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Comunicato n° 202 del 20 ottobre 2020

Iniziato il dibattito sul programma di governo presentato dal candidato alla Presidenza della Regione

I lavori proseguono domani, mercoledì 21 ottobre 2020

La seduta pomeridiana del 20 ottobre 2020 è stata interamente dedicata al dibattito sul programma di governo 2020-2025 presentato dal candidato alla Presidenza della Regione, Erik Lavevaz.

Ribadita l'importanza del dialogo, «che porta sempre a qualcosa», il Consigliere Stefano Aggravi (Lega Vallée d'Aoste) ha affermato: «Nel Programma non ho trovato punti applicativi, ma solo tante idee e rimandi strategici. Voglio far notare che la diaspora unionista non si ferma ai quattordici, è molto più ampia, ed è bene che in questa Legislatura non sia fonte di monopolio. Come ci si pone di fronte alla problematica della figura del Presidente-Prefetto? Sulle partecipate, sono contento che si metta giudizio, anche se devo dispiacermi del passo indietro su CVA: non si parla più di quotazione, vedo solo confusione e un'abdicazione rispetto al passato; dubito che con una norma di attuazione si possa ottenere un vantaggio competitivo rispetto alle altre realtà regionali ed europee. Mi sarei aspettato un passaggio sul Casinò, mentre su Cime Bianche il confronto interesserà di più la maggioranza al suo interno che il Consiglio tutto. Qualche dubbio anche sull'articolazione degli Assessorati: dal punto di vista amministrativo è un passo complesso e non credo che tutti i dicasteri potranno essere pienamente operativi da subito con l’accorpamento di Finanze con le Opere pubbliche e Istruzione con le partecipate. Auspico un cambiamento nel modo di lavorare nelle Commissioni, con una maggiore stabilità. Anche perché non siamo disponibili a maggioranze variabili o aiuti in extremis

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha dichiarato: «È di tutta evidenza che questo Consiglio sia diviso in tre poli: quello autonomista - con un'emorragia di 14.000 voti -, quello della Lega - con una crescita netta di più di 5.000 voti - e quello della sinistra. La direzione che ci hanno indicato i valdostani è chiara e l'unico collante di questa maggioranza è il sinistro desiderio di voler contrastare la Lega. Riguardo al welfare, non ho ritrovato accenni alla questione della povertà, che pure va assolutamente affrontata in questo periodo di crisi. Nemmeno citata l'edilizia residenziale pubblica, nonostante le gravi criticità come la morosità incolpevole e la necessità di dare una abitazione dignitosa a chi si trova in difficoltà, ma è evidente che non si vogliano affrontare queste problematiche. Un suggerimento che mi sento di dare a chi si occuperà di sanità è quella di non trascurare l'ambito delle politiche sociali e di non applicare acriticamente le disposizioni di quella che rischia di diventare una dittatura sanitaria; gli chiedo di anteporre le difficoltà di chi sta peggio, perché non esiste solo il coronavirus, sono tante le patologie di cui prendersi cura. Al candidato Presidente Lavevaz chiedo di non ripetere gli errori già commessi e lo esorto a evitare che la minoranza venga lasciata colpevolmente all'oscuro delle decisioni assunte dal Governo.»

Il Consigliere di Pour l'Autonomie Marco Carrel ha osservato: «Siamo un gruppo che rappresenta 4.300 elettori autonomisti valdostani a cui è stato recapitato un invito al dialogo da parte delle forze politiche che oggi compongono la maggioranza: un incontro che si è concluso quando i nostri rappresentanti hanno chiesto di discutere il programma. Oggi è tutto più chiaro: questo programma non è altro che un taglia e incolla di dipartimenti e strutture che farà perdere altri sei mesi alla macchina amministrativa prima di riattivarla. In questo momento, il 70% dei dipendenti è in smart working e questo non agevola l'avvio del programma. Anche l'articolazione degli Assessorati è frammentata: i trasporti disgiunti dagli impianti funiviari, le opere pubbliche con le finanze. Non c'è scritto di cosa vogliamo fare dell'ospedale, di Cime Bianche, di CVA; non c'è il tentativo di far sopravvivere le professioni che lavorano agli eventi culturali e nel mondo della cultura e che invece, proprio in questo difficile momento, avrebbero bisogno di nuovi stimoli grazie anche alla digitalizzazione. Per noi questo programma dice poco, troppo poco, soprattutto in un periodo in cui i valdostani hanno bisogno di risposte. Noi siamo aperti al dialogo, ma la nostra domanda è sempre la stessa: dove vogliamo andare? Noi staremo all'opposizione, controllando l'operato di questo Governo e pretendendo risposte.»

