Gli organismi di garanzia


La Consulta regionale per le pari opportunità

Nel corso della XIII Legislatura, con la legge regionale n. 53 del 23 dicembre 2009, è stata istituita la Consulta regionale per le pari opportunità della Valle d'Aosta, organismo incardinato presso il Consiglio regionale che si è insediato il 16 luglio 2010.
La norma del 2009 ha inteso dotare la Regione di un unico testo legislativo organico con il quale riordinare la Consulta regionale femminile, che ha assunto la nuova denominazione di Consulta regionale per le pari opportunità, nonché regionalizzare la nomina del Consigliere/a di parità.
Gli organi della Consulta per le pari opportunità sono: l'Assemblea, la Presidente e il Comitato esecutivo.
L'Assemblea della Consulta è formata da 23 componenti ed è composta da tre Consigliere regionali elette dall'Assemblea regionale, da dieci rappresentanti elette dal Consiglio regionale fra le componenti di organismi e associazioni rappresentativi del mondo femminile, dalla Consigliera regionale di parità, da quattro componenti designate congiuntamente dagli organismi e associazioni rappresentativi del mondo femminile nonché da cinque componenti designate dal Consiglio permanente degli enti locali.


Le pari opportunità

Le pari opportunità sono il valore cui ha diritto ogni persona, che deve poter partecipare alla costruzione della società, di cui è componente, attraverso l'espressione delle proprie potenzialità e capacità, svincolata da discriminazioni che ne possano limitare o soffocare le iniziative personali, naturalmente ispirate alla libertà e alla democrazia.
In questa prospettiva tutte le disparità e discriminazioni sono oggetto di considerazione anche se le pari opportunità di genere, che sono, oggi, il principio sociale ispiratore delle relazione uomo/donna, assumono una rilevanza prioritaria con particolare attenzione alla donna, che, nel corso della storia ha accumulato, in questo rapporto, svantaggi non ancora totalmente superati.

Le finalità della consulta

La Consulta ha il compito di favorire e diffondere la cultura delle pari opportunità costituendosi come punto di snodo che raccoglie e lancia suggestioni al territorio, alle istituzioni, agli enti di ricerca alle altre Consulte italiane ed europee, alla Consigliera di parità per costruire reti di collaborazione e di ricerca, organizzare eventi, seminari, pubblicazioni per diffondere i risultati e far incontrare le persone.

L'attività

Nel 2010, anno dell'avvio della sua attività, la Consulta partecipa al gruppo di lavoro interistituzionale femminile, contribuendo alla progettazione e realizzazione delle attività. In particolare, la Consulta aderisce al progetto sulla violenza attraverso il Centro donne contro la violenza, composto da volontarie, da una psicologa e da una avvocatessa. Inoltre, è stata realizzata una brochure bilingue di presentazione della Consulta per le pari opportunità e la rivista «Sui Generis».
Tra le attività svolte nel 2011, sono da segnalare il «Rapporto annuale sullo stato della parità e delle pari opportunità in Valle d'Aosta», la tavola rotonda «Essere in coppia: un problema sociale?» realizzata in collaborazione con l'Ordine degli psicologi della Valle d'Aosta, l'evento dal titolo «Ora e Qui» che ha messo insieme due progetti, «Donne in opera» e «Incontri con le elette», il servizio «Centro donne contro la violenza» che consente alle donne in difficoltà, tramite un colloquio o una semplice telefonata, di costruire con le operatrici una relazione basata sulla solidarietà e di rafforzare l'identità femminile attraverso un rapporto positivo, il periodico di informazione semestrale «Sui generis». La Consulta ha poi partecipato alle iniziative programmate per la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, che si celebra il 25 novembre di ogni anno a partire dal 2006, data della sua istituzione.
Inoltre, la Presidente della Consulta è entrata a far parte dell'esecutivo della Conferenza delle Presidenti degli organismi di parità regionali. Un organismo che ha lo scopo di diffondere le buone pratiche di ogni regione e di predisporre azioni comuni per raggiungere la pari opportunità di genere.
L'8 marzo 2012 è stato celebrato dalla Consulta con la presentazione della guida «Essere donna ancora e sempre», nella quale si è voluto offrire un momento di riflessione sul tumore al seno.
Lo sport come elemento fulcro per la salute e la socialità anche delle persone diversamente abili è stato il tema di un progetto voluto dalla Consulta e dedicato ai ragazzi delle Scuole medie di Morgex, che si è svolto il 23 maggio 2012.'
È stato poi presentato il secondo Rapporto sulle pari opportunità, intitolato «Protezione sociale nella società che cambia». Uno studio che contiene tre approfondimenti che riguardano le donne e gli uomini nella società valdostana, la violenza di genere e le misure di contrasto, le famiglie di ieri e di oggi.
Il mondo del lavoro è stato invece affrontato attraverso un corso di formazione, incentrato sul tema della leadership al femminile. La finalità del progetto è stata quella di favorire l'acquisizione di metodi e strumenti per la negoziazione e la gestione dei conflitti, attraverso l'autovalutazione dei doveri e dei diritti del sé, le competenze delle funzioni di guida, le strategie comunicative.
Infine, il 25 novembre, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, la Consulta ha organizzato la conferenza-dibattito «Viaggio nel silenzio delle donne», con la partecipazione della scrittrice Veronica De Laurentiis e del Commissario capo della Questura di Aosta, Eleonora Arcioni.

