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Comunicato n° 420 del 15 dicembre 2004

INTERROGAZIONI SULLE SITUAZIONI FINANZIARIE ED OCCUPAZIONALI DELLE INDUSTRIE VALDOSTANE E SULLA CHIUSURA DELLO STABILIMENTO CST NET DI P.S. MARTIN

Adunanza del Consiglio regionale

Il tema della crisi industriale valdostana è stato affrontato da due interrogazioni dei Consiglieri della Stella Alpina e della Casa delle Libertà che hanno voluto conoscere le situazioni finanziarie ed occupazionali delle industrie valdostane e sapere delle notizie sulla chiusura, entro il mese di gennaio 2005, dello stabilimento Zincocelere di Pont-Saint-Martin.

Nel prendere la parola, l’Assessore delle Attività produttive Piero Ferraris ha affermato che “per quanto riguarda la Feletti, c’è stata l’asta al Tribunale di Aosta e l’aggiudicazione alla società Sorini di Cremona per 1 milione e 700.000 euro. Nella Piemonte Costruzioni, invece, i lavoratori erano 185, di questi 75 si sono dimissionati dopo il fallimento, 44 avevano un contratto a termine e 16 sono stati collocati in mobilità. Attualmente ci sono in cassa integrazione straordinaria 50 persone. Sulla questione, poi, della Magnesium-Meridian, la società ha avviato un processo di riorganizzazione dei costi fissi e del contenimento delle perdite. Occupa 235 addetti, di cui 191 residenti in Valle. L’azienda sta sviluppando dei progetti di ricerca al fine di rendere più efficiente e competitivo il processo produttivo. Per la Zincocelere, infine, le considerazioni sono di grande preoccupazione così come per tutto il settore. In un recente incontro, il rappresentante della società ha comunicato la volontà di concentrare tutta l’attività nell’insediamento di Cavaglià a causa del crollo, negli ultimi sei mesi, del 50 per cento del fatturato rispetto ai prezzi europei. La situazione del personale è la seguente: a 51 dipendenti di Pont-Saint-Martin è stato offerto il trasferimento a Cavaglià, mentre altri sono in cassa integrazione.”

Per il capogruppo della Stella Alpina Marco Viérinla nostra iniziativa permette di fare luce sull’attuale situazione industriale valdostana e dalle notizie avute si conferma il trend di abbandono della Valle d’Aosta da parte delle aziende. Occorre intervenire con urgenza per dare delle risposte e per assicurare un futuro all’industria in Valle. Avremo comunque la possibilità di discuterne ampiamente nel Consiglio tematico di gennaio 2005.”

Il rappresentante della Casa delle Libertà Enrico Tibaldi si è detto “esterrefatto dalla risposta dell’Assessore che non ci ha fornito delle notizie chiare. A sei mesi dalle sue affermazioni, viene annunciata la chiusura definitiva dello stabilimento della Zincocelere. Purtroppo questo è un fenomeno che si sta allargando sempre più. Queste aziende lasciano sistematicamente la nostra regione per altre zone, procurando uno stato di crisi continuo. La risposta data è drammatica, a seguito anche e soprattutto dell’ennesimo tracollo industriale presente nella nostra regione.