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Comunicato n° 222 del 4 novembre 2020

Interpellanza sul futuro della Compagnia valdostana delle acque

Seduta consiliare del 4 novembre 2020

Con un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 4 novembre 2020, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha posto l'accento sul futuro della Compagnia valdostana delle acque, la società partecipata al 100% dalla Regione per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

In particolare, il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, ha evidenziato: «In base al Programma di Legislatura 2020-2025 del Governo regionale, in merito al futuro della CVA e alla tematica delle concessioni delle grandi derivazioni a uso idroelettrico, si potranno definire, con apposita norma di attuazione e specifiche leggi regionali, particolari procedure nella riassegnazione delle autorizzazioni per le società che siano interamente pubbliche e che nelle more si potrà operare affinché si giunga a una proroga della scadenza delle concessioni oltre il 31 marzo 2029. Inoltre si dice che una legge dello Stato dovrebbe consentire la riapertura dei termini per la possibile emissione di Bond sul mercato regolamentato. Ci chiediamo quindi in che modo si possa operare e se vi siano già state interlocuzioni utili con i Parlamentari valdostani o con forze politiche nazionali endogene alla compagine governativa locale.»

L'Assessore alle società partecipate, Luciano Caveri, ha risposto: «Siamo di fronte a sfide epocali per il mantenimento dell’idroelettrico nelle nostre mani. La norma di attuazione che dovrà essere affrontata dalla Commissione Paritetica deve far sì che la Valle d'Aosta faccia un passo in avanti. Nella bozza di norma di attuazione si immaginava la possibilità di assegnare direttamente le concessioni alle società interamente partecipate direttamente o indirettamente dalla Regione. Noi riteniamo che questa sia una strada da intraprendere. Non è una strada piana, ma va affrontata; avremo contro delle lobbies? Probabilmente sì, perché CVA è appetibile. Insieme a molti produttori idroelettrici, CVA ha chiesto la proroga della scadenza per almeno dieci anni; questo resta un obiettivo da perseguire. L'emissione di Bond resta una possibilità ulteriore nel bagaglio di strumenti a nostra disposizione per finanziare CVA. Per quanto attiene alle interlocuzioni con lo Stato, nel 2018, CVA aveva inviato proposte di emendamento volte tra l'altro a modificare la scadenza delle concessioni per sbloccare gli investimenti nel settore; più di recente, la Società ha presentato una nuova proposta di modifica di questo riferimento temporale, ma l'emendamento non è stato approvato. Credo che sia interesse di tutti riflettere sulle migliori strumentazioni a disposizione: noi abbiamo individuato queste strade da intraprendere, ma l'obiettivo comune deve comunque essere quello di ritenere CVA un bene per tutti i valdostani, una macchina che può funzionare sempre meglio se si eliminano fardelli come quelli contenuti nella legge Madia.»

Nella replica, il Consigliere Aggravi ha osservato: «Sulla questione dei Bond, ci fu effettivamente un tentativo da parte dell'allora Governo Spelgatti, ma senza esito. E vedo che siamo da capo. Se riusciremo a superare la questione della scadenza delle concessioni, dovremo purtroppo ringraziare il Covid? L'assegnazione diretta a società interamente pubbliche ha complicazioni e, allo stato attuale delle cose, andrebbe comunque supportata da criteri di utilità pubblica. Invito l’Assessore ad analizzare gli atti del Consiglio monotematico per poter fare chiarezza e instillare qualche utile dubbio nella gestione di questo dossier.»

 

 

MM