Info Conseil

Comunicato n° 203 del 21 ottobre 2020

Concluso il dibattito sul programma di governo presentato dal candidato alla Presidenza della Regione

Nella seduta consiliare del 21 ottobre 2020

Nella mattinata di mercoledì 21 ottobre 2020, si è conclusa la discussione generale sul programma di governo 2020-2025 presentato dal candidato alla Presidenza della Regione, Erik Lavevaz.

La Consigliera Chiara Minelli (Progetto Civico Progressista) ha osservato: «Abbiamo lavorato in questi giorni a costruire un progetto di governo e un serio approfondimento sul programma, che è corposo e su questo ci siamo confrontati. Credo quindi che abbiamo iniziato in modo sostanzialmente diverso rispetto al passato, e lo ritengo positivo. Spiace che da parte di alcuni colleghi della Lega si sia espressa la mancata volontà a dialogare con la sinistra, che invece al dialogo non si sottrae. Sui testi programmatici, come ho detto, si può sempre fare meglio, ne siamo consapevoli, e infatti anche nel Programma della Giunta Spelgatti due aspetti sottolineati oggi non c'erano: il capitolo sulla povertà e il capitolo sui beni culturali, totalmente assenti. Non voglio cosi fare polemica, ma solo evidenziare come i Programmi vadano affinati e soprattutto applicati. Su molti temi ci sono invece orientamenti definiti: su CVA confermiamo la linea contenuta nel DEFR in vigore; sull'ospedale siamo stati molto onesti, facendo una riflessione seria e responsabile su un'opera fondamentale per la nostra comunità, sarà possibile prendere una decisione corretta. Ci sarà sicuramente da approfondire sui vuoti normativi manifestati dall'emergenza epidemiologica in corso. Sulla questione delle acque, siamo sostenuti da una volontà al confronto e alla sintesi, convinti come siamo della loro centralità. Da parte di tutti noi c'è l'intento di operare per la comunità, cercando le soluzioni più corrette: è questo lo spirito che ci anima e che deve sostenere la nostra esperienza di governo. Non penso che difendere il territorio che amiamo sia prerogativa solo di qualcuno: tutti noi vogliamo affrontare sfide importanti. Per contrastare la pandemia, il lavoro deve essere corale, di tutta l'Assemblea. Ognuno di noi ha il dovere di lavorare per i valdostani, per chi ci ha dato fiducia; e non dimentico la parte dell'elettorato che ha votato la Lega. Auspico che il contributo arrivi anche da questa componente e che non ci sia un'opposizione cattiva, che ritiene di essere in guerra, come invece è stato annunciato da qualcuno.»

Per il Consigliere di AV-SA Carlo Marzi «questo deve essere un momento di fierezza oltre che di fortissima responsabilità che tutti noi dobbiamo sentire e che parte dal momento in cui abbiamo deciso di candidarci: un grosso plauso va quindi a tutti coloro che si sono candidati in un periodo delicatissimo per la Valle d'Aosta, così come un plauso va a chi è stato eletto e a chi, come Erik Lavevaz e la sua Giunta, si sono assunti la responsabilità di portare avanti una proposta di governo per la nostra Regione in un anno come il 2020 che passerà alla storia. Oggi abbiamo ricomposto il plenum dell'Assemblea: al senso di fierezza si affianca, quindi, il coraggio di governare e di ridare la dignità a questo Consiglio ormai sospeso da febbraio. Stiamo vivendo dei momenti in cui darci delle tracce è importantissimo. Vengono usate parole come "nuovi" e "giovani". Io sono contento di essere qui con colleghi che hanno esperienza, perché la Valle ha bisogno di politica e la politica è anche la capacità di mettere a fattor comune esperienze e competenze politiche diverse: il vero cambiamento sarà un ritorno alla capacità della politica di unire anche generazioni ed esperienze diverse. Un'altra parola di cui abbiamo abusato è  "giustizialismo", ma a tal proposito io dico anche: solo chi non ha mai amministrato può dire di non avere mai commesso errori. Se sarò Assessore non devo avere come obiettivo quello di essere il miglior Assessore che questa Regione abbia mai avuto ma devo svolgere il mio ruolo al meglio delle mie possibilità lavorando tanto con serietà e umiltà. Oggi è importante assumersi delle responsabilità ma ciò deve essere fatto con umiltà: dobbiamo essere umili perché siamo tutti provvisori, nessuno è migliore di un altro. Con umiltà potremo finalmente fare un po' di politica e cioè mettere insieme le differenze perché la vera politica è mettere assieme le differenze senza prevaricazione e urla.»

