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Comunicato n° 608 del 23 ottobre 2019

Interrogazione sul Consiglio territoriale per l'immigrazione

Seduta consiliare del 23 ottobre 2019

 

Il gruppo Ambiente Diritti Uguaglianza VdA, nel corso della seduta consiliare del 23 ottobre 2019, ha parlato del Consiglio territoriale per l'immigrazione (CTI).

La Consigliera Daria Pulz ha interrogato il Governo regionale chiedendo perché il CTI, istituito nel 1999 in ogni prefettura, non si riunisca in Valle d'Aosta dal 2012.

Il Presidente della Regione, Antonio Fosson, ha riferito che «in Valle d'Aosta, il Consiglio territoriale per l’immigrazione prevede circa 40 componenti ed è stato riunito in composizione plenaria 5 volte (2 volte nel 2005, 1 volta nel 2007, 1 volta nel 2011 e 1 volta nel 2012). Il funzionamento è stato anche garantito attraverso la costituzione di gruppi di lavoro tematici, tenuto conto della difficoltà di riunire periodicamente il Consiglio in composizione plenaria. Il coordinamento dei diversi gruppi di lavoro è stata assegnata alle diverse strutture dell'Amministrazione che si occupano del fenomeno migratorio, in relazione alla materia trattata. Dal 2012 il CTI non si è più riunito in composizione plenaria per motivi diversi: da un lato, non vi sono più stati interventi legislativi significativi in materia di immigrazione e, soprattutto, dopo l’ultima regolarizzazione risalente proprio al 2012, non sono stati più emanati dal Presidente del Consiglio dei ministri i cosiddetti “decreti flussi” che stabilivano annualmente i contingenti di cittadini extracomunitari autorizzati all’ingresso in Italia. Ciò ha portato negli ultimi anni ad una inversione di tendenza in Valle d’Aosta, per quanto riguarda le presenze degli immigrati: se fino all'anno 2013, infatti, il fenomeno migratorio era in costante aumento, a partire dal 2014 si è registrata una costante contrazione delle presenze, passando dalle 9.333 del 31 dicembre 2013 alle 8.294 registrate del 31 dicembre 2018.  Inoltre, a partire dal 2014, come tutti sappiamo, si è assistito alla cosiddetta "emergenza sbarchi” e alla conseguente necessità di garantire servizi di accoglienza su tutto il territorio italiano, attività che ha finito per essere assorbente rispetto alle restanti tematiche riguardanti la materia migratoria

Il Presidente, evidenziando che «la Struttura regionale affari di prefettura ha comunque continuato ad assicurare le ordinarie attività di monitoraggio, sentendo le diverse componenti del Consiglio, e la trasmissione al Ministero dell’interno dei dati raccolti sul territorio regionale», ha annunciato di aver chiesto a tale Struttura di convocare non appena possibile una riunione plenaria del CTI, «al fine di fare il punto della situazione in merito alla presenza di cittadini stranieri regolarmente presenti nel territorio regionale e di eventuali problematiche di integrazione

La Consigliera Daria Pulz ha accolto con soddisfazione la convocazione prossima del CTI: «L'immigrazione è una questione che la politica ha il dovere di affrontare, per fare in modo che la società sia in grado di gestirla e di armonizzarla con le esigenze di tutte e di tutti. Gli stranieri, che cooperano alla ricchezza del nostro Paese, con le tasse che pagano e i contributi previdenziali che versano, hanno diritto di essere coinvolti, ascoltati e di manifestare le proprie istanze. Il compito dei CTI è proprio quello di elaborare delle progettualità, di creare governance per il processo di integrazione. Pare assurdo che, di fronte un fenomeno come quello dell'immigrazione, che sembra irrazionalmente terrorizzare e che anche in Valle si sta caricando di problematiche urgenti, come lo sfruttamento lavorativo, non si sia più ritenuto di convocarlo. Coinvolgere tutti gli attori che operano nel settore parrebbe la scelta più logica e opportuna da fare, soprattutto in un momento come questo nel quale l'interesse non è occuparsi di serie politiche migratorie, ma di trasformare i fenomeni migratori, di cui siamo tutti figli, in false informazioni e in becera propaganda.»

SC