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Comunicato n° 565 del 4 ottobre 2019

Approvato il testo di legge sulla mobilità sostenibile

Adunanza consiliare del 2 e 3 ottobre 2019: conclusi i lavori

 

Il Consiglio regionale, nella seduta del 3 ottobre 2019, ha approvato, con 23 voti a favore (AV, UV, SA, PNV-AC-FV, RC-AC, M5S), 2 contrari (Luboz e Lucianaz di Lega VdA) e 10 astensioni (Lega VdA, Mouv', ADU-VdA e Misto), un testo di legge in materia di principi e disposizioni per lo sviluppo della mobilità sostenibile.

Il testo, risultante dal coordinamento di due progetti di legge condotto dalla terza e dalla quarta Commissione consiliare, si compone di 22 articoli, volti a favorire la realizzazione di infrastrutture per la mobilità ciclistica, attraverso percorsi ciclabili e reti di punti di ricarica per bici elettriche; a promuovere il car sharing e altre forme di mobilità condivise; a erogare contributi diretti sia per l'acquisto di veicoli nuovi e usati a bassa emissione di CO2 non superiori a 70 grammi per chilometro (fino a 6.000 euro a veicolo per i privati cittadini per un costo di acquisto massimo di 60.000 euro; fino a 10.000 euro per esercenti attività economica non di trasporto passeggeri; fino a 15.000 euro per esercenti attività trasporto passeggeri), sia per il leasing e il noleggio a lungo termine (fino a 6.000 euro), sia per l'acquisto di veicoli a pedalata assistita (fino a 700 euro) e per la micromobilità elettrica (fino a 300 euro); a incentivare il rinnovo del parco veicoli di proprietà pubblica e a sostenere gli Enti locali che attueranno sistemi sperimentali di mobilità sostenibile.

Il Presidente della quarta Commissione, Giovanni Barocco (UV), relatore del provvedimento, ha sottolineato: «Si è trattato di un processo lungo e questo testo di legge è il frutto di tanti confronti e discussioni. Il risultato senz'altro può essere migliorato: d'altronde, l'ottimo non è di questo mondo. Rappresenta un piccolo passo, che comunque permette di giungere alla cima. Abbiamo creato gruppi di lavoro, abbiamo riunito Commissioni congiuntamente e le diverse sensibilità politiche hanno dialogato. Abbiamo audito esperti, rappresentanti di diverse categorie economiche, Confindustria, CNA e Confcommercio; ci è stata rimarcata l'importanza dei processi partecipati, ci è stato suggerito di lavorare per aumentare l'attrattività del trasporto pubblico. L'Assessore di Torino ci ha lasciato suggestioni interessanti riguardo all'idrogeno, che dovremo sviluppare

«Questa legge vuole modificare dei comportamenti attraverso un sistema premiante - ha proseguito il Consigliere -. Teniamo conto che in Italia, il 90% delle leggi di mobilità ha caratteri incentivanti, mentre nel nord Europa le leggi sono più che altro sanzionatorie. L'elaborazione del testo ha potuto contare sull'apporto del Movimento 5 Stelle, in particolare del Consigliere Mossa. È fuorviante affermare che questa legge preveda soltanto contributi; certo, c'è un sistema incentivante, considerato quale mezzo per cambiare il nostro parco di veicoli, ma la norma definisce anche i principi e i valori che delineano il campo d'azione. Pensiamo di poter raggiungere gli obiettivi prefissati per far diventare la nostra regione Fossil Fuel Free grazie alla collaborazione dei valdostani, che andranno ben informati in materia. Raccogliamo questa sfida

Sette ordini del giorno

Nell'ambito dell'esame del testo di legge, i gruppi Lega VdA, Mouv' e Misto hanno depositato sette ordini del giorno, di cui uno approvato.

Il testo, così come emendato di concerto con l'Assessore Bertschy, ha ottenuto 32 voti a favore e 2 astenuti (RC-AC e ADU-VdA) e impegna il Governo regionale ad avviare entro 60 giorni una serie di contatti con Ferrovie dello Stato, le Regioni Piemonte e Auvergne-Rhône-Alpes e il Comune di Torino, al fine di poter entrare nel programma sperimentale dei treni a idrogeno per l'utilizzo di questa tecnologia sulla tratta ferroviaria valdostana.

