Info Conseil
Comunicato n° 23 del 19 gennaio 2005
PROSEGUE IN AULA IL DIBATTITO SULLA SITUAZIONE INDUSTRIALE IN VALLE D’AOSTA
Sessione straordinaria del Consiglio
Nella discussione è intervenuto il Presidente della I Commissione “Istituzioni e autonomia”, Guido Cesal, per il quale “in Italia si sta vivendo la più lunga congiuntura negativa economica dal dopoguerra e il sistema Valle d’Aosta, pur in difficoltà, ha tutto sommato retto e non è assolutamente allo sfascio. Il primo passo da compiere riguarda un’azione mirata di sostegno del reddito dei lavorati, come prevede il disegno di legge n. 62 oggi presentata, così come devono essere rafforzati i sostegni finanziari alle aziende in difficoltà. È pur sempre però un intervento tampone e soltanto immediato. La situazione è forse stata minimizzata per lungo tempo e adesso i rimedi non sono facili da individuare. In questa situazione non ha senso cercare un colpevole a tutti i costi. È una crisi che ha origini complesse, alcune delle quali lontane. La nostra regione ha la capacità di affrontare questa emergenza e la determinazione per risolverla.”
Il rappresentante della Casa delle Libertà Enrico Tibaldi ha detto che “il coinvolgimento delle varie forze politiche è diverso in base ai ruoli svolti. Il nostro gruppo ha più volte sollecitato il governo valdostano a muoversi per contrastare la crisi, ma non siamo mai stati ascoltati. E prestare soccorso ad una azienda adesso non serve a molto, è solo un provvedimento tampone ed è tardivo. Esiste un letargo profondo rispetto a questo problema ed è necessario un risveglio. Alle chiacchiere devono seguire dei fatti. L’economia valdostana chiede degli interventi straordinari per far fronte alla crisi. Da parte nostra intendiamo proporre un documento da esaminare in aula che propone una serie di interventi concreti. L’imprenditoria locale non si potrà mai sviluppare in modo adeguato se la Regione continuerà ad essere presente in maniera invadente. Ognuno faccia il proprio mestiere. Certi interventi bisogna farli senza aspettare che vengano richiesti. È necessario un coordinamento politico e amministrativo per far fronte alla crisi, perché questo fino adesso il Governo regionale non è stato capace di dare delle risposte. Se c’è volontà politica, ci potrà essere la svolta attesa da tutta la comunità. Questo dibattito non deve produrre solo delle dichiarazioni d’intenti.”
Per Francesco Salzone (Fédération Autonomiste) “esiste un preoccupante rallentamento dell’economia in Valle d’Aosta. Dobbiamo ripartire da una cultura dell’industria che ci appartiene e che deve essere mantenuta. Occorre quindi intervenire sull’eccessiva burocratizzazione, discutere il ruolo del Centro di sviluppo, dell’Inva, di Aosta Factor, della Finaosta. Il settore industriale deve poter investire sulla ricerca, grazie all’ausilio dell’Università. Chiediamo al Governo di mettere da parte le divisioni e di lavorare in maniera univoca per risolvere la problematica.”
Nel prendere la parola, Marco Fey (Union Valdôtaine) ha detto che “il settore dei trasporti e delle merci è un termometro della situazione economica e industriale della Valle d’Aosta. E questo termometro indica che c’è febbre alta. Le ricette per uscire dalla crisi possono essere molteplici. Bisogna avere il coraggio di attuare un nuovo modello di sviluppo attraverso una maggiore attenzione verso le realtà del nostro territorio e un recupero di competitività.”
