Info Conseil
Comunicato n° 55 del 9 febbraio 2005
APPROVATA LA PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE SULLA SOTITUZIONE DELL’ARTICOLO 41 DELLO STATUTO SPECIALE DELLA VALLE D’AOSTA
Adunanza del Consiglio regionale
Il Consiglio regionale ha proseguito i suoi lavori
rinviando la proposta di legge n. 45 presentata dal gruppo della Stella Alpina,
riguardante gli interventi per il contenimento del prezzo dell’energia
elettrica a favore delle famiglie residenti in Valle d’Aosta.
Il capogruppo della Stella Alpina Marco Viérin ha detto che “a seguito dell’impegno della Giunta e rimanendo convinti della necessità di intervenire in questo settore per favorire i cittadini, chiediamo il rinvio nelle Commissioni competenti per discuterne più compiutamente e per arrivare ad un testo il più possibile condiviso.”
In seguito, il Vicepresidente dell’Assemblea Roberto Nicco ha preso la parola in qualità di relatore della proposta di legge costituzionale sulla “sostituzione dell’articolo 41 dello Statuto speciale per la Valle d’Aosta”.
“La proposta di legge – ha affermato Nicco - intende sostituire la disciplina dell’ordinamento dei giudici conciliatori, ormai superata, con la disciplina dei giudici di pace in Valle d’Aosta. L’articolo così modificato prevede che l’istituzione degli uffici del giudice di pace in Valle d’Aosta sia disposta con decreto del Presidente della Regione, previa deliberazione della Giunta, secondo la dislocazione territoriale prevista dall’ordinamento giudiziario. La nuova disposizione stabilisce, inoltre, che il personale amministrativo degli uffici del giudice di pace sia inquadrato nei ruoli del personale della Regione, ferma restando la dipendenza funzionale dal giudice di pace.”
Per il rappresentante della Casa delle Libertà, Massimo Lattanzi, “rimane la perplessità sul fatto che sia il Presidente della Regione a provvedere alla nomina, decadenza e dispensa dall’ufficio in ordine ai giudici di pace, su conforme parere del Consiglio superiore della magistratura e con l’osservanza delle altre norme in materia. Riteniamo che questa proposta sia quanto meno intempestiva. Ribadiamo la nostra astensione perché questo non è il percorso più corretto per quanto riguarda l’intesa e per la procedura costituzionale.”
Di parere opposto l’intervento del Consigliere Carlo Curtaz (Arcobaleno Vallèe d’Aoste) che ha detto di essere favorevole all’iniziativa, “perché ha il merito di proporre un adeguamento dello Statuto alla luce della nuova normativa in tema di giustizia e di giudici di pace. Colgo l’occasione per una riflessione rispetto alle modalità di selezione dei giudici di pace nella nostra regione perché abbiamo la particolarità della lingua francese. Non c’è preclusione ideologica sul francese, ma in questo caso ci troviamo di fronte a dei paradossi proprio perché il francese il giudice di pace non può utilizzarlo negli atti.”
Il Presidente della I Commissione consiliare “Istituzioni e autonomia”, Guido Cesal, nonché uno dei firmatari della proposta, ha aggiunto: “colgo l’occasione per dire che il nostro Statuto deve essere adattato all’evoluzione della società. C’è l’assoluta necessità di affrontare la revisione dello Statuto, perché è fondamentale per il futuro della nostra regione. Invito tutti i Consiglieri ad affrontare la tematica al di là dei diversi schieramenti.”
Il Consigliere Giovanni Sandri (Gauche Valdôtaine-DS) , uno dei firmatari della proposta di legge, ha affermato che “la scommessa dei prossimi anni è quella di trovare la forza e la capacità per la stesura di un nuovo Statuto. Iniziative come questa possono essere il viatico per affrontare in futuro la questione nel suo complesso. Il servizio dei giudici di pace deve essere portato a maggiore conoscenza dei cittadini e per questo prevedere più sedi dislocate sul territorio. Dovremo comunque incentivare in futuro questo tipo di istituzione. Questa proposta di legge costituzionale non decadrà con la fine della legislatura per cui anche se con tempi magari lunghi seguirà il suo iter.”