Il Difensore civico della Valle d'Aosta

Il Difensore civico - istituito in Valle d'Aosta nel 1992, operativo dal 1995 e oggi normato dalla legge regionale n. 17/2001, novellata con legge 1° agosto 2011, n. 19, che ha introdotto rilevanti modificazioni alla disciplina originaria - interviene a tutela dei cittadini in caso di omissioni, ritardi, irregolarità e illegittimità della pubblica amministrazione, anche al fine di garantire e promuovere il buon andamento e l'imparzialità della pubblica amministrazione stessa. Organo di garanzia, il Difensore civico svolge le proprie funzioni in modo libero e indipendente, assicurando un servizio gratuito e accessibile a chiunque.
Dal 1° febbraio 2012, il Difensore civico della Valle d'Aosta è Enrico Formento Dojot che è subentrato a Flavio Curto, che ha svolto le funzioni di Difensore civico dal 22 gennaio 2007.


L'intervento del Difensore civico regionale si esplica nei confronti dell'Amministrazione regionale, degli enti dipendenti dalla Regione, dei gestori di pubblici servizi regionali e dell'Azienda USL Valle d'Aosta, ma anche delle Amministrazioni periferiche dello Stato, fatte salve alcune eccezioni, e degli Enti locali, limitatamente alle funzioni ad essi delegate e, previo convenzionamento con il Consiglio regionale, anche riguardo alle funzioni proprie. A fine Legislatura, gli Enti locali che beneficiano del servizio ammontano a 78, di cui 70 Comuni e tutte le 8 Comunità montane.
Questa Legislatura è stata segnata dalla riforma di questo importante Istituto. Infatti, la legge n.19 del 1° agosto 2011, oltre a contenere alcune disposizioni volte ad adeguare il funzionamento dell'Ufficio del Difensore civico alle esigenze emerse nella prassi applicativa, si caratterizza per averne ampliato l'ambito di competenza e soprattutto, però, per aver attribuito le nuove funzioni di Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, secondo la disciplina stabilita dalla legge sull'ordinamento penitenziario, che legittima i Garanti a effettuare colloqui con i detenuti e a visitare liberamente gli istituti penitenziari. Tali nuove attribuzioni consentono al Difensore civico di esercitare il proprio ruolo in modo efficace anche in questo settore, favorendo così il dialogo e la cooperazione tra gestione penitenziaria e i vari servizi operanti sul territorio regionale, al fine di migliorare le condizioni di vita dei detenuti della Casa circondariale di Brissogne. Il 14 dicembre 2012, il Garante ha sottoscritto un Protocollo d'intesa con la Direzione della Casa circondariale di Brissogne volto a disciplinare i reciproci rapporti.

