Eventi e ricorrenze

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10 febbraio 2010

Il giorno del ricordo 2010

Conoscere per non ripetere, recarsi sugli scenari degli eventi per non dimenticare mai più.
Celebrare il “Giorno del ricordo” (istituito dalla Repubblica italiana il 10 febbraio, al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale) con una visita a Trieste, in particolare alla Foiba di Basovizza e alla Risiera di San Sabba, è un’esperienza che ha profondamente emozionato i quaranta studenti che, con i rispettivi docenti, in rappresentanza dell'Istruzione classica ed artistica di Aosta, del Liceo scientifico "E. Bérard" di Aosta, dell'Istruzione tecnica commerciale, per geometri e professionale di Châtillon e dell'Institut agricole régional, hanno partecipato all’iniziativa, curata dalla Presidenza del Consiglio Valle e dall’Assessorato regionale all’istruzione e cultura.
Ad accompagnare il gruppo il Consigliere segretario Enrico Tibaldi, che ha così commentato il viaggio: “il pesante tributo umano pagato, in termini di vite atrocemente soppresse e di persone costrette all'esilio, non può e non deve essere dimenticato: è questo il senso dell'iniziativa, finalizzata al ricordo e alla conoscenza integrale e oggettiva di fatti tragici che, come nel caso delle Foibe, sono stati omessi o comunque trattati con una reticente delicatezza nelle pagine dei libri di storia. Estremamente composta e interessata è stata la partecipazione degli studenti valdostani a tutte le tappe di questo percorso. Sono convinto che questa visita di studio, oltre ad arricchire il loro bagaglio culturale, contribuisca a rafforzare significativamente nei giovani i principi di libertà, democrazia e rispetto nella convivenza pacifica nonché ad accrescere i fondamenti della coscienza civile.”

Queste, invece, alcune delle riflessioni dei ragazzi:

“Ogni corpo ha diritto ad avere una sepoltura degna di un essere umano, e non gettato come un rifiuto in un buco senza fine. Riuscirò mai a capire questa umanità? (Cristina)

“Il pensiero di tutti quei bambini e quei ragazzi a cui è stata strappata la gioia di essere giovani e di scoprire la vita, lascia senza parole
” (Carola)

Non c’è miglior modo per raccontare e ricordare questi avvenimenti che una frase che ho letto al museo della Risiera di San Sabba, scritta da Giovanni Talleri: Uccidere uccidere piangere urlare e ritrovarsi come prima”. Spero che anche nei prossimi anni si ripetano esperienze come questa con ragazzi più giovani per non dimenticare” (Flavio)

“L’edificio della Risiera è proprio una gabbia di cemento e di morte
” (Enrico)

“Le parole servono a poco per descrivere e giudicare; il silenzio è importante e aiuta a riflettere e a cercare di immedesimarsi, permette di farsi idee sull’accaduto e conoscere il perché l’uomo sia arrivato a tanto e cercare di evitare che si ripetano avvenimenti del genere.” (Emanuele)

“Appena varcata la soglia della Risiera di San Sabba, ti rendi conto che la vita non è lavoro, liti, problemi ma è un tesoro che possediamo” (Marta)

Ho pensato alla crudeltà ingiustificabile di uomini come altri. Né migliori, né peggiori, che hanno commesso atti disumani nei confronti di altre persone uguali a loro” (Erika)

È triste pensare che queste migliaia di innocenti non rimetteranno mai più piede su questa terra, ma noi possiamo mantenerli in vita ricordando…” (Gian Luca)


















Le iniziative per celebrare le Giornate della memoria e del ricordo sul sito dell'Amministrazione regionale: clicca
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