Gli altri ordini del giorno sono stati respinti: il primo chiedeva di rinviare l'approvazione della legge e di esaminarla contestualmente al Piano regionale dei trasporti al fine di coordinare i due testi; il secondo sollecitava la definizione, entro 60 giorni e d'intesa con il Comune di Aosta, di un cronoprogramma per lo sviluppo della mobilità ciclistica in città; il terzo impegnava il Governo a condurre uno studio sulle potenzialità dello sviluppo di una rete infrastrutturale di distribuzione del gas naturale quale alternativa alle motorizzazioni termiche tradizionali; il quarto e quinto erano volti a individuare nella prossima finanziaria regionale le risorse per trasformare le colonnine di ricarica presenti sul territorio da corrente alternata a corrente continua e per avviare uno studio di approfondimento dei sistemi di riciclo delle batterie dei veicoli elettrici; l'ultimo ordine del giorno proponeva di avviare uno studio di fattibilità in merito alla possibilità di implementare il trasporto pubblico locale urbano e/o extraurbano a fune o su monorotaie sopraelevate.

Sul testo di legge sono stati presentati 24 emendamenti, di cui 6 approvati: 1 della seconda Commissione, 2 dell'Assessore ai trasporti, 1 del Presidente della quarta Commissione, 1 del M5S e 1 sub-emendamento della maggioranza. Sono stati invece respinti i 9 emendamenti dei gruppi Lega VdA, Mouv' e Misto, i 3 emendamenti del gruppo ADU-VdA, i 6 del gruppo M5S.

Il dibattito

«Questo - ha dichiarato la Consigliera Chiara Minelli (RC-AC) - è un provvedimento importante, che aspettiamo da molto tempo. La lunga fase di elaborazione lo ha reso ancora più rilevante, con una nuova e più valida connotazione: doveva essere solo un sostegno all'acquisto di veicoli elettrici, ma a questo si è aggiunta una parte che declina le tappe di una strategia per indirizzare l'intero settore trasporti verso l'uscita dall'utilizzo dei carburanti di origine fossile. La Valle d'Aosta è caratterizzata statisticamente da un eccesso di automobili private, con un utilizzo della bicicletta molto limitato e una mobilità condivisa che riguarda pochi casi virtuosi. Molto è dovuto alle caratteristiche del nostro territorio, ma a questo si aggiungono anche 50 anni di politiche poco lungimiranti di buoni di benzina, di sostegno alla mobilità energivora. La riconversione ecologica dei trasporti è un elemento importante della lotta ai cambiamenti climatici: in Valle d'Aosta i trasporti determinano la percentuale più elevata di consumo di energie fossili, con il 38% del totale (contro il 30% dei consumi domestici e il 19% di quelli industriali). Occorrono quindi interventi specifici e urgenti. Il primo è potenziare la rete di distribuzione dell'energia elettrica, installando quindi un numero congruo di postazioni di ricarica nelle abitazioni e negli stalli pubblici: migliaia di colonnine. Questo tipo di interventi può essere attuato da CVA: abbiamo la fortuna di avere sul territorio regionale la produzione dell'energia rinnovabile necessaria, oltre ad avere un'azienda interamente pubblica per poter intraprendere questo percorso di transizione dei trasporti verso la trazione elettrica. All'interno di questa visione strategica ha senso parlare di contributi, anche per veicoli elettrici: questi vanno però collocati all'interno di una visione complessiva che si indirizzi urgentemente verso l'infrastrutturazione elettrica del territorio. Votiamo quindi in modo convintamente favorevole

