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Progetto Civico Progressista

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11 janvier 2022

Aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti 2022-2026: un documento importante che richiede un esame approfondito

 

«Il documento di oltre 900 pagine allegato al disegno di legge sul Piano rifiuti è il risultato di un importante lavoro tecnico che necessita di un esame approfondito. Ci sono vari aspetti da migliorare e modificare, sia nella forma in cui il Piano viene presentato, sia, soprattutto, nella sostanza. Si riscontrano in particolare criticità nelle parti relative alla gestione dei rifiuti urbani e, ancor più, in quelle riguardanti i rifiuti speciali.» Sono le prime considerazioni delle Consigliere di Progetto Civico Progressista, Chiara Minelli e Erika Guichardaz, sul disegno di legge di cui oggi è iniziato l'esame in Commissione.

Per quanto riguarda i rifiuti urbani, le Consigliere Minelli e Guichardaz criticano il rinvio al 2026, cioè alla fine del periodo di applicazione del Piano, di scelte fondamentali quali l'introduzione della tariffa puntuale e la creazione di un unico Ambito territoriale (ATO), invece dei cinque attuali: «Si tratta di obiettivi di primaria importanza, ma non viene indicato un percorso puntuale per arrivarci. Il rischio è di giungere al termine del quinquennio senza aver conseguito il risultato, come peraltro è già successo con obiettivi qualificanti del Piano 2016-2020. Inoltre, se effettivamente si vuole agire in modo incisivo sulla riduzione della produzione dei rifiuti, sull'incremento della raccolta differenziata e del recupero di materia, non è condivisibile che si prenda fin d'ora in considerazione l'ipotesi di una ulteriore discarica per rifiuti urbani sul territorio regionale.»

Sui rifiuti speciali, con particolare riferimento alle discariche di Pompiod e Chalamy, le Consiglere rilevano che «l'attuale maggioranza regionale nel corso del 2021 non ha realmente voluto affrontare il problema. Non ha infatti preso in considerazione la proposta di legge n.15 di PCP, prima rimandando la discussione alla sentenza della Corte costituzionale su una precedente normativa regionale; poi, dopo tale sentenza, ha affermato che i problemi delle due discariche avrebbero trovato soluzione nel Piano dei rifiuti in corso di elaborazione. Ora abbiamo in mano il Piano e il disegno di legge della Giunta e non riscontriamo nessuna misura specifica su tale problema, che non può essere considerato solo dal punto di vista tecnico ma richiede scelte politiche. Per questo a novembre 2021, dopo aver esaminato la bozza di Piano avviata a VAS, e valutata l'assenza di un approfondimento sulle discariche in questione, avevamo presentato una nuova proposta di legge sui rifiuti speciali. Si è quindi chiesto in Commissione che tale proposta sia esaminata contestualmente al Piano e si proporrà che vengano recepite nella legge e nel Piano di prossima approvazione del Consiglio misure per permettere di agire rispetto alle due discariche.»

Concludono le due Consigliere: «Abbiamo chiesto che, oltre ai quattro Comuni sul cui territorio insistono Pompiod e Chalamy, siano auditi anche i due Comitati popolari che da tempo si battono per far emergere le problematicità delle due discariche e la loro inutilità rispetto alle esigenze della comunità valdostana.»