Il Consigliere Luca Distort (Lega VdA) ha avviato il suo intervento sui beni culturali: «Nel Programma su questo argomento c'è una sintesi stringata oppure, peggio, una mancanza di contenuti. Mancano parole chiave come ricerca, tutela. C'è il collegamento tra beni culturali e circuiti turistici ma non con eventi accademici; c'è il Forte di Bard ma non l'Area megalitica. Passando ad altri aspetti, è grave che non siano state definite modalità per proteggere le attività commerciali da ipotesi di restrizioni per Covid. Sarebbe importante un'indicazione sulla revisione delle leggi sulle attività edilizie e urbanistiche. Il tema delle acque sarà trattato da due Assessori diversi, di forze politiche diverse: sapranno coordinarsi ed approcciarsi a linee strategiche fondamentali? Devo constatare che una corazzata come la Lega non è riuscita a ottenere la maggioranza; la trattativa portata avanti prima di questa Adunanza avrebbe dovuto essere improntata alla logica, in base ai criteri del rispetto della volontà elettorale, dell'affinità ideologica, del confronto dei contenuti rispetto ai Programmi. Così non è avvenuto, adducendo a giustificazione concetti quali sovranismo e nazionalismo, mentre noi abbiamo semplicemente portato a livello nazionale il progetto valdostano per far sentire la nostra voce. Questa Giunta nasce sotto una particolare influenza romana: non la si potrà chiamare Giunta Lavevaz, ma solo Giunta Zingaretti

Le difficoltà del mondo della scuola sono state affrontate dal Consigliere Simone Perron (Lega VdA): «Chiediamo che il nuovo Governo regionale consideri, di concerto con lo Stato e nel rispetto delle nostre prerogative statutarie, ogni azione per rinviare il concorso per docenti in un periodo consono e non nel pieno di questa emergenza sanitaria. A livello nazionale il buon senso non c'è, ma auspichiamo che possa essere applicato in quest'Aula.»

Per il Vicepresidente del Consiglio Paolo Sammaritani (Lega VdA) «questo programma è scritto in politichese: non dice nulla o quasi su alcuni temi che, invece, sono fondamentali. La maggioranza è troppo composita e sarà un grosso problema quando dal dire si dovrà passare al fare. Non è il modo giusto per affrontare un periodo di così grande difficoltà come quello che stiamo attraversando. Si parla di enti locali, ma per mettere pezze alle leggi attuali: noi crediamo che ci voglia un'azione molto più determinata, attraverso una revisione complessiva del sistema che porti all'approvazione di un testo unico sugli enti locali. Sull'ospedale, cosa si intende fare? Non si capisce. Io spero che il nuovo Assessore alla sanità riesca a dare certezze al personale sanitario, anche attraverso i giusti riconoscimenti ad un mondo che ha dato tanto durante il lockdown. La scuola valdostana deve rivendicare con forza la propria autonomia e ci auguriamo che il nuovo Assessore non sia troppo distratto da tutte le deleghe che avrà. Dal punto di vista politico abbiamo assistito ad una nuova restaurazione: si è cambiato tutto per non cambiare nulla. Ha prevalso un'idea un po' superata: andiamo a governare e poi si vedrà, pur di non mandare la Lega al governo. Spiace che da questo programma non traspaia nessun coraggio, ma solo lacci e laccioli che la maggioranza si è autoimposta.»

Il Consigliere Dennis Brunod (Lega VdA) ha evidenziato: «Da sportivo è la prima volta che, dopo aver vinto, alla premiazione mi trovo ai piedi del podio. Questa è una situazione che non può che alimentare la disaffezione dei valdostani dalla politica. Il vero volano per rilanciare la nostra regione e il turismo è promuovere lo sport a 360 gradi. Nel Programma i concetti legati allo sport sono condensati in poche righe; manca ad esempio un accenno agli sport popolari, cui collego anche la promozione del patois. Mi sarei aspettato un'attenzione allo sci alpinismo, slittino su pista e chilometro lanciato. Anche la mobilità sostenibile è un argomento per promuovere il nostro territorio, ma tenendo in considerazione tutti i paesi. Il parco naturale del Mont Avic ha grandissime potenzialità, ci sono ampi margini di manovra ed è un grande dispiacere vedere la vicinanza con la discarica di Chalamy: non è un bel biglietto da visita. Il Forte di Bard rappresenta un valore aggiunto e spero ritorni ad essere quel fiore all'occhiello che era qualche anno fa, in modo da rilanciare la bassa Valle nel suo complesso. Mi auguro che ci sia un maggiore impegno nella realizzazione del progetto rispetto a come era stato realizzato il Percorso Balteo, un progetto interessante e dalle grandi potenzialità: se fosse stato studiato in maniera più coinvolgente e con una diversa logica di promozione del nostro territorio.»

