Info Conseil
Comunicato n° 98 del 10 marzo 2005
ORIENTAMENTI E LINEE DIRETTRICI PER LA RIFORMA DEL SISTEMA SCOLASTICO REGIONALE
Il
Consiglio regionale ha esaminato la relazione dell’Assessore all’Educazione e
alla Cultura, Teresa Charles, relativamente a “les orientations et les lignes
directrices pour la réforme du système scolaire régional”.
Nella relazione introduttiva, l’Assessore Charles ha detto che “a seguito della risoluzione approvata dal Consiglio il 12 febbraio 2004, che impegnava la Giunta a presentare le linee direttrici e gli orientamenti riguardanti la riforma del sistema scolastico in Valle, nel mese di aprile ho sottoscritto un accordo con le Organizzazioni sindacali della Scuola sul tema della riforma. L’orientamento generale è stato largamente condiviso dai rappresentanti del mondo della scuola, con lo spirito di mantenere, valorizzare e migliorare la qualità del nostro sistema scolastico. La riforma interesserà, per adesso, la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e quella secondaria di primo grado. La legge si propone di dotarsi degli strumenti utili alla crescita culturale e psicologica delle nuove generazioni. Sarà in particolare sottolineata la vocazione plurilingue del sistema scolastico regionale, fondata, da una parte, sul principio della parità dell’insegnamento della lingua francese e italiana e, dall’altra, sul principio dell’insegnamento plurilingue delle discipline. E per questo, la norma generale prevederà la promozione dell’insegnamento del francoprovenzale.”
Per il Consigliere Dario Frassy (La Casa delle Libertà) “iniziamo purtroppo a discutere la riforma soltanto in questo periodo. Dal punto di vista politico, rifiutiamo l’ipotesi che possa essere una legge nata da un confronto sindacale. La relazione è abbastanza generica e si rifà ad una serie di principi che non aggiungono novità. Non è stato fatto alcun riferimento alla bozza di disegno di legge che sta circolando da qualche mese. Oggi avremmo auspicato che in qualche modo la relazione contenesse i punti salienti della riforma.”
La Consigliera dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste, Dina Squarzino, ha invece affermato che “abbiamo dovuto aspettare un anno prima che la Giunta venisse in aula ad ottemperare ad un impegno preso nel febbraio del 2004. Prendiamo atto che questo è il primo, timido passo in risposta alla risoluzione. Lei, Assessore, e la Giunta, siete stati estremamente scorretti con il Consiglio perché bisognava prima portare in aula gli indirizzi generali e soltanto in un secondo tempo predisporre un disegno di legge. Invece già da tempo è stato predisposto il testo legislativo. Il documento presentato in aula è stato costruito sulla falsariga dell’accordo firmato con i Sindacati. Per quanto riguarda il francoprovenzale, sarebbe un errore gravissimo imporlo all’interno della scuola. L’adattamento della scuola valdostana alla riforma Moratti è un momento storico da non perdere. Le linee che intendiamo perseguire le abbiamo tradotte in una risoluzione che presenteremo all’aula.”
Per il Consigliere Ennio Pastoret “la relazione dice quali saranno gli orientamenti futuri sui quali impostare la Scuola. Il testo legislativo che ne uscirà, sarà la conseguenza di questo dibattito e non il contrario. È necessario riflettere sulla possibilità di ampliare le competenze per gestire meglio la nostra scuola. Dobbiamo fare delle scelte politiche, è un nostro dovere. Dobbiamo arrivare ad avere un sistema capace di preservare la nostra caratteristica di regione bilingue e plurilingue, basato sulla valorizzazione del patrimonio culturale walser e francoprovenzale.”
Il Consigliere Dario Comé ha detto che “questa deve essere un’occasione di ulteriore crescita della capacità di fare cultura della scuola valdostana. Ci troviamo adesso nella necessità di passare dalle promesse ai fatti. Occorre favorire un dibattito forte sul sistema formativo regionale con l’obiettivo di definire meglio le linee di indirizzo e i criteri fondanti di una scuola valdostana adatta a gestire la complessità della problematica pedagogica e didattica. La relazione è una bella dichiarazione di intenti, che però non ci fa comprendere come si vuole adattare la legge Moratti alla nostra regione.”
