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Comunicato n° 42 del 26 gennaio 2005
APPROVATO IL PROGRAMMA DI ATTIVITÀ PER L’ANNO 2005 DELLA CONSULTA REGIONALE PER LA CONDIZIONE FEMMINILE
L’Assemblea regionale ha preso in esame ed approvato il programma di attività per l’anno 2005 della Consulta regionale per la condizione femminile.
L’attività prevede una spesa di 77.468 euro e si indirizza su diversi argomenti quali: rapporti interpersonali, servizi alle famiglie e salute della donna e attività della Commissione socio-sanitaria; economia e lavoro femminile; attività in collaborazione con la consigliera di parità; commissione legislativa; commissione cultura; informazione; manifestazioni e attività culturali e diverse; Consulta delle elette; centro donne contro la violenza; Centro donne insieme.
Per il Consigliere della Casa delle Libertà, Enrico Tibaldi, “sarebbe opportuno affrontare la questione con maggiore impegno da parte dell’aula. Oggi come oggi questo organismo non ha più senso di esistere perché relega le donne in un recinto. Negli anni le cose sono cambiate ed ora certe rivendicazioni non hanno più motivo di esistere perché la donna è cambiata ed emancipata. Per quanto riguarda il programma, evidenziamo alcuni disagi diffusi sulla marginalità che ha l’assemblea della Consulta. È tutto meno che un luogo decisionale.” Il Consigliere ha quindi fatto una serie di osservazioni sui temi del programma di attività.
Nel prendere la parola, la Consigliera Dina Squarzino (Arcobaleno Vallée d’Aoste) ha affermato che “manca una consapevolezza diffusa del nuovo ruolo della donna nella società. La Consulta è un organismo nato più di vent’anni fa e credo sia giusto pensare di rinnovarlo. Ma la legge, in questi anni, pur con delle sollecitazioni, non è stata cambiata. Credo sia opportuno affrontare l’argomento nella Conferenza dei Capigruppo. In questi anni la Consulta ha lavorato, si è impegnata ed è riuscita a fare una serie di proposte.”
Dopo la replica del Presidente del Consiglio Perron, e la replica del Consigliere Tibaldi, il programma della Consulta è stato approvato con 26 voti favorevoli e 3 contrari (La Casa delle Libertà).