Di valorizzazione della Valle d'Aosta ha parlato anche il Consigliere della Lega VdA Christian Ganis: «Manca un trait d'union tra amministratori, commercianti e promozione dei prodotti valdostani. Sarebbe opportuno pensare ad una campagna promozionale in vista della stagione invernale alle porte, senza dimenticare l'emergenza Covid: ulteriori misure di contenimento sarebbero un danno per tutti gli operatori commerciali. Le scelte politiche dovranno essere ponderate, valutate al meglio per il bene di tutti i valdostani.»

Pour le Conseiller de la Lega VdA Erik Lavy «les langues des Walser sont en train de mourir, tout comme le bilinguisme valdôtain: les jeunes détestent le français et l'allemand qui sont considérées comme des langues étrangères. C'est une émergence, car sans langue il n'y a pas d'identité, sans identité il n'y a pas d'autonomie et sans autonomie on n'a pas de Vallée d'Aoste. Je n'ai pas entendu un discours sur la valorisation de la montagne: repeupler nos vallées c'est notre rêve et aujourd'hui il y en aurait la possibilité.» Il Consigliere ha poi parlato di «errore madornale dei partiti autonomisti: preferire chi governa a Roma senza guardare al territorio è una scelta pericolosissima; una scelta che pagherete cara perché pur di non abbandonare i vostri metodi avete preferito fare un accordo con una sinistra che è razzista nei confronti della Valle d'Aosta. Ma voi non riuscirete a piegare i valdostani che hanno alzato la testa e che vogliono il riscatto. Da parte nostra ci sarà volontà di collaborare perché il momento lo richiede, ma non provate a fare i vostri giochini perché noi saremo qui a controllare. Per i valdostani, per la Valle d'Aosta.»

Per il Consigliere della Lega Vallée d'Aoste Dino Planaz, «il programma non va nel concreto. Mi sarei aspettato più buon senso, ma i fatti oggi dimostrano il contrario. Oggi avremmo già potuto iniziare a dare risposte ai valdostani, invece non c'è stata condivisione sui temi da trattare, nemmeno su un settore fondamentale come l'agricoltura. Non ci sono risposte per la selvicoltura, ci si limita a parlare dei cambiamenti climatici. Questo è un programma costruito per formare una Giunta, non per dare risposte ai valdostani.»

La Consigliera Raffaella Foudraz (Lega VdA) si è concentrata su due tematiche: discariche e trasporti. «Due punti trattati in poche righe: cave e discariche vengono liquidate in cinque righe, eppure sono sotto gli occhi le battaglie di privati cittadini che sono state messe in campo per difendere la salute; ai trasporti, trafori e aeroporto sono state dedicate ben 11 righe, ma si può parlare di incentivare turismo e commercio senza pensare alle infrastrutture per far arrivare in poco tempo i turisti in Valle d'Aosta?»

Il Consigliere di Lega VdA Nicoletta Spelgatti ha dichiarato: «Al collega Lavevaz più volte ho riconosciuto, sia pubblicamente che privatamente, il merito di aver portato avanti un cambiamento, che lo ha premiato anche nelle elezioni, ma i metodi utilizzati per la formazione di questo Governo sono stati scorretti e improntati alla restaurazione. Già durante lo spoglio siete usciti con comunicati stampa ufficiali in cui parlavate di accordo tra autonomisti e sinistra, mettendo all'opposizione la Lega. Così facendo avete dimostrato un totale disinteresse nei confronti dei valdostani, non della Lega, perché avete dichiarato apertamente che il loro voto non conta nulla. Noi siamo assolutamente capaci di dialogare e di costruire e questo è ciò di cui abbiamo anche parlato in tutta la campagna elettorale perché da subito abbiamo spiegato la necessità di costruire una maggioranza solida e stabile, capace di costruire e di affrontare un momento così drammatico a livello sanitario, economico e sociale. Avete scelto invece di andare con la sinistra i cui programmi sono agli antipodi rispetto ai vostri su molti punti fondamentali. Con questi presupposti traghettare la Valle D'Aosta fuori dalla crisi sarà durissima. E il peso sarà ancora più duro proprio per l'aver scelto di mettere all'opposizione il primo partito. Detto questo, auguro comunque al collega Lavevaz di riuscire a lavorare per il bene della nostra regione. La nostra opposizione terrà certamente conto del contesto attuale e saprà essere costruttiva, ma anche ferma