Il Consiglio, chiusa la discussione generale, ha approvato la proposta di legge con 28 voti favorevoli e 3 astenuti (La Casa delle Libertà).
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Il capogruppo della Stella Alpina Marco Viérin ha detto che “a seguito dell’impegno della Giunta e rimanendo convinti della necessità di intervenire in questo settore per favorire i cittadini, chiediamo il rinvio nelle Commissioni competenti per discuterne più compiutamente e per arrivare ad un testo il più possibile condiviso.”
In seguito, il Vicepresidente dell’Assemblea Roberto Nicco ha preso la parola in qualità di relatore della proposta di legge costituzionale sulla “sostituzione dell’articolo 41 dello Statuto speciale per la Valle d’Aosta”.
“La proposta di legge – ha affermato Nicco - intende sostituire la disciplina dell’ordinamento dei giudici conciliatori, ormai superata, con la disciplina dei giudici di pace in Valle d’Aosta. L’articolo così modificato prevede che l’istituzione degli uffici del giudice di pace in Valle d’Aosta sia disposta con decreto del Presidente della Regione, previa deliberazione della Giunta, secondo la dislocazione territoriale prevista dall’ordinamento giudiziario. La nuova disposizione stabilisce, inoltre, che il personale amministrativo degli uffici del giudice di pace sia inquadrato nei ruoli del personale della Regione, ferma restando la dipendenza funzionale dal giudice di pace.”
Per il rappresentante della Casa delle Libertà, Massimo Lattanzi, “rimane la perplessità sul fatto che sia il Presidente della Regione a provvedere alla nomina, decadenza e dispensa dall’ufficio in ordine ai giudici di pace, su conforme parere del Consiglio superiore della magistratura e con l’osservanza delle altre norme in materia. Riteniamo che questa proposta sia quanto meno intempestiva. Ribadiamo la nostra astensione perché questo non è il percorso più corretto per quanto riguarda l’intesa e per la procedura costituzionale.”
Di parere opposto l’intervento del Consigliere Carlo Curtaz (Arcobaleno Vallèe d’Aoste) che ha detto di essere favorevole all’iniziativa, “perché ha il merito di proporre un adeguamento dello Statuto alla luce della nuova normativa in tema di giustizia e di giudici di pace. Colgo l’occasione per una riflessione rispetto alle modalità di selezione dei giudici di pace nella nostra regione perché abbiamo la particolarità della lingua francese. Non c’è preclusione ideologica sul francese, ma in questo caso ci troviamo di fronte a dei paradossi proprio perché il francese il giudice di pace non può utilizzarlo negli atti.”
Il Presidente della I Commissione consiliare “Istituzioni e autonomia”, Guido Cesal, nonché uno dei firmatari della proposta, ha aggiunto: “colgo l’occasione per dire che il nostro Statuto deve essere adattato all’evoluzione della società. C’è l’assoluta necessità di affrontare la revisione dello Statuto, perché è fondamentale per il futuro della nostra regione. Invito tutti i Consiglieri ad affrontare la tematica al di là dei diversi schieramenti.”
Il Consigliere Giovanni Sandri (Gauche Valdôtaine-DS) , uno dei firmatari della proposta di legge, ha affermato che “la scommessa dei prossimi anni è quella di trovare la forza e la capacità per la stesura di un nuovo Statuto. Iniziative come questa possono essere il viatico per affrontare in futuro la questione nel suo complesso. Il servizio dei giudici di pace deve essere portato a maggiore conoscenza dei cittadini e per questo prevedere più sedi dislocate sul territorio. Dovremo comunque incentivare in futuro questo tipo di istituzione. Questa proposta di legge costituzionale non decadrà con la fine della legislatura per cui anche se con tempi magari lunghi seguirà il suo iter.”
Il Consiglio, chiusa la discussione generale, ha approvato la proposta di legge con 28 voti favorevoli e 3 astenuti (La Casa delle Libertà).