Il Consigliere Mauro Baccega (Pour l'Autonomie) ha precisato: «Appartengo a quella parte del mondo autonomista esclusa dal confronto. Si parla di sburocratizzazione, ma i cambiamenti previsti per la struttura dell'Amministrazione regionale porteranno solo confusione e rallentamenti; gli uffici sono già abbastanza in fibrillazione per i problemi legati alla pandemia. Le nostre iniziative ispettive non avranno l'obiettivo di colpire un anniversario, ma saranno propositive, volte a stimolare approfondimenti e chiarimenti. C'è l'esigenza di rilanciare la Valle d'Aosta, ma nel pur corposo programma di governo mancano tanti elementi fondamentali, come l'edilizia residenziale pubblica. Due saranno i momenti strategici: la presentazione del DEFR e la prima variazione di bilancio di gennaio, in quanto il bilancio che sarà approvato sarà tecnico. Allora capiremo cosa riuscirà a fare la maggioranza con questa rivoluzione delle deleghe. Io sono preoccupato.»

Il Presidente del Consiglio, Alberto Bertin, ha dichiarato che «ognuno di noi ha una storia politica e inevitabilmente è di una parte: l'importante è non essere mai a servizio di una parte e io, nel gestire quest'Aula, non lo sarò mai.» Entrando nel merito del dibattito, il Presidente Bertin lo ha definito «lungo e articolato, caratterizzato da toni pacati e da spunti interessanti sia da parte della maggioranza che dall'opposizione. Oggi non bisogna fare del vittimismo, ma bisogna prendere atto che il nostro è un sistema parlamentare, basato sul proporzionale: in campagna elettorale, il capitano Salvini si è autoproclamato liberatore della Valle d'Aosta, ma i valdostani hanno risposto "no, grazie" e tre quarti degli elettori hanno manifestato la volontà di non essere governati dalla Lega. La Lega di Salvini è un partito sovranista molto lontano dalla tradizione autonomista e federalista: il sovranismo e il federalismo sono antitetici. Ricordo che ho sostenuto il prolungamento della Legislatura passata con due obiettivi: cambiare la forma di governo della Regione - per permettere maggiore trasparenza e dare maggiore capacità di decisione ai cittadini - e sospendere la quotazione in borsa di CVA. Quest'ultimo obiettivo è stato raggiunto, il primo no, anche se siamo riusciti in parte a cambiare le regole del sistema elettorale con l'introduzione della preferenza unica. » Sul programma di governo, il Presidente Bertin ha detto che «è una sfida che vuole interpretare il cambiamento in modo diverso da quello della Lega: il Consigliere Lavevaz ben rappresenta questo rinnovamento. Una sfida difficile ma importante che dobbiamo accettare e che dovremo cercare di portare a termine.»

Il Consigliere Pierluigi Marquis (AV-SA), apprezzati «i toni pacati, diversi rispetto a quelli della precedente Legislatura», ha osservato: «Bisogna tenere conto della realtà: siamo una realtà democratica, in cui si cerca di fare sintesi; il pluralismo è una ricchezza, non un limite. C'è la necessità, a ogni livello, anche sovranazionale, dell'apporto di tutti. Ho sentito parlare di rappresentanti della società civile in quest'Aula: allora c'è anche una società incivile? Io credo che noi tutti abbiamo ricevuto voti dignitosi da parte dei valdostani. Ricostruire la centralità del Consiglio Valle è fondamentale per affrontare le nuove, terribili, sfide: questa Assemblea deve essere la culla delle decisioni, deve riposizionarsi nei confronti dello Stato e dell'Europa, dato che l'instabilità di questi anni ha nuociuto anche per i rapporti istituzionali. Sono rapporti, questi, che devono essere improntati alla leale collaborazione, non alla cultura dell'amicizia al leader di turno. Occorrono alleanze con chi vive i problemi della montagna, per cercare finalmente di risolvere proficuamente le criticità. Non si può essere strumentalizzati da chi viene da fuori, da chi non conosce a fondo il territorio. Auspico che le competenze che ci sono in quest'Aula possano dimostrare capacità politica e amministrativa, mettendole a disposizione per affrontare i grandi problemi della nostra regione, ricreando quelle condizioni di benessere che tutti si aspettano.»