Il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Aurelio Marguerettaz, ha parlato di «momento di grande responsabilità: amministrare la Regione e dare risposte. Tutti gli interventi di oggi sono preziosi, di cui terremo sicuramente conto e abbiamo apprezzato alcuni dei toni pacati. Il confronto senza utilizzare la clava è proficuo e quindi è importante sottolineare i problemi, ma facendo dei ragionamenti che siano costruttivi. Nell'Union esiste il gioco di squadra: Renzo Testolin, molto umilmente, si è messo a disposizione del movimento ed è per questo che ha preso più voti, così come molto umilmente ha fatto un passo indietro quando gli è stato chiesto. Questo programma è un work in progress: le azioni, partendo dalle attività già messe in campo, andranno implementate. La Lega ha avuto un risultato sicuramente importante, ma qualcuno ha valutato che delle 15.000 preferenze ci sono 6.000 voti di lista? Chi ha votato Lega, ha votato i Consiglieri valdostani o ha votato Salvini? L'Union Valdôtaine ha fatto un azzardo esprimendo una lista di 23 persone con un percorso politico che nessuno ha messo in discussione: abbiamo preso sette Consiglieri malgrado chi ci indicasse come morti. Il nostro consenso è stato raccolto senza l'intervento di leader nazionali. Con l'imperfezione di questo programma di cui siamo consapevoli raccogliamo le vostre considerazioni, ma non vogliamo più sentir parlare di guerra: per poter dialogare dobbiamo distinguere la campagna elettorale dall'amministrazione. Per risolvere i problemi bisogna parlarsi, non fare le guerre.»

Il Consigliere Luciano Caveri (Vallée d'Aoste Unie) ha sostenuto: «Aujourd'hui il faut penser à notre communauté et il faut avoir une attitude sérieuse, en réfléchissant sur un éventuel point à la ligne. Il faut être fiers de notre passé, maintenant nous sommes dispersés en tant qu'autonomistes et j'apprécie l'effort accompli suite aux élections, compte tenu que les électeurs du monde autonomiste valdôtain ont le désir de trouver une synthèse. La nascita di un Governo passa attraverso le scelte, e oggi la scelta prioritaria è il desiderio dei quattordici di superare diversità, malumori, divergenze, per ricostruire un'area autonomista troppo divisa che ha valori e idee di cui sono orgoglioso. La partenza di questa Legislatura in un clima emergenziale obbliga l'Assemblea a una riflessione che va oltre la "politique politicienne". La logica del prossimo periodo sarà affrontare tutti insieme i temi salienti, per proiettarci verso il futuro, ad esempio ottenendo l'intesa con lo Stato per avere un nuovo Statuto. Oggi, nel rispetto della dialettica politica e delle responsabilità di maggioranza e di opposizione, esprimo la speranza di creare quei ponti che in passato, troppo spesso, abbiamo costruito, poi crollati. Errori ce ne sono stati, ma siamo gli eredi dell'Autonomia valdostana e dobbiamo operare in questo solco.»

La Capogruppo del PCP, Erika Guichardaz, ha sottolineato che «il Progetto Civico Progressista ha messo insieme persone di sensibilità diverse ma unite dagli stessi valori. Noi prendiamo l'impegno a portare avanti quanto da noi proposto: la levatura morale e culturale del Presidente Bertin e le competenze dei nostri eletti sono ottimi segnali per rispondere a questa esigenza e per ridare centralità al Consiglio regionale. L'emergenza sanitaria ci investe di grandi responsabilità: i cittadini chiedono una maggioranza coesa, ci chiedono di governare per dare risposte ai problemi e spero che si possa dialogare con l'opposizione. Il Presidente Lavevaz è una persona di grande valore, capace di dialogare. In questo Consiglio siamo solo in 4 donne elette: c'è un problema di rappresentanza cui dovremo porre rimedio, perché la rappresentanza di genere è fondamentale per cercare di soddisfare le esigenze di tutta la società. La sinistra valdostana non è antivaldostana: sono valdostana, ho sposato un Walser e la mia valdostanità è indipendente da ogni mia appartenenza politica. Tra i valori che uniscono il PCP c'è sicuramente l'amore per la nostra terra, così come c'è grande sintonia con i partiti autonomisti. Io spero che si possa lavorare con serietà e serenità. È di questo che ha bisogno la Valle d'Aosta.»

Il dibattito prosegue domani, mercoledì 21 ottobre, a partire dalle ore 9.00.

 

 

SC-MM