Info Conseil
Comunicato n° 181 dell'11 maggio 2005
APPROVATO IL DISEGNO DI LEGGE SULLA DISCIPLINA DELLA POLIZIA LOCALE E DISPOSIZIONI IN MATERIA DI POLITICHE DI SICUREZZA
Il
Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge n. 64 sulla “nuova
disciplina della polizia locale e disposizioni in materia di politiche di
sicurezza.”
Nel nuovo testo, ai comuni viene assegnato l’esercizio della funzione di “polizia locale” mantenendo in capo alla Regione le funzioni di sostegno, di indirizzo e di coordinamento da esplicitarsi d’intesa con il Consiglio permanente degli enti locali. Alla Giunta Regionale ed al CPEL sono demandati la definizione degli standard inderogabili ed il numero minimo degli addetti per ciascun comune in base alle caratteristiche demografiche e territoriali dello stesso. Dal punto di vista operativo, poi, il sistema di sicurezza tende a valorizzare le funzioni della polizia locale con strumenti quali la formazione degli operatori, l’organizzazione sovracomunale del servizio, l’adozione di segni distintivi.
Infine, viene introdotta e regolamentata la possibilità di impiegare volontari nelle attività di sicurezza, con particolare attenzione all’utilizzo del personale volontario del Corpo Valdostano dei vigili del fuoco.
In merito alla normativa, il relatore Guido Cesal, presidente della I Commissione consiliare, evidenzia che “si tratta di un adattamento e di una ridefinizione normativa della materia, in considerazione di un quadro legislativo di riferimento che è mutato sia a livello regionale che nazionale.”
“L’adeguamento della normativa in materia di polizia locale – ha aggiunto Cesal -, persegue inoltre il non secondario obiettivo tendente a migliorare le condizioni di sicurezza della comunità valdostana”.
Il Consigliere Leonardo La Torre (Fédération Autonomiste) ha chiesto di ritirare la legge in quanto “deve essere articolata in maniera tale da essere veramente efficace. Deve essere ritirata per avere il contributo di tutti. Questa normativa lascia ampi spazi di autonomia e quindi non è una legge quadro. Dobbiamo istituire un corpo di polizia che abbia gli stessi parametri su tutto il territorio regionale, mentre con la legge i comuni possono agire in maniera indipendente, creando così delle discordanze. Si tratta di fare una legge in grado di dare delle risposte certe.” Ha quindi annunciato quattro emendamenti da parte del gruppo della Fédération.
Per il Consigliere Renato Praduroux (Union Valdôtaine) “la nuova disciplina ha il merito di tenere in considerazione la realtà locale valdostana che presenta una configurazione diversificata a seconda delle zone. Il provvedimento va incontro alle esigenze degli enti locali e di coloro che li guidano e consente di prevedere una gestione efficace del servizio sul territorio valdostano. Il testo prevede di mettere in atto prestazioni adeguate alle rispettive realtà locali ed omogenee tra loro.”
La Consigliera Dina Squarzino (Arcobaleno Vallée d’Aoste) ha affermato che “il testo ha accolto sì alcune osservazioni da parte dei sindacati, ma permangono ancora dei problemi. Non è chiaro come sarà attuato il passaggio tra una normativa e l’altra.”
Per il Consigliere Massimo Lattanzi (La Casa delle Libertà) “l’intenzione della maggioranza è chiara: questa è la nuova legge dei messi comunali e non di polizia locale. È solo presente una delega in bianco ai sindaci. Questa legge non coglie l’obiettivo che si vuole prefiggere. È inconcepibile che non siano stati coinvolti i diretti interessati nella stesura della normativa. È una legge che non dà risposte. La supervisione del territorio non può essere fatta da chi magari si deve occupare anche di altre mansioni. Non credo che con questo testo si migliori la sicurezza dei cittadini.”
Uno dei due relatori del disegno di legge, Giulio Fiou (Gauche Valdôtaine-DS) ha affermato che “occorre superare le figure ibride presenti sul territorio valdostano. Il problema della professionalità è serio e di non facile risoluzione. Occorre distinguere tra specializzazione e professionalità, e quest’ultima va adeguata alle situazioni delle diverse realtà comunali. Gli interessati sono stati coinvolti. Questa legge rappresenta per la comunità un equilibrio delle diverse esigenze, alle quali il corpo di polizia fornisce delle risposte.”
Il capogruppo della Stella Alpina Marco Viérin, nel prendere la parola, ha detto che “ci troviamo in sintonia su alcuni aspetti del disegno di legge. Questa legge è certamente migliorabile, ma intanto dà alcune risposte. Siamo disponibili a rivedere la legge dopo un anno o due di applicazione, ma non siamo per la settorializzazione del personale.”
Il Presidente della Regione Carlo Perrin ha quindi affermato che “dal punto di vista politico, la legge non si limita ad attualizzare la normativa vigente. Interviene su alcune materie che riguardano la sicurezza della comunità valdostana, sicurezza intesa come obiettivo che non può essere raggiunto dal solo aumento degli effettivi di polizia da politiche di repressione, ma attraverso la realizzazione di azioni che implicano tutti i soggetti pubblici sul territorio regionale. Si tratta di una legge quadro che si propone di agire sul sistema attuale al fine di migliorare la situazione con l’obiettivo di valorizzare il ruolo e le funzioni della polizia locale e sensibilizzare le autonomie locali.”
