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Comunicato n° 325 del 14 dicembre 2020

Leggi di bilancio della Regione 2021-2023: la relazione del Consigliere Aggravi

Seduta pomeridiana del Consiglio Valle del 14 dicembre 2020

 

Nella seduta consiliare del 14 dicembre 2020, dopo l'illustrazione del Presidente della seconda Commissione, è intervenuto il Vicecapogruppo della Lega Vallée d'Aoste, Stefano Aggravi, in qualità di relatore dei gruppi di opposizione dei disegni di legge di stabilità e disposizioni collegate e di bilancio della Regione autonoma Valle d'Aosta per il triennio 2021-2023.

«La scelta - ha detto il Consigliere Aggravi - di portare all’attenzione di questo Consiglio una Finanziaria “tecnica” consentirà all’Amministrazione, nel bene, di poter proseguire l’attività in normale, ma, nel male, in continuità con scelte di bilancio nate in un momento di caos preelettorale costante e tensione politica molto forte.»

«Dopo l'approvazione della macro (il 23 ottobre) e della microstruttura (il 9 dicembre) organizzativa, questo bilancio non nasce in coerenza con la struttura stessa. Infatti, se il Presidente della Regione, al momento della sua adozione, ha parlato di base di partenza per una riforma dell’Amministrazione, oggi noi notiamo che così non è: lo dimostrano, per esempio, l’avvenuta soppressione della struttura di Audit interno - una novità che l’allora Giunta Spelgatti portò in seno all’Amministrazione perché si riteneva necessario definire un controllo utile alla salvaguardia dell’efficienza dei processi amministrativi e linea con le buone pratiche nazionali - ma anche la mancata concertazione tra Regione e organizzazioni sindacali sulle tematiche del comparto unico regionale, di cui tutti conosciamo le difficoltà attiaòo anche per effetto dell'emergenza epidemiologica. Ci sono ancora troppe cose che sanno di stantio, di vecchio e meritano una maggiore attenzione e volontà di cambiamento.»

«In campo sanitario - ha proseguito il Vicecapogruppo della Lega VdA -, pur nell’ottica “tecnica” dell’intero documento, resta però inteso che occorrerà, nel corso della presente Legislatura (senza attenderne la fine), prendere delle decisioni importanti che aspettano da fin troppo tempo. Più di ogni altro modello teorico, il Covid-19 ci ha dimostrato come il modello ospedale-centrico non ci permetta di fronteggiare e prevenire situazioni di grande emergenza sanitaria, così come anche di efficiente risposta delle strutture mediche che meritano un rafforzamento del presidio territoriale e “di base” che nel tempo ci si è dimenticati in virtù di scelte, taglia e cuci, prive di una generale strategia che considerasse il sistema sanitario nel suo complesso. Inutile fare grandi progetti di sviluppo e di attrazione votati al solo denaro, senza creare un sistema efficiente e performante nel tempo, su base aziendale, sia esso di normalità che di emergenza.»

Il Consigliere si è poi soffermato sulle entrate del bilancio: «Se la prima fase di lockdown è indirettamente “costata” al bilancio regionale 71,5 milioni di euro, allo stesso modo, se non con effetto maggiore, anche nel corso del prossimo 2021 dovremo far fronte ad un minor gettito di entrata e quindi a minori possibilità di spesa sull’anno successivo, anche se lo Stato centrale dovesse replicare lo sconto alla compartecipazione al risanamento delle finanze pubbliche (84 milioni di euro nel 2020). Questo effetto, in ottica di futura programmazione, va confrontato necessariamente con l’andamento delle risorse disponibili che negli ultimi anni dopo una fase di ripresa (2016-2020) si sta nuovamente contraendo. In sintesi, qualsiasi futura politica di sviluppo (o “mantenimento”) economico dovrà tenere conto che l’effetto nel breve periodo della crisi generata dall’emergenza epidemiologica determinerà un minor gettito per i titoli di entrata tipica del nostro bilancio che combinato con chiusure di attività e crisi d’impresa rischiano di potenziarne l’effetto distorsivo sulle possibilità di spesa nel medio periodo da parte della Regione.»

Il Consigliere ha quindi concluso: «La missione autentica di questa Finanziaria oggi è quella di permettere all’Amministrazione regionale di poter proseguire la propria attività senza il rischio di ripiombare nell’incubo dell’esercizio provvisorio. Per questo non riscontriamo nell’insieme dei disegni di legge alcuna novità significativa, alcuna riforma strutturale necessaria e anche nessuna misura anti-Covid19. Questo dato di fatto è però oggi combinato con gli effetti di questa nuova fase di lockdown che, oltre ad impedire l’avvio dell’importante stagione invernale, sta minando concretamente la sopravvivenza di tante attività, imprese e posti di lavoro che sono nonostante tutto riusciti a superare la prima fase della crisi. Se l’estate è ripartita anche grazie ai buoni risultati registrati a inizio 2020, l’avvio del nuovo anno sarà basato su ben altre condizioni di partenza. Per questo motivo crediamo sia necessario mettere in campo un pacchetto di misure che possa nascere nel corso del primo trimestre 2021 senza aspettare necessariamente l’Assestamento, proprio perché molte realtà rischiano di non avere più tempo a disposizione (oltre che la liquidità vitale per sopravvivere). Se oggi non si agisce per salvaguardare quel tessuto economico privato che fa della nostra Regione quello che concretamente è, rischiamo davvero di perdere definitivamente la possibilità di poter evolvere il Sistema Valle d’Aosta, perché saremo obbligati, nel frattempo, a ricostruirlo. Questo è il nostro punto di partenza e la Valle d’Aosta non può più (davvero) aspettare.»

MM