Il Consigliere Leonardo La Torre (Fédération Autonomiste) ha affermato “il sistema Valle d’Aosta non ha certo tenuto. Il dibattito in atto non so quanto potrà essere utile. Almeno in aula si è preso atto che esiste la crisi. Il sistema va ripensato, a cominciare dalla classe politica. Non possiamo più sostenere delle aziende che arrivano da fuori e non sono in regola, mentre quelle valdostane sono in regola, sono controllate e vincolate e non possono in queste condizioni vincere gli appalti. Dobbiamo occuparci delle nostre aziende con quindici, venti lavoratori: sono queste che sono in crisi. Ripensiamo anche al ruolo della Finaosta che non è più uno strumento nelle mani dell’Amministrazione regionale. Prima di risolvere i problemi, dobbiamo essere profondamente autocritici su quello che è stato fatto.”
I lavori del Consiglio sono sospesi e riprenderanno alle ore 15.30.
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Il rappresentante della Casa delle Libertà Enrico Tibaldi ha detto che “il coinvolgimento delle varie forze politiche è diverso in base ai ruoli svolti. Il nostro gruppo ha più volte sollecitato il governo valdostano a muoversi per contrastare la crisi, ma non siamo mai stati ascoltati. E prestare soccorso ad una azienda adesso non serve a molto, è solo un provvedimento tampone ed è tardivo. Esiste un letargo profondo rispetto a questo problema ed è necessario un risveglio. Alle chiacchiere devono seguire dei fatti. L’economia valdostana chiede degli interventi straordinari per far fronte alla crisi. Da parte nostra intendiamo proporre un documento da esaminare in aula che propone una serie di interventi concreti. L’imprenditoria locale non si potrà mai sviluppare in modo adeguato se la Regione continuerà ad essere presente in maniera invadente. Ognuno faccia il proprio mestiere. Certi interventi bisogna farli senza aspettare che vengano richiesti. È necessario un coordinamento politico e amministrativo per far fronte alla crisi, perché questo fino adesso il Governo regionale non è stato capace di dare delle risposte. Se c’è volontà politica, ci potrà essere la svolta attesa da tutta la comunità. Questo dibattito non deve produrre solo delle dichiarazioni d’intenti.”
Per Francesco Salzone (Fédération Autonomiste) “esiste un preoccupante rallentamento dell’economia in Valle d’Aosta. Dobbiamo ripartire da una cultura dell’industria che ci appartiene e che deve essere mantenuta. Occorre quindi intervenire sull’eccessiva burocratizzazione, discutere il ruolo del Centro di sviluppo, dell’Inva, di Aosta Factor, della Finaosta. Il settore industriale deve poter investire sulla ricerca, grazie all’ausilio dell’Università. Chiediamo al Governo di mettere da parte le divisioni e di lavorare in maniera univoca per risolvere la problematica.”
Nel prendere la parola, Marco Fey (Union Valdôtaine) ha detto che “il settore dei trasporti e delle merci è un termometro della situazione economica e industriale della Valle d’Aosta. E questo termometro indica che c’è febbre alta. Le ricette per uscire dalla crisi possono essere molteplici. Bisogna avere il coraggio di attuare un nuovo modello di sviluppo attraverso una maggiore attenzione verso le realtà del nostro territorio e un recupero di competitività.”
Il Consigliere Leonardo La Torre (Fédération Autonomiste) ha affermato “il sistema Valle d’Aosta non ha certo tenuto. Il dibattito in atto non so quanto potrà essere utile. Almeno in aula si è preso atto che esiste la crisi. Il sistema va ripensato, a cominciare dalla classe politica. Non possiamo più sostenere delle aziende che arrivano da fuori e non sono in regola, mentre quelle valdostane sono in regola, sono controllate e vincolate e non possono in queste condizioni vincere gli appalti. Dobbiamo occuparci delle nostre aziende con quindici, venti lavoratori: sono queste che sono in crisi. Ripensiamo anche al ruolo della Finaosta che non è più uno strumento nelle mani dell’Amministrazione regionale. Prima di risolvere i problemi, dobbiamo essere profondamente autocritici su quello che è stato fatto.”
I lavori del Consiglio sono sospesi e riprenderanno alle ore 15.30.