L'attività

Nell'ambito della difesa civica, sono stati 385 i casi trattati dall'Ufficio nel corso dell'esercizio 2008, di cui 344 definiti nell'anno: il confronto con l'attività del 2007 evidenzia un aumento delle istanze pari a 110 unità (385 contro 275 del 2007), con un incremento percentuale del 40%. I casi non conclusi nell'anno ammontano a 41, di cui 1 aperto nel 2006, 4 nel 2007 e 36 nel 2008. L'aumento delle istanze nei confronti degli enti locali è pari a 67, passando da 30 casi nel 2007 a 97 nel 2008, pur osservando una prevalenza della Regione, che è stata oggetto di 117 interventi di difesa civica.
Nel 2009, sono stati 383 i casi trattati dall'Ufficio, di cui 351 definiti nell'anno: le istanze riguardano in prevalenza l'Amministrazione regionale, che è stata destinataria di 137 casi, a fronte dei 117 dell'anno precedente; molto rilevante anche la casistica relativa agli Enti locali (97 casi), come nel 2008, con significativa presenza anche delle Amministrazioni periferiche dello Stato (42 casi) e dell'Azienda USL (30 casi).
I casi trattati nel 2010 sono stati 436, di cui 388 definiti nell'anno: le istanze continuano a riguardare in prevalenza l'Amministrazione regionale, destinataria di 227 casi; rilevante anche la casistica relativa agli Enti locali (103 casi), con una significativa presenza, sia pure in diminuzione rispetto ai due ultimi esercizi, delle Amministrazioni periferiche dello Stato (27 casi), mentre 11 sono state le questioni che riguardano l'Azienda USL della Valle d'Aosta.
Nel 2011, i casi trattati sono stati 326, di cui 322 definiti nell'anno e 4 non conclusi. L'Amministrazione regionale è stata destinataria di 114 casi, l'Azienda Usl di 13 e i Comuni e Comunità montane convenzionate di 112.
Infine, nel 2012, sono stati 450 i casi, di cui 410 definiti nell'anno: il confronto con i dati riferiti all'esercizio 2011 rivela un incremento della casistica di una certa rilevanza, quantificabile intorno al 25%. L'aumento riguarda in particolare il settore dell'assistenza sociale (156 casi) - di cui, principalmente, per provvidenze economiche 38 casi, per emergenza abitativa 27 casi, per edilizia popolare 15 casi, per la previdenza e assistenza 41 casi - e dell'organizzazione, segnatamente in ordine al rapporto di lavoro alle dipendenze dell'Ente pubblico (52 casi). Le istanze continuano a riguardare in prevalenza l'Amministrazione regionale, destinataria di 151 casi; rilevante anche la casistica relativa agli Enti locali (92 casi) e all'Azienda Usl (68 casi), con una significativa presenza anche delle Amministrazioni periferiche dello Stato (53 casi).
Per quanto riguarda l'attività svolta dal Difensore civico in qualità di Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, funzioni attribuite a partire dal 2012, l'Ufficio ha trattato 16 casi, di cui 7 definiti nell'anno e 9 non conclusi. Si tratta di casi strettamente connessi alla condizione di restrizione della libertà personale, quindi attinenti, sostanzialmente, al rapporto con il carcere, quali le relazioni con il personale, il rispetto del regolamento interno, il vitto, i colloqui, la corrispondenza, le visite. La fotografia dell'unico istituto carcerario presente in Valle d'Aosta, la Casa circondariale di Brissogne, si presenta così: la capienza regolamentare è di 181 detenuti, mentre la popolazione carceraria effettiva al 31 dicembre 2012 è di 281 unità, di cui 78 detenuti italiani, 203 stranieri, 31 tossicodipendenti, 13 ammessi a lavoro esterno, 15 collaboratori di giustizia sottoposti a programma di protezione. L'organico di Polizia penitenziaria è pari a 166 unità - 147 uomini e 19 donne - di cui un commissario, 13 ispettori, 14 sovrintendenti e 138 agenti e assistenti.
Sono inoltre presenti 4 educatori.
I dati relativi all'anno 2013 costituiranno oggetto delle due Relazioni (una per la difesa civica, l'altra come Garante dei diritti dei detenuti) che saranno presentate alla prima Commissione consiliare permanente nei primi mesi del 2014, ai sensi dell'articolo 15 della legge regionale n. 17/2001, così come novellata dalla legge regionale n. 19/2011.
Nel corso della Legislatura, al fine di diffondere in maniera più capillare la conoscenza dell'Istituto quale strumento di tutela e di orientamento accessibile a tutti, è stato realizzato un opuscolo informativo, che è stato inviato a tutte le famiglie valdostane, così come sono stati realizzati incontri con gli studenti degli Istituti scolastici superiori valdostani.
Tra le attività, trovano inoltre spazio quelle relative alla partecipazione alle sedute del Coordinamento nazionale dei Difensori civici regionali e delle Province autonome, che ha sottoscritto fra gli altri un Protocollo d'intesa con il Centro interdipartimentale di ricerca e servizi sui diritti della persona e dei popoli dell'Università degli Studi di Padova, con il fine di collaborare per lo sviluppo delle attività dell'Istituto italiano dell'Ombudsman. L'attività di tale Istituto è indirizzata da un Comitato scientifico composto da professori universitari, difensori civici ed esperti. Da segnalare anche la partecipazione alla Rete europea dei Difensori civici, che rappresenta un'occasione importante per confrontare l'esperienza del Difensore civico valdostano con quella di altri Ombudsmen e Mediatori.
Il Difensore civico si è, altresì, rapportato con vari organismi di tutela presenti sul territorio valdostano; fra gli altri, il Garante del Contribuente, le Associazioni dei consumatori e degli utenti, il Coordinamento solidarietà Valle d'Aosta, il Centro comunale immigrati extracomunitari, l'Associazione valdostana volontariato carcerario e lo Sportello sociale.
Nella sua qualità di Garante dei detenuti, il Difensore civico ha già partecipato a una serie di riunioni delle due organizzazioni che fanno parte della rete dei Garanti dei detenuti, ossia alla Conferenza nazionale dei Garanti regionali dei diritti dei detenuti e al Coordinamento dei Garanti dei diritti dei detenuti.

