorre lavorare in maniera congiunta per potenziare le alleanze tra le strutture competenti, per andare verso una reale presa in carico delle situazioni di difficoltà

Le altre quattro iniziative sono state respinte, con l'astensione dei gruppi di maggioranza (UV, PCP, AV-SA, VdA Unie) e il voto favorevole dei gruppi Lega VdA e Pour l'Autonomie.

Il primo ordine del giorno della Lega VdA respinto era volto a impegnare il Governo regionale a destinare nella prossima variazione di bilancio una quota di risorse disponibili a favore di una misura che porti a zero o che riduca almeno del 50% l'imposizione IRAP che le attività produttive valdostane dovranno liquidare nel corso del 2020. «L'IRAP - come evocato dal Vicecapogruppo Stefano Aggravi - concorre a incidere significativamente sul livello complessivo di tassazione a cui sono già soggette le imprese valdostane: con questa iniziativa risponderemmo alle giuste sollecitazioni di varie associazioni di categoria formulate nel corso delle audizioni condotte dalla seconda Commissione consiliare

L'Assessore alle finanze, Carlo Marzi, ha chiesto il ritiro dell'iniziativa, «non per motivi filosofici, dato che abbiamo valutato a nostra volta un intervento sull'IRAP sia sul 2020 che sul 2021, ma per aspetti legati ai volumi di cui stiamo parlando. Sarebbe un intervento massivo senza discrimine su chi è in difficoltà e che impegnerebbe tra i 23-24 milioni di euro, con un avanzo presunto ad oggi di 120 milioni, quindi 1/6 delle risorse disponibili. Si tratta di un impegno serio che richiede prudenza e che potrà essere valutato solo a bocce ferme e cioè quando avremo la somma degli impegni di spesa necessari

La promozione dello scialpinismo è stata affrontata con l'ordine del giorno, respinto, volto a impegnare il Governo regionale a prevedere stanziamenti e iniziative di promozione e valorizzazione della pratica di questa disciplina. Nell'illustrazione dell'iniziativa, il Consigliere Dennis Brunod ha sottolineato: «È importante che lo scialpinismo, che peraltro si presta al distanziamento sociale, possa essere svolto, promosso e valorizzato all'interno di tutti i comprensori sciistici della Valle d'Aosta come servizio accessorio e in ottica di maggiore offerta turistica; al momento attuale solamente la Monterosa Spa sta proponendo in via prototipale una iniziativa partita nella stagione 2015-2016 volta alla gestione di tracciati regolamentati di risalita sicuri ed idonei e la successiva discesa sulle piste adiacenti. Guardando al futuro, questa disciplina avrà certamente un incremento di frequentatori, molti alle prime esperienze e per questo si rendono necessari percorsi di varie difficoltà per garantire la massima sicurezza

L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha motivato l'astensione della maggioranza: «Concordiamo sulla proposta di costruire un progetto per lo ski alp che in Valle d'Aosta effettivamente manca, ma per procedere necessitiamo di disporre di tutte le valutazioni legate alla gestione in sicurezza dei comprensori sciistici in regione. Potremo lavorare sulle nostre piccole località, che consideriamo essere punto di osservazione privilegiato anche per nuove pratiche legate allo sci e di potenziamento dell’offerta turistica. In questa prospettiva, lo scialpinismo troverà sicuramente già da questa stagione il suo spazio, ma nell'immediato, data la situazione emergenziale, abbiamo bisogno di certezze da parte del Governo nazionale, in modo da evitare confusione e non creare ulteriori difficoltà nella preparazione dei comprensori

Si è poi passati a discutere un ordine del giorno, respinto, che mirava a impegnare i Presidenti della terza e quarta Commissione ad avviare un lavoro di approfondimento e di audizioni per rivedere il corpus legislativo regionale del settore alberghiero. L'obiettivo era quello di sviluppare una disciplina urbanistica e normativa compatibile con la realizzazione di trasformazioni, ampliamenti, gestione delle articolazioni e delle destinazioni d'uso degli spazi, nel principio della flessibilità di adattamento al mutare delle tendenze del mercato turistico. «Mi stupisce che il Governo - ha dichiarato il Consigliere Luca Distort - respinga un'iniziativa che sarebbe andata a coinvolgere le Commissioni in un lavoro virtuoso di approfondimento. Si tratta per la Valle d'Aosta di un settore basilare, che è il più colpito dall'emergenza insieme a quello della ristorazione. Gli scenari in questo ambito cambiano in maniera molto rapida: le strutture dovranno poter essere messe in condizione di cogliere le opportunità che si presenteranno. Dobbiamo essere pronti, come classe politica-amministrativa, a gestire l'attività imprenditoriale di questo settore

L'Assessore alle finanze Carlo Marzi ha detto di «concordare anche in questo caso sulle necessità di avere un corpus di norme più armonico e capace di rispondere agli scenari che si evolvono: proprio per questo serve un'azione strategica, anziché puntuale. Occorre avviare un percorso condiviso con tutti i portatori d'interesse. Le leggi di riferimento sono datate 1998 e 2009 o addirittura precedenti: noi siamo qua da 55 giorni. È evidente che servano aggiornamenti, ma è necessario agire con prudenza e in modo collegiale: il rischio, altrimenti, è di mettere paletti prima di aver raccolto tutte le necessità, col solo risultato di non cambiare nulla

Infine, si è parlato di monticazione con l'ordine del giorno, respinto, volto a impegnare il Governo regionale ad assegnare ella prossima variazione di bilancio un adeguato livello di risorse ai contributi destinati dalla legge alla monticazione per soddisfare le domande pervenute, anche nell'ottica di permettere alle aziende di poter organizzare e pianificare puntualmente il proprio lavoro e le attività che derivano da quella di monticazione. «Abbiamo appreso dalle associazioni di categoria - ha detto il Consigliere Dino Planaz - dell'insufficienza delle risorse impegnate. Chiediamo di tenere conto dell'impegno delle aziende agricole per mantenere le pratiche tradizionali di transumanza

L'Assessore all'agricoltura, Davide Sapinet, ha parlato di una «misura con obiettivi specifici: il benessere animale, la valorizzazione della fontina d'alpeggio, il mantenimento del territorio. Per il 2020 erano stati previsti tre milioni di euro, probabilmente la copertura sarà di 2 milioni e mezzo di euro. Per il 2021 è stato già stanziato un milione, da implementare nei prossimi mesi pescando un milione in variazione e 500 mila euro dall'avanzo. Le risorse saranno quindi sufficienti, ma il lavoro dell'Assessorato procederà anche per una misura alternativa che vada incontro alle aziende che pur non attuando la pratica della monticazione contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi della misura. Sono aziende che mantengono i territori di media montagna o che si sono sviluppate a quote importanti

L'Assemblea ha anche discusso congiuntamente due ordini del giorno - uno della Lega VdA e l'altro di Pour l'Autonomie -, entrambi ritirati, sul tema del precariato nella scuola.

I lavori sono sospesi e riprendono domani mattina, mercoledì 16 dicembre 2020, a partire dalle ore 9.00.

MM-DJ