Il Capogruppo del Mouv', Stefano Ferrero, ha parlato di «una legge in cui l'espressione "mobilità sostenibile" viene strumentalizzata per nascondere un mero contributo. Non bisogna vergognarsi di concedere degli incentivi, ma chiamiamoli con il loro nome piuttosto che con diciture roboanti. È un ritorno al passato, nonostante i ripetuti tentativi di cambiare un sistema del genere. Non è il tempo impiegato nella redazione a qualificare i contenuti di una legge. In questo caso, si trattava di mettere una casella nel famoso libro dei sogni; ma le pennellate di verde sono state date sulla ruggine. Questa è la legge di una mobilità insostenibile, reggendosi soltanto sull'elargizione di pochi soldi rispetto agli attuali costi proibitivi dell'elettrico. I valdostani non si illudano di poter comprare tutti auto o bici elettriche

«Questa legge - ha detto il Consigliere Flavio Peinetti (UV) - dimostra dei passi avanti anche nella presa di coscienza del problema. Ci è chiesto un cambiamento radicale di visione: il testo che affrontiamo va nella direzione di contribuire a cambiare gli stili di vita di tutti di noi. Per questo vogliamo andare al di là del mero contributo. Non si tratta di una norma sulla mobilità elettrica, ma su tutte le modalità di trasporto sostenibili, non superiori a 70 grammi per chilometro. Molti emendamenti sono stati accolti: il tempo è stato sufficiente per mettere in campo una buona legge, aperta a possibili visioni future. Certo siamo davanti a un testo che dovrà essere monitorato, modulato e migliorato, perché affronta un quadro in continua evoluzione. La legge andrà adeguata a ciò che accade: per questo noi la voteremo con convinzione

Il Consigliere Luciano Mossa (M5S) ha osservato: «Una delle nostre 5 stelle simboleggia i trasporti, un settore che dovrà subire presto grandi cambiamenti: un obiettivo che ci siamo posti è raggiungere, entro il 2050, almeno il 90% di elettrificazione dei consumi, attraverso un percorso di transizione, frutto di una pianificazione partecipata, in grado di sfruttare tutte le tecnologie disponibili. Qualsiasi legge uscirà oggi da quest'Aula non sarà sufficiente a completare questo percorso verso la mobilità sostenibile, sarà solo un punto di partenza, una scintilla innescata grazie ad una mozione che abbiamo presentato a inizio Legislatura e votata all'unanimità. Sinora è stato fatto ben poco. L'obiettivo cardine che ci dobbiamo prefissare è quello di invogliare i cittadini a non usare i mezzi privati: dobbiamo dotarci di un servizio di trasporto pubblico locale sostenibile, capillare ed efficiente, di piste ciclabili e pedonali sicure che colleghino tutte le aree urbane e non. Ci fa piacere che molti dei nostri emendamenti migliorativi siano stati accolti e che ci sia stata sentita partecipazione ai lavori sulla stesura di questa legge. Questa è la dimostrazione che se un'idea è buona non ha colori, non è di destra né di sinistra. Se c'è l'interesse di ottenere qualcosa di buono per i cittadini, ben venga lavorare assieme, al di là delle bandiere

Il Consigliere Roberto Cognetta (Mouv') ha sostenuto: «Una legge che fosse veramente per la mobilità sostenibile dovrebbe mettere in campo delle azioni per favorire la mobilità alternativa: a piedi, la bicicletta, l'autobus, il car sharing, il treno. Invece l'unica cosa che si propone è quella di dare degli incentivi per moltiplicare le auto private elettriche, anche se, con i soldi messi in campo, si possono comprare al limite 300 auto su un parco circolante di 200 mila mezzi. Proprio non ci siamo. Quando arriverà il Piano regionale dei trasporti potremo veramente affrontare la mobilità sostenibile, ma non ora. Questa non è una legge sulla mobilità sostenibile

«Per essere sostenibile - ha dichiarato la Consigliera Daria Pulz (ADU-VdA) - la mobilità deve essere per tutti efficiente ed efficace. Accoglieremmo a braccia aperte una legge che proponesse modalità davvero rivoluzionarie rispetto al nostro modo di spostarci nella quotidianità, ma non è questo il caso: non capiamo neppure perché non si sia aspettata la possibilità di armonizzare questa legge con il Piano regionale dei trasporti, che pure è in dirittura d'arrivo. Chico Mendes diceva che "l'ambientalismo, senza lotta di classe, è semplicemente giardinaggio": questo ci sembra un ambientalismo da salotto, con i contributi che vengono assegnati a pioggia indipendentemente dal reddito. Abbiamo presentato due emendamenti per modulare i contributi all'ISEE di chi li richiede: senza queste fasce di reddito la legge non è per noi accettabile. Una legge migliore, davvero autentica sulla mobilità, avrebbe potuto essere studiata. Si sarebbe anche dovuta coinvolgere molto di più la popolazione: viviamo in un contesto dove gli effetti dei cambiamenti climatici sono evidenti, e quindi è possibile sviluppare in tutti i cittadini valdostani una sensibilità che, nei nostri giovani, è già molto forte».