Il Comitato regionale per le comunicazioni

Il CORECOM della Valle d'Aosta (Comitato regionale per le comunicazioni), istituito con legge regionale n. 26/2001 e successive modificazioni, esercita funzioni proprie di garanzia, consulenza, supporto e gestione nel campo delle comunicazioni per la Regione autonoma della Valle d'Aosta e funzioni delegate per conto dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Per l'esercizio di queste attività il Comitato, nell'ambito degli ampi poteri di autonomia e di autogoverno assegnati dalla legge, si avvale di una struttura operativa posta alle sue dirette dipendenze.

Nel mese di aprile 2012, il Consiglio regionale ha provveduto alla nomina dei nuovi componenti del CORECOM essendo scaduti i precedenti dopo i cinque anni di attività previsti dalla legge. L'insediamento del nuovo Comitato è avvenuto il 7 maggio 2012: presieduto dall'avvocato Manuela Ghillino, è composto da Daniele Amedeo, Massimo Boccarella, Renato Patacchini e Carmine Sciulli. Fino a tale periodo, il Comitato era presieduto dall'avvocato Corrado Bellora, con Vicepresidente Albino Impérial, e componenti Roberto Mirteto, Silvio Trione e Nadia Biasiol.

L'attività

2008
L'attività di consulenza nei confronti dell'Amministrazione regionale è stata incentrata nel campo della legislazione regionale in materia di editoria, di radiotelecomunicazioni e nella partecipazione al Gruppo di lavoro sulla digitalizzazione del territorio regionale.
In occasione delle due campagne elettorali che si sono succedute nel corso del 2008 (Elezioni politiche e regionali), sono state realizzate le tribune politiche, sempre nell'ottica di garantire un'informazione secondo i canoni previsti dalla normativa vigente in materia di par condicio.
Nell'ambito delle iniziative in materia di comunicazione, grande rilevanza ha avuto la prosecuzione del ciclo di Conferenze "L'Altra Comunicazione" che ha proposto una serata sul cinema, con la partecipazione dell'attore/regista italiano Michele Placido.
In materia di conciliazioni, poi, l'organismo ha svolto un'importante funzione di risoluzione stragiudiziale nelle controversie che nascono tra gli utenti e i gestori dei servizi di telecomunicazioni e in particolare la struttura operativa del Comitato ha gestito un numero complessivo di circa 350 pratiche, che hanno prodotto 250 udienze di conciliazione, con una percentuale di accordo del 52%.
2009
Nell'ambito delle iniziative per la formazione in materia di comunicazione e multimediale è stata svolta l'attività di educazione ai mass media nei confronti degli studenti delle scuole valdostane, con l'organizzazione di uno stage estivo, mentre per il ciclo di Conferenze "L'Altra Comunicazione" è stata proposta una serata sulla comunicazione scientifica con la partecipazione del famoso matematico italiano Piergiorgio Odifreddi.
In materia di conciliazione, poi, sono state gestite oltre 350 pratiche, che hanno prodotto 300 udienze di conciliazione con una percentuale di accordo del 65%.
Per quanto riguarda la tutela dei minori, la Struttura operativa, in collaborazione con il Comando territoriale della Guardia di Finanza e con il Dipartimento di vigilanza audiovisivi e multimediali dell'AGCOM, ha istruito oltre 30 procedimenti per violazione delle norme in materia di tutela dei minori a seguito di segnalazioni pervenute in gran parte da associazioni di categoria
2010
Nel 2010, l'organismo ha proseguito nella sua opera di formazione attraverso l'organizzazione di stage per gli studenti valdostani, mentre nel campo delle conciliazioni è stato gestito un numero importante di pratiche, che hanno prodotto centinaia di udienze di conciliazione con una percentuale di accordo in aumento rispetto al passato.
Anche per la tutela dei minori, la Struttura è dovuta intervenire verificando oltre 30 segnalazioni per presunta violazione delle norme in materia di tutela dei minori e procedendo con la trasmissione degli atti alle autorità competenti nei casi ritenuti più gravi.
Nel mese di maggio si è svolta ad Aosta la prima edizione dei "Seminari nazionali sulla risoluzione stragiudiziale delle controversie tra gli utenti e i gestori dei servizi di telecomunicazioni" alla quale hanno partecipato i CORECOM italiani, i vertici legali delle più importanti società di telecomunicazioni oltre ai rappresentanti dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
