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Comunicato n° 216 del 4 novembre 2020

Discussi due question time sulle funzioni prefettizie del Presidente della Regione

Seduta consiliare del 4 novembre 2020

Nella seduta del Consiglio regionale del 4 novembre 2020, due interrogazioni a risposta immediata poste rispettivamente dal gruppo Lega Vallée d'Aoste e dal gruppo Pour l'Autonomie hanno posto l'attenzione sulla risoluzione approvata in Commissione affari istituzionali della Camera e proposta dalla Deputata della Valle d'Aosta, Elisa Tripodi.

Il Consigliere Stefano Aggravi (Lega VdA) ha evidenziato come «la risoluzione sia stata adottata con il voto favorevole dei Commissari del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico e con i voti contrari di Lega e Fratelli d'Italia. Chiediamo se l'iniziativa dell'onorevole Tripodi sia stata concordata con il neo insediato Governo regionale o con l'attuale maggioranza, o parte di essa.»

Il Consigliere Mauro Baccega (Pour l'Autonomie) ha invece chiesto al Governo se «la maggioranza appena costituita abbia preso la decisione di convocarla in Consiglio regionale, in modo da fare chiarezza. Sarebbe anche un'occasione per discutere dell'impugnativa da parte dello Stato di dieci articoli della legge regionale n. 8 del 2020 che impegnava risorse in favore dei valdostani.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha risposto: «L'iniziativa dell'onorevole Tripodi non è stata sicuramente concordata con questo Governo né, per quanto a mia conoscenza, con la maggioranza che lo sostiene. Il cavallo di battaglia della Deputata pare purtroppo essere quello di mettere le proprie energie contro una prerogativa valdostana e la nostra Autonomia, per di più in un periodo così critico come quello attuale. Non comprendiamo i motivi di questa iniziativa, né comprendiamo come sia possibile essere contraria alla Costituzione una disposizione statutaria. Per noi l'attribuzione delle funzioni prefettizie al Presidente della Regione è coerente con l'articolo 5 della Costituzione. Non vorremmo che questo accanimento derivasse da una non corretta comprensione del ruolo amministrativo e di coordinamento del Prefetto, che peraltro in Valle d'Aosta non c'è mai stato, se non in epoca fascista. La scelta sancita col decreto luogotenenziale del 1945 e poi confermata negli anni va in un'ottica di semplificazione e decentramento; è una scelta ponderata e adeguata alle esigenze e alle caratteristiche della Valle d'Aosta: ne abbiamo avuto prova in occasione del rogo del Traforo del Monte Bianco, dell'alluvione del 2000 e oggi nell'affrontare la pandemia. Richiamo infine la sentenza n. 38 del 2003 della Corte costituzionale che ha confermato come l'impostazione del decreto luogotenenziale fosse ispirata alla concezione dell'autogoverno. Non entro, invece, nel merito di un'eventuale convocazione, che spetta al Consiglio Valle.»

Il Consigliere Aggravi, nella replica, si è detto rincuorato della risposta: «Non si capisce la finalità dell'azione dell'onorevole, in particolare la presunta incoerenza tra le prerogative statutarie e l'articolo 5 della Costituzione. Sono spaventato dal fatto che nella risoluzione si metta in contrapposizione la Costituzione e lo Statuto, che è una legge costituzionale, e si parli di esigenze di centralizzazione.»

Il Consigliere Baccega ha affermato: «Riteniamo inopportuna la scelta della Deputata di sollevare la questione nel momento in cui tutte le forze dovrebbero, invece, essere convogliate nella gestione dell'emergenza sanitaria in atto, ma ribadiamo l'esigenza di approfondire l'argomento, a tempo debito. Porteremo, quindi, in quinta Commissione la richiesta di convocazione dell'onorevole Tripodi. Stupisce poi il silenzio della Deputata sull'impugnativa alla legge n. 8 del 2020 da parte del Governo.»

 

MM