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21 aprile 2010

Concerto di Sant'Anselmo

Aosta, Chiesa di Santa Croce, ore 21

Appuntamento divenuto ormai tradizionale, ritorna anche quest’anno il concerto di Sant’Anselmo per soli, coro e strumenti, organizzato dal Consiglio regionale in occasione della festività del Santo, in modo da ricordare la figura del vescovo di Canterbury, ritenuto da molti il valdostano più celebre.

Mercoledì 21 aprile 2010, alle ore 21, nella Chiesa di Santa Croce, in via Aubert, ad Aosta, si terrà quindi l’ottava edizione del Concerto, la cui esecuzione è affidata all’ensemble vocale-strumentale Cappella Musicale di San Grato, sotto la guida del direttore Teresio Colombotto e con la partecipazione delle soprano Jenny Campanella e Maria Russo, della mezzosoprano Teresa Nesci e del basso Marco Piretta.

Il programma della serata vedrà una proposizione di alcune musiche tratte dai manoscritti e dalle stampe della Biblioteca capitolare di Aosta, oltre che la prima esecuzione dell’“Oratio ad Christum” su testi di Anselmo di Aosta musicata da Teresio Colombotto e il “Laetamini Augustenses populi”, composto ad Aosta nel 1772 per la festa di San Grato.

Come precisa il Presidente del Consiglio Valle, Alberto Cerise, il pubblico avrà modo di conoscere un aspetto recondito del Santo valdostano, che fu, non soltanto un grande pensatore, tanto da essere considerato come un pilastro della dottrina cristiana di tutti i tempi, ma anche un poeta, i cui versi erano percorsi da una forte musicalità: le Orazioni e Meditazioni non sono, infatti, soltanto un’opera di devozione ma soprattutto un autentico capolavoro di poesia e di musicalità.

Commentando l’“Oratio ad Christum”, il Vescovo di Aosta, Monsignor Giuseppe Anfossi evidenzia che Anselmo scrive con umanità e con emozione, rivelando così il suo animo interiore; non cerca effetti letterari o approvazione, la sua preghiera vuole convertire il credente tiepido perché ami di più e meglio il Cristo. L’interpretazione di quella preghiera, divenuta composizione musicale, quasi ponte tra due epoche storiche tanto distanti, permette a chi ascolta di crescere in sensibilità umana e religiosa.

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