2011
Il 2011 è stato l'anno del decennale di questo organismo incardinato nel Consiglio regionale.
Per celebrare la ricorrenza è stato predisposto e pubblicato il volume "CORECOM Valle d'Aosta - Cinque anni di attività" che contiene il resoconto di tutte le attività svolte dal Comitato e dalla sua Struttura operativa dal 2007 al 2011.
In merito, poi, alle iniziative in materia di comunicazione e multimediale nel mese di gennaio si è svolta la consueta conferenza annuale del ciclo "L'Altra Comunicazione" che ha avuto quale relatore il famoso giornalista e scrittore Beppe Severgnini sul tema della "Comunicazione del quotidiano".
Per quanto concerne, invece, la collaborazione avviata con l'Università della Valle d'Aosta in materia di "Educazione ai media", è proseguita l'attività di comunicazione interculturale tramite l'attivazione di un laboratorio che ha contemplato un corso dedicato alla tecnica cinematografica con l'assegnazione agli studenti partecipanti di crediti formativi.
Una delle attività significative è risultata ancora quella delle conciliazioni: gli uffici infatti hanno gestito oltre 300 pratiche con una percentuale di accordo significativa e in aumento rispetto all'anno precedente.
La tutela dei minori, oltre a prevedere un'attenta azione di controllo, con la verifica di diverse segnalazioni su presunte violazioni in materia, è stata incentivata attraverso la predisposizione di un modulo, scaricabile dal sito del Comitato nella sezione "Tutela dei minori", per la segnalazione di programmi che contengano eventuali violazioni della normativa vigente.
2012
Per quanto concerne il rispetto delle normative vigenti sulla comunicazione politica in periodo elettorale, il Comitato ha attivato le procedure necessarie alla vigilanza e al controllo durante la campagna per il referendum propositivo del 18 novembre, tra cui un monitoraggio svolto in collaborazione con l'Osservatorio di Pavia sul rispetto della par condicio nell'informazione da parte della concessionaria del servizio pubblico durante gli ultimi trenta giorni della campagna referendaria.
Per le conciliazioni, è stato sempre alto il numero delle pratiche che anche per il 2012 ha prodotto una significativa percentuale di accordo, con un valore economico medio delle istanze che si è avvicinato ai 600 euro, mentre complessivamente sono stati restituiti ai cittadini valdostani che hanno ottenuto un verbale positivo oltre 100 mila euro.
Facendo seguito alla prima edizione del 2010, nel mese di ottobre si è svolta ad Aosta la seconda edizione dei "Seminari nazionali sulla risoluzione stragiudiziale delle controversie tra gli utenti e i gestori dei servizi di telecomunicazioni" che ha visto l'adesione della maggioranza dei CORECOM italiani, dei vertici legali delle più importanti società di telecomunicazioni oltre ai rappresentanti dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
2013
Nel corso dei primi mesi dell'anno, in occasione delle due campagne elettorali che si sono succedute (Elezioni politiche e regionali), sono state organizzate, secondo i canoni previsti dalla normativa vigente in materia di par condicio e in sinergia con la sede regionale della RAI, le tribune politiche.
Inoltre si è concluso il ciclo di monitoraggio delle emittenti televisive locali, svolto in collaborazione con l'Osservatorio di Pavia, incentrato sul pluralismo politico delle forze politiche presenti in Consiglio regionale come previsto dalle funzioni proprie del CORECOM di cui all'articolo 12 della legge istitutiva. In merito, poi, alle iniziative in materia di comunicazione e multimediale nel mese di febbraio si è svolta la consueta conferenza annuale del ciclo "L'Altra Comunicazione" che ha avuto quale relatore il regista e attore Giulio Base sul tema "La televisione che vorrei...".
Su questa tematica sarà istituito un concorso a premi per le Istituzioni scolastiche regionali finalizzato a migliorare la conoscenza del mezzo televisivo e a proporre nuove idee per una programmazione più vicina agli interessi dei giovani.
L'attività conciliativa nei confronti delle controversie tra utenti e gestori di servizi di telecomunicazioni è proseguita con la gestione di circa cento istanze presentate nel corso dei primi cinque mesi dell'anno con un trend che appare in sensibile aumento rispetto agli anni precedenti.