Eventi e ricorrenze
25 gennaio 2013
Conferenza “La televisione che vorrei”
Aosta, theatre de la Ville, ore 21
Su questo tema di estrema attualità, racchiuso nel titolo "La televisione che vorrei", si è sviluppato l’incontro con il regista e attore Giulio Base, organizzato dal Comitato Regionale per le Comunicazioni con il patrocinio del Consiglio regionale della Valle d’Aosta.
Il filosofo, Karl Popper, nel suo saggio eloquente “Cattiva maestra televisione”, critica apertamente la televisione per la violenza presente nei vari programmi, che induce i più giovani e i più deboli ad adottare atteggiamenti antisociali e propone una soluzione: chi fa televisione deve essere munito di una patente, una specie di autorizzazione, che potrà essere revocata da un organo competente nel momento in cui non siano rispettati certi criteri.
«La televisione del futuro sarà ancora più sociale di quella che è stata finora, ha sottolineato il regista Base. È nata come un fenomeno sociale e questa socialità avrà un rilancio tramite i nuovi media, i cosiddetti social network, appunto le reti sociali su internet. Non più quindi una televisione da guardare ma con la quale interagire.»
Ci si chiede però se c’è ancora spazio per una televisione di qualità?
«Lo spazio c’è di sicuro, ha proseguito Giulio Base. Esiste uno strumento che tante volte viene dimenticato e che è il telecomando: con quello possiamo decidere cosa guardare e quindi anche bocciare i programmi che non sono di qualità. Questa è la vera possibilità di dire no a certi prodotti: se non vengono seguiti non saranno più riproposti.»
La serata rientra nel quadro del progetto “L’altra comunicazione” che il CoReCom della Valle d’Aosta ha voluto portare avanti negli anni, con la precisa volontà di sensibilizzare i cittadini e in particolare i giovani sui diversi aspetti in cui si esplica la comunicazione.
Per il Presidente del Co.Re.Com della Valle d’Aosta, Manuela Ghillino, «questo ciclo di conferenza è nato perché si vuole proporre un tipo di comunicazione alternativa, approfondendo alcune tematiche di grande attualità. La televisione che non vorrei è quella fatta di immagini violente, molto commerciali che purtroppo non veicolo dei valori, la cosiddetta tv spazzatura, urlata e ricca di polemiche. Deve invece essere uno strumento utile, capace di approfondire grandi temi attraverso la qualità.»