Il disegno di legge è stato quindi approvato con 25 voti favorevoli, 5 astenuti (Arcobaleno Vallée d’Aoste e Fédération Autonomiste) e 2 contrari (La Casa delle Libertà).
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Nel nuovo testo, ai comuni viene assegnato l’esercizio della funzione di “polizia locale” mantenendo in capo alla Regione le funzioni di sostegno, di indirizzo e di coordinamento da esplicitarsi d’intesa con il Consiglio permanente degli enti locali. Alla Giunta Regionale ed al CPEL sono demandati la definizione degli standard inderogabili ed il numero minimo degli addetti per ciascun comune in base alle caratteristiche demografiche e territoriali dello stesso. Dal punto di vista operativo, poi, il sistema di sicurezza tende a valorizzare le funzioni della polizia locale con strumenti quali la formazione degli operatori, l’organizzazione sovracomunale del servizio, l’adozione di segni distintivi.
Infine, viene introdotta e regolamentata la possibilità di impiegare volontari nelle attività di sicurezza, con particolare attenzione all’utilizzo del personale volontario del Corpo Valdostano dei vigili del fuoco.
In merito alla normativa, il relatore Guido Cesal, presidente della I Commissione consiliare, evidenzia che “si tratta di un adattamento e di una ridefinizione normativa della materia, in considerazione di un quadro legislativo di riferimento che è mutato sia a livello regionale che nazionale.”
“L’adeguamento della normativa in materia di polizia locale – ha aggiunto Cesal -, persegue inoltre il non secondario obiettivo tendente a migliorare le condizioni di sicurezza della comunità valdostana”.
Il Consigliere Leonardo La Torre (Fédération Autonomiste) ha chiesto di ritirare la legge in quanto “deve essere articolata in maniera tale da essere veramente efficace. Deve essere ritirata per avere il contributo di tutti. Questa normativa lascia ampi spazi di autonomia e quindi non è una legge quadro. Dobbiamo istituire un corpo di polizia che abbia gli stessi parametri su tutto il territorio regionale, mentre con la legge i comuni possono agire in maniera indipendente, creando così delle discordanze. Si tratta di fare una legge in grado di dare delle risposte certe.” Ha quindi annunciato quattro emendamenti da parte del gruppo della Fédération.
Per il Consigliere Renato Praduroux (Union Valdôtaine) “la nuova disciplina ha il merito di tenere in considerazione la realtà locale valdostana che presenta una configurazione diversificata a seconda delle zone. Il provvedimento va incontro alle esigenze degli enti locali e di coloro che li guidano e consente di prevedere una gestione efficace del servizio sul territorio valdostano. Il testo prevede di mettere in atto prestazioni adeguate alle rispettive realtà locali ed omogenee tra loro.”
La Consigliera Dina Squarzino (Arcobaleno Vallée d’Aoste) ha affermato che “il testo ha accolto sì alcune osservazioni da parte dei sindacati, ma permangono ancora dei problemi. Non è chiaro come sarà attuato il passaggio tra una normativa e l’altra.”
Per il Consigliere Massimo Lattanzi (La Casa delle Libertà) “l’intenzione della maggioranza è chiara: questa è la nuova legge dei messi comunali e non di polizia locale. È solo presente una delega in bianco ai sindaci. Questa legge non coglie l’obiettivo che si vuole prefiggere. È inconcepibile che non siano stati coinvolti i diretti interessati nella stesura della normativa. È una legge che non dà risposte. La supervisione del territorio non può essere fatta da chi magari si deve occupare anche di altre mansioni. Non credo che con questo testo si migliori la sicurezza dei cittadini.”
Uno dei due relatori del disegno di legge, Giulio Fiou (Gauche Valdôtaine-DS) ha affermato che “occorre superare le figure ibride presenti sul territorio valdostano. Il problema della professionalità è serio e di non facile risoluzione. Occorre distinguere tra specializzazione e professionalità, e quest’ultima va adeguata alle situazioni delle diverse realtà comunali. Gli interessati sono stati coinvolti. Questa legge rappresenta per la comunità un equilibrio delle diverse esigenze, alle quali il corpo di polizia fornisce delle risposte.”
Il capogruppo della Stella Alpina Marco Viérin, nel prendere la parola, ha detto che “ci troviamo in sintonia su alcuni aspetti del disegno di legge. Questa legge è certamente migliorabile, ma intanto dà alcune risposte. Siamo disponibili a rivedere la legge dopo un anno o due di applicazione, ma non siamo per la settorializzazione del personale.”
Il Presidente della Regione Carlo Perrin ha quindi affermato che “dal punto di vista politico, la legge non si limita ad attualizzare la normativa vigente. Interviene su alcune materie che riguardano la sicurezza della comunità valdostana, sicurezza intesa come obiettivo che non può essere raggiunto dal solo aumento degli effettivi di polizia da politiche di repressione, ma attraverso la realizzazione di azioni che implicano tutti i soggetti pubblici sul territorio regionale. Si tratta di una legge quadro che si propone di agire sul sistema attuale al fine di migliorare la situazione con l’obiettivo di valorizzare il ruolo e le funzioni della polizia locale e sensibilizzare le autonomie locali.”
Il disegno di legge è stato quindi approvato con 25 voti favorevoli, 5 astenuti (Arcobaleno Vallée d’Aoste e Fédération Autonomiste) e 2 contrari (La Casa delle Libertà).