Le Conseiller de l'UV Joël Farcoz a dit que «nous avons des buts bien précis pour la Vallée d'Aoste de 2019 et dans cette loi nous trouvons une partie des principes que nous avons énoncés pour la stratégie Fossil Fuel Free 2040, qui trouvent une dignité et une expérimentation.» Per il Consigliere, «la Valle d'Aosta ha voluto essere sperimentale non perché qualcuno è arrivato in Valle e ci ha detto che dovevamo essere un laboratorio sui cambiamenti climatici, ma perché noi crediamo nell'autogoverno e abbiamo anticipato da anni queste nuove sensibilità ambientali. Questa legge, partendo dal dato che la mobilità è uno dei settori maggiormente inquinanti, propone un modello per risanare il parco macchine inquinanti e per aumentare le buone pratiche sperimentali del car-sharing. Sono poi convinto che ci dovrà essere una strategia condivisa tra la CVA e i Comuni affinché l'infrastrutturazione del territorio non diventi una giungla, ma ci sia coordinamento; inoltre dovremo approfondire la questione delle strade poderali, in quanto il mondo turistico si avvarrà sempre più delle e-bike e dovremo ragionare sulle responsabilità che oggi sono in capo ai proprietari e ai consorzi

La Consigliera Manuela Nasso (M5S) ha sostenuto: «Non possiamo fare miracoli, ma nemmeno star fermi senza fare nulla e criticare soltanto. Come gruppo, non concordavamo sul testo di legge iniziale, per cui abbiamo deciso di dare il nostro apporto ad un nuovo provvedimento e abbiamo lavorato tanto per questo; non abbiamo assolutamente nulla di cui vergognarci, anzi, siamo molto fieri della nostra attività. In passato, è vero, con il sistema sconsiderato dei contributi a pioggia, non si è usata lungimiranza, ma si è andati soltanto in cerca di consenso elettorale; non è di certo questo il caso: ora è fin troppo tardi e da qualche parte bisogna partire, non dimentichiamoci che per i vari veicoli elettrici i costi alti di oggi sono certamente destinati a scendere e comunque in legge ci sono molte altre iniziative. La politica è anche compromesso, questo testo è migliorabile e noi lo abbiamo già migliorato molto. La nostra attenzione resterà sempre altissima sugli sviluppi di questa legge, che non va strumentalizzata perché rappresenta finalmente un inizio

«Questo provvedimento - ha dichiarato il Capogruppo della Stella Alpina, Pierluigi Marquis, - vuole essere un approccio importante alla mobilità sostenibile con principi e disposizioni per il suo sviluppo. Quando nel 2013 abbiamo partecipato al primo bando per installare le colonnine di ricarica, sembrava stessimo parlando di un futuro lontano: era poco tempo fa, ma adesso ci troviamo a dover potenziare quel percorso. Bisogna quindi guardare a ciò che succede su scala nazionale e internazionale, e adattare le soluzioni alla nostra specificità. La conformazione del nostro territorio pone difficoltà specifiche: occorre proseguire nella direzione della multimodalità dei trasporti, come sarà nel Piano regionale; perché non potremo mai pensare in Valle d'Aosta di rinunciare al trasporto privato su gomma. Occorre quindi migliorare il parco dei mezzi in circolazione, muovendoci anche nella direzione del car sharing e del car pooling. Questo processo non potrà che essere condiviso con la popolazione: e nostro compito è anche quello di dare una visione organica di questo percorso, con iniziative e norme complementari che vanno tutte nella stessa direzione con la massima attenzione gli approcci innovativi che le tecnologie rendono disponibili

