Communiqués

Progetto Civico Progressista

Progetto Civico Progressista




6 mai 2022

Castello di Introd: c'era tutto il tempo per programmare, valutare, decidere

Il gruppo consiliare Progetto Civico Progressista ha letto con dispiacere e disappunto le dichiarazioni del Presidente della Regione rese agli organi di informazione in cui si afferma che la Regione non intende esercitare il diritto di prelazione per l'acquisto del castello di Introd, perché i tempi della procedura non sarebbero compatibili con quelli necessari a reperire le risorse finanziarie.

«Dispiacere - specificano le Consigliere Chiara Minelli e Erika Guichardaz - perché la Regione, cioè l'intera comunità valdostana, rinuncia ad acquisire al patrimonio pubblico uno splendido edificio che costituisce un valore architettonico, culturale e anche turistico notevole oltre che un atout fondamentale per il comune di Introd e l'intero comprensorio.»

«Disappunto - proseguono le Consigliere di PCP - perché la motivazione è inaccettabile. La Regione è stata infatti informata fin dall'autunno 2021 dal Comune di Introd della decisione dei proprietari di vendere il castello. C'era quindi tutto il tempo di programmare, valutare, decidere. Oltretutto il nostro gruppo consiliare aveva da tempo sollevato la questione, prima con una interrogazione depositata il 21 febbraio e poi con una mozione presentata due volte, il 25 febbraio e l'11 marzo. Anche all'ordine del giorno del prossimo Consiglio è iscritta una interrogazione sull'argomento, depositata il 28 aprile. Siamo state accusate di essere troppo precipitose e avventate, di avanzare proposte sciagurate, di mettere in difficoltà la Regione, di presentare una iniziativa "inopportuna sotto tutti i fronti". Ci è stato detto che bisognava aspettare, che era necessaria non solo una perizia sul valore dell'immobile ma anche una valutazione della futura valorizzazione museale. Ed ora che la perizia conferma la congruità del prezzo di vendita, si afferma invece che è tardi e non ci sono più i tempi tecnici per poter disporre delle risorse necessarie. I tempi tecnici dell'approvazione dei provvedimenti finanziari erano noti anche prima, pertanto le motivazioni avanzate sia in precedenza sia ora ci sembrano del tutto incongruenti e addirittura antitetiche. Ciò che invece appare chiara è la scarsa volontà politica.»