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Comunicato n° 99 del 10 marzo 2005

DIBATTITO SULLA RELAZIONE RELATIVA AGLI ORIENTAMENTI E LINEE DIRETTRICI PER LA RIFORMA DEL SISTEMA SCOLASTICO REGIONALE

Il dibattito è proseguito con gli interventi dei Consiglieri Salzone, Laurent Viérin, Borre e Tibaldi.

Il rappresentante della Fédération Autonomiste, Francesco Salzone, ha sottolineato come “la strada intrapresa sia quella più corretta. Per il francoprovenzale, è interessante la sperimentazione, ma occorrerà renderlo non obbligatorio, perché una lingua deve essere amata e non imposta. Riteniamo importanti alcuni punti, tra i quali il mantenimento delle condizioni organizzative preesistenti alla Riforma, il tempo prolungato alla media, gli spazi temporali da dedicare alla programmazione collegiale nella scuola materna. Per arrivare al testo definitivo della legge credo sarà comunque necessario apportare ancora dei miglioramenti.”

Per il Consigliere segretario Laurent Viérin (Union Valdôtaine) “la discussione di oggi è un passaggio importante perché ci permette di esaminare, discutere e poi approvare gli orientamenti della riforma. Con la ferma volontà di esercitare pienamente le nostre competenze in materia di educazione che ci vengono dallo Statuto di autonomia. È una legge che definirà il modello di scuola dei prossimi anni e che rappresenta un elemento strategico per il futuro delle nuove generazioni. Dalle scelte che scaturiranno dal disegno di legge deriveranno le prospettive sociali, culturali e linguistiche della nostra Comunità.

Il Consigliere Fedele Borre (Union Valdôtaine), nel sottolineare come il documento sia aperto ad ogni riflessione e ad ogni tipo di integrazione, ha sottolineato “la necessità di pensare ad una scuola valdostana capace di confrontarsi con il resto d’Italia e d’Europa, a partire dalle radici del Popolo valdostano, dai suoi ideali autonomisti. La validità di questo testo è confermata dal consenso unanime manifestato dalle Organizzazioni sindacali, che prende spunto da alcuni elementi cardine sui quali si articola: la valorizzazione delle piccole scuole di montagna e la parità dell’insegnamento della lingua francese e italiana. Reputo che sia indispensabile giungere quanto prima ad un bilinguismo effettivo ed in lingua madre.”


Il rappresentante della Casa delle Libertà, Enrico Tibaldi, ha affermato che  “la Riforma Moratti è applicata ai minimi termini in Valle d’Aosta perché i Sindacati hanno imposto la loro visione della riforma. È paradossale che noi consiglieri regionali non siamo stati interpellati, ma siamo venuti a conoscenza della bozza di disegno di legge tramite un opuscolo. La nostra impressione è che non si voglia far proprio il principio cardine della Riforma. Forse era giusto sentire anche i docenti, oltre che i Sindacati. Bisogna avere il coraggio di manifestare quali sono i veri orientamenti. Chiediamo che le proposte della Riforma siano accolte anche in Valle. Il plurilinguismo deve essere inteso anche come apertura verso altre lingue, che vengono usate nel mondo. Bisogna uscire dalla gabbia. Chiediamo un salto di qualità perché la realtà sta sfuggendo.