Per il Consigliere Luca Distort (Lega VdA), «non si tratta di boicottare questa legge, ma si tratta di approvare un'iniziativa che ci auspichiamo virtuosa e che, come tale, deve passare attraverso forma e contenuto virtuosi. Approfondendo e acquisendo consapevolezza nel corso delle audizioni in Commissione, come gruppo Lega ci siamo resi conto che gli emendamenti che proponevamo a questo contenitore erano solo delle toppe e che questa non era una legge sulla mobilità sostenibile. Di mobilità sostenibile potremo parlare quando avremo il Piano regionale dei trasporti: quello sarà il vero contenitore. Questa legge, per avere una sua dignità, deve invece chiamarsi in altro modo, perché altro non è che una norma per l'erogazione di aiuti economici e noi crediamo in questo settore: ecco perché abbiamo proposto un emendamento che ne modifichi il titolo in "Misure per incentivare il rinnovo del parco auto valdostano a favore della trazione elettrica o di forme alternative alla trazione termica tradizionale". Certo è che sono una goccia nel mare, perché con le risorse messe a disposizione si potrà sostituire lo 0.15% del parco auto valdostano. Non prendiamo quindi in giro i valdostani, che non lo meritano, e non prendiamo in giro la dignità del nostro lavoro

Per il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, «siamo tutti a favore di un ambiente più pulito e di una mobilità più sostenibile, ma la differenza è data dai contenuti. Questa purtroppo non è una legge sulla mobilità, bensì una legge per il salvataggio della maggioranza, visto che fino all'ingresso della stampella di Rete Civica non se ne era mai parlato. Ci si accusa di fare giochi politici per indebolire questa maggioranza, ma i giochi e le chiusure appartengono ad altri. Se questa legge risolverà tutti i problemi della mobilità, com'è possibile che la stessa maggioranza presenti emendamenti e sub-emendamenti? Noi vogliamo collaborare attivamente e testimonianza ne è la nostra richiesta, poi svilita e respinta, della convocazione di un Consiglio straordinario ad hoc. Questo è un esempio di legge del baratto amministrativo: io ti do un provvedimento e tu mi garantisci la poltrona

«È sbagliato dire - è intervenuto il Capogruppo dell'UV, Luca Bianchi, - che si diano contributi a pioggia tornando a un modello passato: sono molte le Regioni che hanno legiferato in questo senso, in questi mesi, e sono realtà dove non sono autonomisti a governare. È accaduto nel Lazio, in Lombardia, in Veneto: qui il limite di reddito per ricevere contributi è di 75.000 euro. Ma anche a Trento, o a Bolzano dove l'agevolazione va direttamente come rimborso ai concessionari. Semplicemente, questo strumento ci permette di dare un sostegno a chi passa a veicoli con un impatto ambientale più basso: al di là del nome della legge, non capisco perché ci si possa opporre. Ma questa legge va al di là dei contributi: va nella direzione giusta, con un impianto che ci permette di dare un segnale alle generazioni future e di confermare la nostra attenzione all'ambiente valdostano».

Il Consigliere Stefano Aggravi (Lega VdA) si è soffermato sugli emendamenti e sugli ordini del giorno depositati in Aula: «Il testo in esame sul 2019 prevede un onere di spesa di 6,8 milioni di euro: per gli incentivi ci sono a disposizioni circa 1,8 milioni, il resto fa parte di interventi già avviati e definiti, ma il tema della mobilità sostenibile è molto più ampio e diverso. Con i nostri emendamenti vogliamo portare avanti un'operazione verità, ossia che la legge non verte sulla mobilità sostenibile, mentre gli ordini del giorno vogliono approfondire alcune tematiche che riteniamo "core": penso allo sviluppo delle reti di metano e gas GNL, anche a livello di Unione europea nell'ambito dell'evoluzione del traffico commerciale, visto che questo tipo di combustibile sembra rendere di più, in tutte le condizioni atmosferiche. Noi riteniamo che, così come licenziata dalle Commissioni in maniera rapida e raffazzonata, questa legge non sia altro che schiava di un accordo politico. Peccato che il treno si fermi ancora ad Eboli e non ad Aosta

