Info Conseil

Comunicato n° 518 del 18 settembre 2019

Interrogazione a risposta immediata su nuove discariche in Valle d'Aosta

Seduta consiliare del 18 settembre 2019

 

Quante altre discariche come quella di Pompiod ad Aymavilles - che dovrebbe accogliere rifiuti speciali non urbani e non pericolosi provenienti in gran parte da fuori Valle - sono in procinto di essere aperte? È quanto ha chiesto la Consigliera Daria Pulz (ADU-VdA) con un'interrogazione a risposta immediata posta nella seduta consiliare del 18 settembre 2019.

La Consigliera Daria Pulz ha manifestato «preoccupazione per le autorizzazioni e successive deroghe per il conferimento nella discarica di Pompiod di rifiuti assimilabili a inerti, che tuttavia possono superare per quantità di sostanze pericolose i valori consentiti per le varie tipologie di materiali.»

L'Assessore all'ambiente, Albert Chatrian, ha risposto che «è importante che su questo tema ci sia chiarezza. In Valle d'Aosta ci sono discariche a titolarità privata, come Pompiod, e altre a titolarità pubblica, come Pontey: per quest'ultima, la Regione ha posto un vincolo che non autorizza a ricevere rifiuti da altre regioni o dall'estero. Per quanto riguarda i Comuni in cui sono presenti discariche per rifiuti inerti a titolarità pubblica, generalmente i Comuni hanno disposto il vincolo di accettare solo rifiuti prodotti sul territorio del Comune stesso. Le due discariche private sono quelle di Pompiod ad Aymavilles e di Chalamy a Issogne, ancora in fase di approntamento: non c'è in programma nessuna ulteriore autorizzazione. In questo senso è necessario segnalare che, da normativa comunitaria, i rifiuti speciali vengono trattati come merci: la Regione quindi non ne può ostacolare la libera circolazione per quanto riguarda i privati.»

Nella replica, la Consigliera Daria Pulz ha osservato: «La risposta non ci tranquillizza. Siamo coscienti che gli strumenti normativi non limitano abbastanza le autorizzazioni e le deroghe: basta un'autocertificazione da parte dei conferitori per depositare i rifiuti, che il gestore è tenuto a controllare con contro analisi costose e selettive, perché è impossibile analizzare tutti i materiali che poi reagiscono tra loro. La politica deve vestire i panni dei cittadini, facendosi carico delle loro motivate preoccupazioni.»

DJ