Per Giovanni Sandri “mi auguro che la Scuola valdostana nei prossimi anni cambi radicalmente. Che assomigli ad un albero con profonde radici, ben ancorato alle proprie tradizioni. La visione della scuola deve essere rivolta al futuro, con strumenti e capacità moderni e non del passato. La politica deve essere al servizio della scuola e non viceversa.”
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Nella relazione introduttiva, l’Assessore Charles ha detto che “a seguito della risoluzione approvata dal Consiglio il 12 febbraio 2004, che impegnava la Giunta a presentare le linee direttrici e gli orientamenti riguardanti la riforma del sistema scolastico in Valle, nel mese di aprile ho sottoscritto un accordo con le Organizzazioni sindacali della Scuola sul tema della riforma. L’orientamento generale è stato largamente condiviso dai rappresentanti del mondo della scuola, con lo spirito di mantenere, valorizzare e migliorare la qualità del nostro sistema scolastico. La riforma interesserà, per adesso, la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e quella secondaria di primo grado. La legge si propone di dotarsi degli strumenti utili alla crescita culturale e psicologica delle nuove generazioni. Sarà in particolare sottolineata la vocazione plurilingue del sistema scolastico regionale, fondata, da una parte, sul principio della parità dell’insegnamento della lingua francese e italiana e, dall’altra, sul principio dell’insegnamento plurilingue delle discipline. E per questo, la norma generale prevederà la promozione dell’insegnamento del francoprovenzale.”
Per il Consigliere Dario Frassy (La Casa delle Libertà) “iniziamo purtroppo a discutere la riforma soltanto in questo periodo. Dal punto di vista politico, rifiutiamo l’ipotesi che possa essere una legge nata da un confronto sindacale. La relazione è abbastanza generica e si rifà ad una serie di principi che non aggiungono novità. Non è stato fatto alcun riferimento alla bozza di disegno di legge che sta circolando da qualche mese. Oggi avremmo auspicato che in qualche modo la relazione contenesse i punti salienti della riforma.”
La Consigliera dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste, Dina Squarzino, ha invece affermato che “abbiamo dovuto aspettare un anno prima che la Giunta venisse in aula ad ottemperare ad un impegno preso nel febbraio del 2004. Prendiamo atto che questo è il primo, timido passo in risposta alla risoluzione. Lei, Assessore, e la Giunta, siete stati estremamente scorretti con il Consiglio perché bisognava prima portare in aula gli indirizzi generali e soltanto in un secondo tempo predisporre un disegno di legge. Invece già da tempo è stato predisposto il testo legislativo. Il documento presentato in aula è stato costruito sulla falsariga dell’accordo firmato con i Sindacati. Per quanto riguarda il francoprovenzale, sarebbe un errore gravissimo imporlo all’interno della scuola. L’adattamento della scuola valdostana alla riforma Moratti è un momento storico da non perdere. Le linee che intendiamo perseguire le abbiamo tradotte in una risoluzione che presenteremo all’aula.”
Per il Consigliere Ennio Pastoret “la relazione dice quali saranno gli orientamenti futuri sui quali impostare la Scuola. Il testo legislativo che ne uscirà, sarà la conseguenza di questo dibattito e non il contrario. È necessario riflettere sulla possibilità di ampliare le competenze per gestire meglio la nostra scuola. Dobbiamo fare delle scelte politiche, è un nostro dovere. Dobbiamo arrivare ad avere un sistema capace di preservare la nostra caratteristica di regione bilingue e plurilingue, basato sulla valorizzazione del patrimonio culturale walser e francoprovenzale.”
Il Consigliere Dario Comé ha detto che “questa deve essere un’occasione di ulteriore crescita della capacità di fare cultura della scuola valdostana. Ci troviamo adesso nella necessità di passare dalle promesse ai fatti. Occorre favorire un dibattito forte sul sistema formativo regionale con l’obiettivo di definire meglio le linee di indirizzo e i criteri fondanti di una scuola valdostana adatta a gestire la complessità della problematica pedagogica e didattica. La relazione è una bella dichiarazione di intenti, che però non ci fa comprendere come si vuole adattare la legge Moratti alla nostra regione.”
Per Giovanni Sandri “mi auguro che la Scuola valdostana nei prossimi anni cambi radicalmente. Che assomigli ad un albero con profonde radici, ben ancorato alle proprie tradizioni. La visione della scuola deve essere rivolta al futuro, con strumenti e capacità moderni e non del passato. La politica deve essere al servizio della scuola e non viceversa.”