Il Consigliere Nicoletta Spelgatti (Lega VdA) ha sottolineato: «Grazie alla presentazione dei nostri 3.000 emendamenti su di un disegno di legge che di mobilità non ha nulla se non il titolo, siamo riusciti ad ottenere il rinvio della discussione di questo testo in Commissione, eppure il lavoro si è svolto comunque in fretta e furia. Soprattutto, non ci si è fermati nemmeno di fronte al fatto che nessuno, tra gli auditi, si è detto favorevole a questo provvedimento. Anzi, sono state sollevate tantissime critiche e sono state date moltissime indicazioni su tutto ciò che manca, ma non si è tenuto conto di nulla, tanto che oggi siamo a discutere di un testo che non è stato modificato se non in particolari minimi. Non si sta facendo nulla per la realizzazione di piste ciclabili e stiamo perdendo i fondi stanziati dall'Europa. Questa non è una legge sulla mobilità sostenibile, è una presa in giro. Ma noi non ci stiamo, il nostro concetto di lavoro è ben diverso, anche dagli slogan fatti per rispondere ai diktat della "Piattaforma Riccarand"

Il Consigliere Claudio Restano (GM) ha dichiarato: «Questa è una norma che parte da lontano, con il lavoro di soggetti diversi e con un percorso in Commissione estremamente interessante. Ma sarebbe stata necessaria un'incubazione ancora maggiore, per mettere in campo una progettualità più ampia e raccogliere le suggestioni di chi ha portato la propria esperienza. Si parla tanto di elettrico, per esempio, e non di idrogeno: quel futuro, invece, è già qui. Una legge come questa deve nascere da un confronto più ampio con il territorio, ed essere articolata insieme al Piano regionale dei trasporti. La legge è incompleta: dovrebbe tendere a modificare i comportamenti dei valdostani, ma questi comportamenti non li conosciamo. Occorrerebbe per esempio monitorare i flussi del traffico attraverso le celle telefoniche, come fatto altrove, per capire meglio come agire; e dovremmo pensare ai presupposti, come a Bolzano dove il primo passaggio è stato una riflessione sull'urbanistica che qui è completamente mancata. Inoltre, la legge vede il Consiglio rinunciare a tutte le sue prerogative: spesso tutto è delegato alla Giunta, mentre il luogo della proposta e di indirizzo deve essere di quest'Assemblea».

Il Presidente della terza Commissione, Alessandro Nogara (AV), ha evidenziato come «sin dalla presentazione del primo disegno di legge si sia cercato in Commissione di avere un atteggiamento costruttivo, che coinvolgesse minoranza e maggioranza, finalizzato alla stesura di un testo che avesse come obiettivo, la riduzione delle emissioni inquinanti legate alla mobilità. Sinora nel dibattito si è fatto riferimento a pochissime delle audizioni effettuate e tengo a precisare che sono stati diversi gli intervenuti che hanno considerato positivamente il provvedimento. Ci sembra di aver svolto un lavoro discreto, accogliendo anche le suggestioni degli esperti, e non apprezziamo alcuni interventi di oggi in Aula, a favore di telecamera. È una legge che aiuta l'ambiente, è una goccia nell'oceano, ma è il meglio che siamo riusciti a fare. Ben venga se al più presto si riuscirà a rimetterci mano e a migliorarla