Il Capogruppo di Alliance Valdôtaine - Stella Alpina, Albert Chatrian: «Ringrazio innanzitutto i colleghi della Giunta uscente: abbiamo fatto tutto il possibile in questi mesi di ordinaria amministrazione; grazie ai Consiglieri che, al termine della quindicesima Legislatura, hanno approvato le leggi per contrastare gli effetti nefasti dell'epidemia. Il nostro primo compito è di approvare delle leggi: è così che possiamo fare la differenza ed è così che potremo dare risposte ai valdostani. Come autonomisti, ci siamo presentati alle urne divisi, ma in queste settimane, oltre a elaborare il nuovo programma di Legislatura insieme ai progressisti, dal punto di vista politico abbiamo fatto un bel passo avanti con l'obiettivo di unire l'area autonomista. Il documento programmatico è migliorabile, ma rappresenta una buona base di partenza. Dovremo avere la forza di declinare quanto scritto in queste pagine: in campo sanitario, vedremo subito se sapremo fare la differenza. Dobbiamo avere il prima possibile un direttore dell'USL che sia operativo, rafforzare le strutture del territorio, riorganizzare la sanità. La seconda priorità sarà pensare al tessuto economico e sociale, al mondo del lavoro; il terzo pilastro è rappresentato dalla scuola. Da parte nostra, sin da questo pomeriggio, c'è il totale impegno per governare questa situazione. Non possiamo permetterci di perdere la visione generale del sistema Valle d'Aosta: non guardiamo al nostro orticello, lavoriamo per la nostra comunità.»

Il Capogruppo di Vallée d'Aoste Unie, Corrado Jordan, ha affermato: «I nostri rispettivi ruoli e le nostre competenze devono favorire lo sviluppo territorio, le proposte, le critiche costruttive devono avere come fine ultimo il bene dei valdostani. Il nostro gruppo ha contribuito con serietà alla creazione di questa maggioranza, dapprima dialogando con la parte autonomista, poi aprendosi al confronto, non scontato, con il Progetto Civico Progressista; abbiamo lavorato alla ricerca dei punti d'incontro, non al ribasso, ma sempre per un serio e credibile sviluppo della nostra regione. Sosteniamo questo programma di Governo: serio, credibile, concreto; sosteniamo la squadra di Governo e un Presiedente che saprà fare bene, pronto all'ascolto e al confronto.»

Il candidato alla Presidenza della Regione Erik Lavevaz ha replicato: «Je remercie ceux qui sont intervenus: toute considération est à retenir au cours de cette Législature. Je partage l'importance du dialogue, qu'on a évoqué hier. Il dialogo e i rapporti in generale si costruiscono nel tempo, nella vita come in politica. La comunicazione passa tra schieramenti opposti, passa tra livelli diversi: il Presidente di un movimento viene ascoltato non solo dalla base del suo movimento, ma anche dagli altri; quando si decide di portare avanti per anni una forma di comunicazione aggressiva, soprattutto nei confronti di una storia politica in particolare, non si riesce a costruire una base solida per il futuro, pur in presenza di affinità ideologiche. Non ci troviamo di fronte ad un vilipendio alla democrazia: il sistema proporzionale permette questa situazione, giusta o sbagliata che sia. È impossibile che un programma di governo dettagli ogni aspetto che sarà affrontato in cinque anni. Il nostro è un programma frutto di un lungo lavoro, di un'analisi puntuale dei programmi delle forze politiche di questa maggioranza; non abbiamo fatto una sintesi, ma elaborato un nuovo documento, la cui qualità non dipende dal numero delle pagine.»

«Ascolterò i consigli di tutti - ha proseguito Erik Lavevaz -: le buone idee sono tali indipendentemente dai banchi da cui arrivano. Sono altri ad avere indicazioni da Roma: come commissioni politiche e movimento abbiamo portato avanti le linee dettate dai nostri aderenti e simpatizzanti. Non sono né Salvini né Zingaretti ad aver deciso. La suggestione più rimarchevole che raccolgo dal dibattito di ieri è la necessità di un confronto continuo tra maggioranza tra opposizione, tra Governo e Consiglio; un confronto che deve essere pragmatico, costruttivo. Io per primo cercherò di mettere in campo massima capacità di ascolto. Auspico un clima diverso da quello vissuto negli ultimi anni, perché la Valle d'Aosta ha bisogno di riferimenti sereni. Dobbiamo essere più responsabili e maturi nei confronti della nostra comunità.»

 

 SC-MM