Info Conseil
Comunicato n° 186 del 12 maggio 2005
INTERPELLANZA SUL PIANO DI CONTROLLO E DI PROTEZIONE DELLA RINOTRACHEITE INFETTIVA BOVINA
Tra gli oggetti all’ordine del giorno discussi nella
mattinata di oggi, giovedì 12 maggio, il capogruppo della Stella Alpina, Marco
Viérin, ha presentato un’interpellanza sul piano di controllo e di protezione
della rinotracheite infettiva bovina-IBR.
Nell’illustrare l’iniziativa, il consigliere Marco Viérin ha detto che “il tema proposto dalla interpellanza sta creando notevoli difficoltà al sistema dell’allevamento valdostano. Tale situazione sta provocando un blocco dell’attività dell’allevamento dal punto di vista pratico. Circa il 50 per cento degli allevamenti valdostani presenta casi positivi all’IBR. È una situazione in preoccupante evoluzione e crea incertezza tra coloro che non hanno questi problemi. In senso pratico, gli allevamenti colpiti dall’IBR non possono commercializzare, cosa che andrebbe sommata alla già difficile situazione economica dell’agricoltura valdostana. Oltre alla conferma o meno dei dati, vorremmo sapere come si intende procedere per il futuro.”
Nella risposta, l’Assessore all’Agricoltura Roberto Vicquéry ha affermato che “considerato che il Piano di controllo sulla IBR nella fase attuale non prevede di debellare questa malattia, è stato deciso di adottare delle misure per valutare attentamente la situazione e l’evoluzione della malattia, tenuto conto delle caratteristiche del sistema zootecnico valdostano. L’unico divieto adottato è l’introduzione di bovine infette provenienti da altre regioni. Gli allevamenti interessati sono 1337 nel 2004. La situazione attuale è la seguente: gli animali positivi sono 6.430 cioè il 21,2 per cento, mentre gli allevamenti con almeno un animale infetto sono il 48,2 per cento. Per quanto riguarda il “Piano carne”, gli animali infetti da IBR posso accedervi perché non c’è alcun divieto di commercio. Nel prossimo autunno sarà analizzata la situazione epidemiologica per studiare gli eventuali interventi e proporre le iniziative che si riveleranno necessarie.”
Nella replica, il consigliere Marco Viérin ha ribadito l’assoluta gravità della situazione ed ha sottolineato che “anche se i capi infetti possono essere commercializzati, di fatto c’è un blocco reale nell’acquisto, tanto che non c’è allevatore che abbia venduto un capo o lo abbia acquistato. Riteniamo che sia necessario affrontare subito la questione e pensare a come procedere alla fine dell’estate.”
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Nell’illustrare l’iniziativa, il consigliere Marco Viérin ha detto che “il tema proposto dalla interpellanza sta creando notevoli difficoltà al sistema dell’allevamento valdostano. Tale situazione sta provocando un blocco dell’attività dell’allevamento dal punto di vista pratico. Circa il 50 per cento degli allevamenti valdostani presenta casi positivi all’IBR. È una situazione in preoccupante evoluzione e crea incertezza tra coloro che non hanno questi problemi. In senso pratico, gli allevamenti colpiti dall’IBR non possono commercializzare, cosa che andrebbe sommata alla già difficile situazione economica dell’agricoltura valdostana. Oltre alla conferma o meno dei dati, vorremmo sapere come si intende procedere per il futuro.”
Nella risposta, l’Assessore all’Agricoltura Roberto Vicquéry ha affermato che “considerato che il Piano di controllo sulla IBR nella fase attuale non prevede di debellare questa malattia, è stato deciso di adottare delle misure per valutare attentamente la situazione e l’evoluzione della malattia, tenuto conto delle caratteristiche del sistema zootecnico valdostano. L’unico divieto adottato è l’introduzione di bovine infette provenienti da altre regioni. Gli allevamenti interessati sono 1337 nel 2004. La situazione attuale è la seguente: gli animali positivi sono 6.430 cioè il 21,2 per cento, mentre gli allevamenti con almeno un animale infetto sono il 48,2 per cento. Per quanto riguarda il “Piano carne”, gli animali infetti da IBR posso accedervi perché non c’è alcun divieto di commercio. Nel prossimo autunno sarà analizzata la situazione epidemiologica per studiare gli eventuali interventi e proporre le iniziative che si riveleranno necessarie.”
Nella replica, il consigliere Marco Viérin ha ribadito l’assoluta gravità della situazione ed ha sottolineato che “anche se i capi infetti possono essere commercializzati, di fatto c’è un blocco reale nell’acquisto, tanto che non c’è allevatore che abbia venduto un capo o lo abbia acquistato. Riteniamo che sia necessario affrontare subito la questione e pensare a come procedere alla fine dell’estate.”