L'Assessore ai trasporti, Luigi Bertschy, ha osservato che «in politica bisogna far sognare ma anche essere concreti, costruendo progetti sostenibili nel tempo e dando dare risposte ai cittadini. È vero che il Piano regionale dei trasporti poteva essere il momento più opportuno per discutere questa legge, ma ciò non toglie che questa legge possa andare avanti in maniera autonoma. Il PRT sarà l'occasione per fare dei ragionamenti insieme, sulla base di dati, e io spero di poter lavorare con la Commissione. Questa è una legge che sarà migliorabile nel tempo e che non risponde ai diktat di nessuno: è un inizio che dà anche degli obiettivi futuri - ridurre la mobilità privata a favore di quella pubblica, ridurre l'inquinamento - e noi abbiamo il dovere di lavorare con un entusiasmo che dia fiducia ai nostri giovani, anche attraverso un utilizzo diverso delle auto. È un peccato che il Consiglio non riesca a trovare la capacità di concludere un percorso che porterà sicuramente ad un cambiamento di abitudini. Noi continueremo a lavorare per promuovere politiche di incentivazione del trasporto pubblico a partire dai giovani, aumentando la partecipazione regionale al costo del biglietto, estendendo i servizi notturni. Alcuni ordini del giorno sono interessanti e penso in particolare a quello dell'idrogeno: RFI continua ad essere negligente nei confronti della Valle; da mesi sollecitiamo un suo intervento per progettare l'elettrificazione, ma ad oggi non abbiamo risposte. Se si presenteranno altre sperimentazioni, come quelle dell'idrogeno, le valuteremo con attenzione lavorando in sinergia con il vicino Piemonte

Il Consigliere Elso Gerandin (Mouv') ha dichiarato: «Nessuno in quest'Aula vuole venir meno all'impegno di lavorare sulla mobilità sostenibile, ma qui stiamo parlando di tutt'altro. Le audizioni che abbiamo avuto la possibilità di svolgere in Commissione, con i tecnici da una parte e i portatori di interesse dall'altra, ci hanno dato degli elementi di indirizzo: ma ci hanno fatto capire che serve coraggio, che servono strategie che qui mancano completamente. Questa norma avrà pochissimo impatto, perché non ci sono elementi né di prospettiva né di sperimentazione. Dobbiamo essere onesti e chiamare le cose con il loro nome: questo rimane esclusivamente un intervento economico. Per quanto ci riguarda, vogliamo essere coerenti con la mozione che abbiamo votato all'epoca: per noi l'impegno per un disegno di legge sulla mobilità sostenibile inizia oggi, perché quello che approviamo adesso non ha niente a che fare con la mobilità sostenibile. Lo faremo con o senza collaborazione di questa maggioranza allargata al Movimento 5 Stelle.»

L'Assessore alle attività produttive, Renzo Testolin, ha aggiunto: «Stiamo parlando di un settore che subisce evoluzioni a rimo serrato, ogni settimana c'è una novità. Il testo del disegno di legge ha avuto origine il 23 luglio 2018, intraprendendo poi un iter di accomunamento tra il sostegno all'incentivo all'acquisto di nuovi veicoli con il concetto di mobilità sostenibile. La predisposizione del bilancio 2019, che questo Governo ha dovuto gestire in una decina di giorni, prevedeva risorse che destinavano per il 2019 e il 2020 1 milione 200 mila euro, per il 2021 un milione 220 mila euro. Già nel mese di aprile 2019, in sede di variazione di bilancio, abbiamo messo sul piatto ulteriori risorse, raddoppiando di fatto quelle a disposizione. E questa sarebbe inerzia? Abbiamo seguito un percorso che, nel tempo, ha reso spendibile questo provvedimento, arricchendolo cammin facendo. È un momento di partenza importante anche dal punto di vista finanziario: un milione e 700 mila euro stanziati per il 2019, poco meno di 2 milioni 700 mila euro per gli anni a venire consentiranno di agevolare un approccio diverso ad una mobilità che dovrà modificarsi, crescere. La nostra realtà regionale è per certi versi avulsa dal contesto nazionale ed internazionale, ma i punti di forza di questo provvedimento ci permetteranno di implementare ed aggiornare le indicazioni messe sul piatto da questa norma, accolta favorevolmente dal tessuto sociale valdostano. Non mi sembra opportuno focalizzarsi sul titolo, a discapito del lavoro svolto per creare i presupposti ad una norma di attenzione e di sviluppo

Il Presidente della Regione Antonio Fosson, in conclusione della discussione, ha detto che «è in atto una grande rivoluzione della nostra vita riguardo ai cambiamenti climatici. Questo è un primo passo: speriamo di farne altri insieme».

Il Consiglio è terminato e tornerà a riunirsi mercoledì 23 e giovedì 24 ottobre 2019.

SC-MM-DJ