Eventi e ricorrenze

9 giugno 2011

Riflessioni sull'arte di invecchiare

Aosta, Biblioteca regionale

Il mondo sta invecchiando. Grazie al miglioramento delle condizioni di vita e al progredire della scienza medica, in particolar modo nella lotta alle malattie, nell’ultimo secolo la durata media dell’esistenza si è allungata costantemente. E il fenomeno non accenna ad arrestarsi, tanto che per il prossimo ventennio si prevede un ulteriore aumento della popolazione anziana. In che modo la società si sta preparando a questa rivoluzione demografica? Come possiamo imparare ad accettare, e vivere quindi con sempre maggior consapevolezza, la nostra terza età? Su questi temi si è sviluppata, nella serata di ieri, giovedì 10 giugno 2011, la conferenza "Pedagogia della terza età. Riflessioni sull'arte di invecchiare nella società attuale", promossa dal Consiglio regionale della Valle d'Aosta e condotta dalla professoressa Ambra Arangio, laureata in Pedagogia all'Università di Bologna e insegnante di materie letterarie a riposo, che ha tenuto quest’anno un corso presso l’Università della Terza Età.

“E’ una riflessione sul proprio processo d’invecchiamento considerato come un’arte, forse anche in modo un pochino provocatorio, perché l’arte presuppone abilità, genialità, fantasia, creatività, quindi vuol dire che per invecchiare bisogna attuare tutti questi aspetti – ha sottolineato la professoressa Arangio –. E poi è un’occasione di riflessione sulla società nella quale siamo immersi, dal momento che per chi vive la terza età oggi, il mondo gli è cambiato sotto gli occhi. Noi siamo nati in un’epoca e stiamo vivendo in un’altra: ragionare su queste cose può essere interessante e utile.”

Il contributo maggiore all’evoluzione della società stessa deve venire dal singolo individuo. In fondo - ha ricordato la professoressa Arangio - le più grandi battaglie si combattono dentro noi stessi, ricercando costantemente un equilibrio tra quelli che sono i doveri, gli obblighi e la libertà di scegliere come gestire il tempo senza essere schiacciati dai sensi di colpa.”

La società si adegua nella misura in cui l’uomo ridiventa l’artefice del mondo nel quale vive – ha detto ancora la professoressa Arangio – e secondo me bisogna tornare a dei valori che non sono tramontabili, che forse bisogna riscoprire, ma che la nostra società che si è trasformata così in fretta negli ultimi 50 anni, forse ha un po’ smarrito. S’invecchia bene se si accetta di diventare vecchi e l’arte d’invecchiare è un’arte che s’impara da giovani.”

L’iniziativa, che ha richiamato l’interesse di un pubblico numeroso e molto coinvolto nel dibattito conclusivo, è stata introdotta dal Vicepresidente del Consiglio Valle, Albert Chatrian. “L’Assemblea regionale sostiene – ha detto Chatriane affianca indubbiamente quelle che sono le problematiche principali dei mutamenti della società di oggi e soprattutto quella del domani. La qualità della vita dev’essere alla base di tutto: l’aumento della popolazione anziana costituisce, pertanto, e costituirà sempre più negli anni a venire, una sfida massiccia per i governi dei Paesi occidentali che si vedranno costretti ad affrontare problemi di carattere sanitario-assistenziale per garantire dignità e qualità della vita a questa larga fascia di abitanti. E’ una sfida che però investe non solo i governi, ma anche le singole persone che possono, con opportuni accorgimenti, vivere con maggiore serenità la propria esistenza post-lavorativa, cercando di accrescere o mantenere le conoscenze acquisite nel corso degli anni.”

Sappiamo – ha proseguito Chatrian – che oggi giorno la struttura patriarcale non è quasi più esistente, ma ci troviamo sempre più di fronte a situazioni mono-famigliari, a situazioni dove i bimbi e i nonni sono sempre più soli, quando conosciamo tutti l’importanza dell’incontro fra queste due generazioni: tutto il sapere orale, trasmesso con sentimenti forti, ma sempre con molta generosità, è fondamentale per i bimbi e per la loro formazione, per l’acquisizione della ‘storia’ in diretta, ma anche per la formazione del proprio equilibrio e della propria emotività.”