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Comunicato n° 321 del 14 dicembre 2020

Comunicazioni del Presidente della Regione

Seduta consiliare del 14 dicembre 2020

 

Nella seduta consiliare del 14 dicembre 2020, il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha comunicato all'Aula alcuni aggiornamenti in merito alla gestione dell'emergenza da Covid-19.

«Durante la scorsa settimana - ha dichiarato il Presidente Erik Lavevaz - abbiamo avuto diversi incontri con il Ministro Speranza e con il Ministro Boccia, oltre che con il commissario Arcuri, per la predisposizione del piano vaccini, sia per quanto riguarda la distribuzione, che sarà effettuata direttamente dalla ditta produttrice, sia per lo stoccaggio delle prime dosi, il cui arrivo è previsto già a cavallo tra la fine dell’anno e le prime settimane di gennaio. Le prime vaccinazioni saranno effettuate secondo il piano nazionale che sarà diffuso nei prossimi giorni e che terrà conto di priorità legate alla vulnerabilità al virus

«In considerazione del continuo e consolidato miglioramento della situazione pandemica della nostra Regione, giovedì 10 dicembre ho inviato una nota al ministro Speranza chiedendo di valutare una riclassificazione in scenario 2, ovvero in zona gialla, della Valle d’Aosta contestualmente alla riclassificazione del Piemonte e della Lombardia, richiesta che notoriamente non è stata accolta - ha proseguito il Presidente Lavevaz -. Ai sensi della legge regionale n. 11/2020, recentemente approvata ed entrata in vigore nella giornata di sabato sulle misure di contenimento della diffusione del virus nelle attività sociali ed economiche della regione, abbiamo analizzato la situazione dell’epidemia e in particolare del carico delle strutture sanitarie con l’unità di supporto e di coordinamento dell’emergenza ed è stata emessa l’ordinanza n° 552

«Sempre giovedì 10 dicembre - ha concluso il Presidente della Regione -, abbiamo instituito il tavolo prefettizio previsto dal DPCM del 3 dicembre scorso. Il tavolo coinvolge diverse strutture regionali (il dipartimento trasporti, la sovrintendenza agli studi), il Sindaco di Aosta, il Presidente del CPEL e i rappresentanti delle aziende di trasporto pubblico locale e di Trenitalia, le società di gestione dei servizi di trasporto. La sua finalità è di coordinare la ripresa delle lezioni in presenza per il 75% degli alunni delle scuole secondarie di secondo grado del 7 gennaio con il limite imposto di capienza massima del 50% dei mezzi di trasporto

Sulle comunicazioni del Presidente Lavevaz si è quindi innescato un dibattito.

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha affermato: «A fronte della conferma del Presidente del Consiglio della tempestiva trasmissione, evidenzio la pubblicazione tardiva sul Bollettino ufficiale della proposta di legge per le riaperture, nonostante la sua urgenza e la concomitanza di approvazione con un'altra norma, che invece ha avuto un iter più rapido. A cosa è dovuto questo ritardo? È mancato il coraggio nell'applicazione di questa norma, eppure era sufficiente lasciarla agire così come era stata approvata, se davvero si fosse voluto far entrare la nostra regione in zona gialla: le attività previste avrebbero già potuto aprire e in tutta sicurezza. Perché il Presidente Lavevaz ha firmato un'ordinanza che procrastina l'apertura a mercoledì 15? Tanti ci stanno chiedendo perché non venga utilizzata una legge che dà gambe alle nostre prerogative statutarie. Dobbiamo sottostare alle disposizioni del Governo nazionale: siamo di fronte a una schizofrenia che va combattuta

Il Consigliere Nicoletta Spelgatti (Lega VdA) ha dichiarato: «È evidente che la pubblicazione della legge è stata rimandata, Presidente Lavevaz, per prendere tempo nel decidere che cosa fare rispetto ai poteri che le dava la legge e che lei ha deciso di non utilizzare. Nessuno si aspettava che tutto fosse aperto: la decisione era quella di poter esercitare le prerogative dell'autonomia, rispetto alle specificità del nostro territorio; il tutto, come richiesto dalla legge, nel rispetto dei protocolli e dell'esigenza primaria di tutelare la salute dei cittadini, in piena sicurezza. Avrebbe potuto utilizzare maggior coraggio senza mancare di tutelare la salute: per non entrare in contraddizione, se ha certificato che le condizioni della Valle d'Aosta fossero quelle da zona gialla, dato che ha chiesto al Ministro Speranza il cambio di colore relativo, di fronte al diniego di Roma avrebbe dovuto applicare la legge ed esercitare i poteri che la nostra autonomia le concede

Il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Aurelio Marguerettaz, ha evidenziato: «Mi congratulo col Presidente della Regione per la corretta applicazione della legge. Il fatto di richiedere la zona gialla non preclude l'adozione di ordinanze specifiche. Noi l'autonomia la rivendichiamo e la applichiamo con responsabilità. In questo senso, il confronto con l'unità di supporto è assolutamente indispensabile e non vogliamo di certo essere sordi alle indicazioni delle autorità sanitarie

«Per l'ennesima volta - ha detto il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Marco Carrel - non siamo stati informati su ciò che sarebbe accaduto con l'ordinanza, né sul possibile screening di massa. I valdostani hanno bisogno anzitutto di chiarezza: se abbiamo i dati per essere zona gialla usiamo la nostra legge per allentare le misure; in caso contrario non creiamo confusione chiedendo la zona gialla al Governo centrale. Anche rispetto alle notizie su una possibile zona rossa a Natale, molti si interrogano se possa aver senso riaprire il 16 dicembre di fronte a una possibile chiusura il 24.»

Il Presidente Lavevaz ha replicato: «Non conoscendo le ragioni dei differenti tempi di pubblicazione della legge, mi riservo di effettuare le verifiche del caso. Per quanto riguarda l'applicazione della legge, non serve coraggio, ma un approccio scientifico che tenga conto in modo serio della situazione sanitaria. Il tutto senza fare voli imprudenti per i valdostani. Anche per quanto attiene lo stabilire le date di apertura, non si è deciso tirando i dadi, ma alla luce di indicazioni di tipo sanitario, basate su evidenze scientifiche. In merito infine all'effettuazione di uno screening, abbiamo intenzione di organizzarlo per categorie e tipologie, a partire dai cittadini coinvolti nelle aperture di mercoledì 16. L'obiettivo è di interessare il 2 o 3% della popolazione in uno screening continuativo per un mese: il campione verrà modificato dopo un mese, in modo da avere una fotografia dell'andamento epidemiologico in Valle d'Aosta. E questo permetterà di anticipare eventuali misure di contenimento

MM-DJ